lunedì 24 marzo 2008

Magdi Allam: L'Apostata?


Sembra una moda ormai. Un virus che investe l’uomo, come un’auto impazzita che abbatte, manco fossero birilli, i pedoni sulle strisce, la moda di cambiare casacca politica, o religione, come si fa con un paio di boxer usati. L’ultimo in ordine di tempo, a cadere nell’apostasia, è l’editorialista e vicedirettore a personem Magdi Allam, che secondo il suo nuovo credo d’appartenenza, è un convertito al cattolicesimo, mentre secondo la vecchia religione è un apostata.

Che esista come diritto insindacabile dell’individuo d’abbracciare e/o rinnegare la propria religione, convertendosi ad un'altra, o diventando ateo, questo riguarda il diritto di coscienza del singolo, ma, questa conversione, oltretutto mediatica, compiuta la notte di Sabato, durante la veglia pasquale, col rito presenziato da Benedetto XVI, ha ampiamente travalicato, soprattutto con un personaggio pubblico, che da cinque anni vive scortato per minacce arrivategli dagli estremisti islamici, un fatto religioso privato, divenendo un fatto politico di rilevanza internazionale, dove se una persona fosse veramente convertita, la chiesa stessa, tendenzialmente maestra di prudenza – quanto fa politicamente comodo – avrebbe dovuto usare più cautela nei confronti di questa conversione sulla Via di Damasco.

Quello che fa sorridere, è che oggi il cattolicesimo, che si professa religione di pace e tolleranza, in passato, non era tenera con apostati o eretici, tant’è che tortura ed il relativo arrostimento, il più delle volte era assicurato, e oggi, dimenticando o volendo ignorare i crimini – contro l’uomo e contro l’umanità – del passato, peggio di Ponzio Pilato, come un partito che finge di rinnegare un comunismo di stampo staliniano, si propone sotto una nuova veste, apparentemente meno truce, rispetto al passato, sempre e comunque, visti i fasti e la ricchezza, in totale contrasto con la povertà – economica – professata da Cristo.

Non va dimenticato, che sebbene la chiesa accolga ogni genere di pecorella smarrita, di ben diverso avviso sono i fedeli storici di una religione, che non hanno mai visto di buon occhio i trangughi e/o rinnegati, che come grilli, saltano da un credo all’altro, senza