
Italia, patria unita a parole,
ancor oggi divisa
tra romani, siciliani e padani.
Cosa festeggiamo?
Una Paese unito da massoni,
Garibaldi, Mazzini e… Berlusconi.
Cos’è la Costituzione?
astratte parole dimenticate
con il popolo disoccupato e leggi calpestate?
Chi onoriamo? 
Un Re che ha unito il Paese
O una Repubblica che ha distrutto le attese?
Non sei un Paese sovrano ma sottomesso al Vaticano
con un concordato firmato da un dittatore fucilato
e un primo ministro  morto latitante ,scacciato a moneta sonante.
Se un Paese divorato da piovre diverse,
mafia, camorra, ndrangheta
e organizzata criminalità
che non lasciano spazio alla libertà.
Sei  Paese con i beni culturali che cadono a pezzi
con scuole crollate
per ribaldi che hanno gonfiato sui prezzi.
Sei nazione 
con pochi incensurati in parlamento
ma in compenso di inquisiti ricolmo, 
con i cittadini  “colpevoli” d’averli resi loro signori.
Per fortuna la maggioranza degli italiani 
è diversa da  chi li rappresenta, 
costretti a  provar pubblica vergogna, 
quando emigrati dal loro  paese vengon  riconosciuti.
“Oh, italiano…mafiso..” Non importa se sei veneto o molisano.
L’Italia, patria di poeti, 
santi, navigatori e puttanieri e preti pedofili
dove il letame appare come  unica superficie per chi dall’estero ti osserva.
Italia, patria di italiani
stranieri e islamici,
 dai mille volti diversi che si detestano e si amano.
L’Italia non vive solo a Roma, Torino, Firenze o Venezia
ma in ogni angolo, provincia, città e paese
che bestemmia,prega e lavora, incapace d’arrivare a fine mese.
Italia, a fatica crei cultura,
e da decenni vivi sulle spalle
dei fasti dei  Grandi polverizzati dal tempo, 
zoppa nel rinnovarti  faro di civiltà e sapienza nel mondo.
Italia, ancor oggi divisa 
tra fascisti,antifascisti  comunisti
dove vince chi alimenta la disunione
con i cittadini asserviti ai  giochi di palazzo.
Povera Italia
 Schizofrenica e senza identità
perché nella storia 
divisa in cento Stati e città.
Italia, 
 gli italiani ci sono
ma   divisi sotto una bandiera
scissi tra infamità e onestà.
Italia, che ha dimenticato  Ellis Island
quando eri noi  la zingara nel mondo,
e i tuoi figli trattati e scacciati come appestati. 
Italia, sai unirti sotto i disastri della natura e dell’uomo
dedicando  nell’attimo il tempo a chi soffre,
ma non sai ricostruire, perduta tra rivoli di ruberie e cecità.
Italia, struggi il cuore 
Oh mio Bel Paese
perché sei la mia patria, ma oggi ti vedo bella, dannata e perduta.
Marco Bazzato 
07.10.2010
http://marco-bazzato.blogspot.com/
giovedì 7 ottobre 2010
150 anni unità d'Italia
Etichette:
Letteratura,
Poesia
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