giovedì 19 aprile 2012
Movimento cinque stelle: i partiti “ufficiali” all’attacco
La cosiddetta “Grande” politica sta affilando le armi. Il terrore regna sovrano tra le armate Brancaleone, che negli ultimi trent’anni, con nomi diversi, hanno portato questo Paese allo sfascio. Tremano come foglie, per paura di dover “dividere” la zuppa con dei nuovi arrivati, con persone che attualmente non sono lorde e avvezze ai giochi e alle scaltrezze di palazzo.
Bersani si indigna, Massimo D’Alema, indicato da molti come il vero deus ex machina del Pd, Alfano e Casini, stanno serrando le file avendo iniziato l’attacco ai fianchi del Movimento capeggiato da Beppe Grillo, timorosi della vera sfida, l’unico e reale attacco frontale: le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012 e quelle politiche, se ci saranno, nel 203.
Tremano. Tremano non solo perché molti partiti non hanno quasi più presa sul territorio, piazze piene alle “adunanze” ai comizi, non significa che dietro ci stiano un eguale quantità di iscritti, anzi.
Tremano perché sentono il fiato sul collo di quella che questa “banda dei quatto”, attualmente capeggiata da Mario Monti, seguita dal trio di saltimbanchi, che non sono meno buffi dei comici di professione. Alfano – Casini – Bersani, la “Triade” dell’alfabeto, dall’insediamento del nuovo esecutivo sono tutti un incontro per spartirsi – “legalmente” – il Paese alle prossime tornate elettorali.
Tutti i cosiddetti “Grandi partiti”hanno goduto come ricci quando la Lega è implosa per gli scandali,più mediatici che giudiziari, visto che a tutt’ora è indagato solo Belsito, con Bossi e Renzo, detto il trota gettati giù dalla torre, Rosi Mauro compresa, senza che abbiano ricevuto, fino a questo momento, un solo avviso di garanzia., con i “Barbari sognati” capeggiati da Roberto Maroni che si sfregavano le mani per essersi finalmente impossessati del potere ora che questi, fino al congresso federale, è retto da una “Triade” o triumvirato, che sta avendo però come contropartita un emorragia di consensi, con molti elettori che si sono trovati, invece che con “Roma Padrona, Bossi non perdona”, con “Ladroni in casa nostra”, con i militanti della prima e dell’ultima ora che si avviano alla transumanza, spostando, almeno nei sondaggi, le preferenze di voto, verso il Movimento Cinque stelle.
Beppe Grillo è considerato dai detrattori un demagogo e un populista, cosa non diversa dal populismo che negli anni ’60 - ’70 riempiva le piazze italiane da “puzzoni”, pardon Comunisti, armati anche di bombe Moltov, che ora girano, abbandonata la miseria operaia, con abiti d’alta sartoria. D’Alema docet (1) e come i tutti i Paesi dell’ex blocco sovietico, si atteggiano da grandi democratici.
Demagogia e populismo che imperversa tutt’ora nel PD e nel PDL, dove per “salvare il Paese”, nei comizi e nei passaggi televisivi e nei talk show, blaterano su cosa si dovrebbe fare, ma nelle aule dei palazzi, fanno incontri carbonari, rimanendosene proni agli ordini del Presidente del Consiglio, espressione della volontà del Presidente della Repubblica, dove il neo senatore è legato da un doppio filo con gli interessi della BCE e delle banche. Basta vedere le manovre approvate in questi ultimi mesi, che vertono tutte al saccheggio delle tasche dei poveri diavoli, senza quasi intaccare i grandi gruppi finanziari e bancari, lavorando sulla crescita, trattandola come se costei fosse un figlio bastardo da prendere a calci in testa e dove gli unici che si sfregano le mani sono i becchini, le aziende di casse da morto e quelle delle onoranze funebri che proprio ieri hanno “festeggiato” il ventiquattresimo suicidio di un imprenditore strozzato dai debiti, visto che oltre alla chiusura dei crediti da parte delle banche, lo Stato è un pessimo pagatore. Ma consoliamoci, i suicidi alzando di qualche miliardesimo il Pil del Paese.
Dicono che Beppe Grillo faccia antipolitica.
. Strano, la vera antipolitica da più di vent’anni è fatta entro i palazzi del potere, nelle segreterie di partito, con le spartizioni eseguite con il “Manuale Cencelli” (2).
I primi nemici del popolo, dei cittadini, della politica, sono i partiti stessi, che si sono “ingroppati”miliardi di euro con i rimborsi elettorali (3) – “ negli ultimi 18 anni, da quando il finanziamento pubblico si è trasformato in rimborso elettorale, nelle casse dei partiti italiani sono entrati 2,3 miliardi” – , senza dimenticare il “fiasco” e/o la mancanza di volontà della Commissione Giovannini (4) che non è “riuscita” a ricevere informazioni sugli stipendi parlamentari degli omologhi europei, solo dei Paesi più ricchi dell’Unione, gli altri, a non detta di questi, avendo degli stipendi molto più bassi, non sono manco stati presi in considerazione, avrebbero fatto abbassare la media, essendo degli “accattoni” avrebbero corso il rischio che se fossero arrivati a delle conclusioni, con delle medie matematiche, tenendo conto delle diverse composizione degli stipendi, avrebbero fatto passare i parlamentari italiani per degli appropriatori “leciti”; creando un pericoloso precedente per tutti i parlamentari dei Paesi ricchi dell’Unione Europea
Va ricordato che i partiti politici, (5) , tutti – Movimenti di Beppe Grillo compreso – sono associazioni non riconosciute (6), anche se attualmente il Movimento non può essere considerato un partito propriamente detto. Questo attualmente è la sua forza.
Il Movimento cinque stelle rappresenta oggi, la pancia ruspante del Paese, una pancia tecnologicamente evoluta, figlia del progresso informatico, che a differenza dei partiti “ufficiali” che da poco hanno preso a rincorrerlo, fin dalla sua nascita si è mosso attraverso le potenzialità della rete, andando a incanalare al suo interno generazioni differenti, unite dalla voglia di confronti e dialogo, a volte anche aspro – basta leggersi i commenti sul Blog di Beppe Grillo (7) per rendersene conto – che ha saputo nel corso degli anni, creare un movimento trasversale, dove però oggi la discesa nell’agone delle piazze sta generando sommovimenti intestinali , con un amministrazione comunale che stacca la corrente, costringendo il comico ad usare i generatori, per farsi udire (8) dai cittadini, creando un pericoloso precedente sul diritto di libera manifestazione del proprio pensiero, Art. 21 della Costituzione italiana (9) ,specie se ha rispettato tutti gli obblighi di legge.
Allo stato attuale degli eventi il pericolo di una deriva antidemocratica non è rappresentato dalle istanze dei cittadini che provengono dal basso, ma per come tutti i regimi repubblicani, termine usato da Giuliano Ferrara in una puntata di “Qui Radio Londra”, il vero pericolo proviene dall’alto, da chi detiene da decenni, con nomi e simboli diversi, il potere, “spartendoselo, indipendentemente dal fatto che sia al governo o all’opposizione.
La cosiddetta Seconda Repubblica (10) , nata come una fenice dalla ceneri dei cadaveri in putrefazione degli scandali della prima, venuti a galla con lo scandalo di Tangetopoli che ha portato all’inchiesta di “Mani pulite” (11) oggi non è altro che uno zombi che cammina, con i sederi incollati alle poltrone. Una repubblica appena maggiorenne, nata morta e che ha continuato a sopravvivere a forza di terapie intensive. Una Seconda Repubblica figlia del malaffare e dell’intrallazzo, dal nepotismo, delle baronie e delle dinastie politiche che sono nei gangli del potere da decenni e che cercano, come i nobili dei secoli passati, di passare lo scettro del comando da padre in figlio, creando un nuovo feudalesimo.
Il Movimento cinque stelle a tutt’oggi non rappresenta la cura ai mali italiani, quello solo il tempo lo potrà dire, anche perché non va dimenticato che l’Unico proprietario attualmente del medesimo è Beppe Grillo, ma il Movimento cinque stelle rappresenta un sintomo, un disagio crescente, che spera grazie e alle sole forze dei suoi aderenti e simpatizzanti, di dare uno scossone di cambiamento a un certo modo di intendere la “Cosa pubblica italiana”, che da decenni è un affare privato di tante, troppe famiglie politiche unite nell’amore dell’interesse non disinteressato di soddisfare ed estendere in eterno i propri privilegi.
Non si sa cosa accadrà da qui a pochi mesi. In molti si augurano che il movimento cresca, portando via voti su voti ai partiti tradizionali, inserendosi nelle pubbliche amministrazioni, non importa se all’opposizione oppure guidando dei comuni, quello che conta è che una volta raggiunta o semplicemente annusata l’aria del potere, questi non ne vengano stravolti e destrutturati, venendo fagocitati dal sistema, diventandone parte.
È certo che il Paese ha bisogno di una forte scossa,non solo emotiva, ma soprattutto morale. Ha bisogno di una classe dirigente che inverta una tendenza da anni legata, come il serpente che ammaliò Eva, votata al malaffare, all’intrallazzo, allo sperpero di risorse pubbliche per compiacere gli amici o gli amici degli amici, creando una ragnatela di connivenze di mercimoni che, uniti a una crisi economica, causata dalla finanza, che ha impoverito non solo l’Italia, ma anche l’Europa, dove nessuno, professori compresi, sanno come uscirne, creando un humus culturale diverso da quello che dagli anni ’70 in poi ha caratterizzato l’Italia e gli italiani.
Beppe Grillo e il Movimento cinque stelle potranno essere solo l’ariete che scardina un portone sfondato dagli scandali, ma il primo compito spetta a ogni singolo italiano, denunciando, denunciando, denunciando il malaffare, ovunque esso si annidi. Solo così si potrà, forse, sperare in un nuovo Rinascimento Italiano.
Maria Antonietta (11), simbolo eccelso dell’arrogante superbia disse: « S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche » « Se non hanno pane che mangino brioche!» (13), tutti sanno poi come andò a finire: Il boia prese la testa sanguinante e la mostrò al popolo parigino che gridò «Viva la Repubblica!».
Marco Bazzato
19.04.2012
(1) http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/22/Anch_tirato_molotov_Pisa__co_8_9507222839.shtml
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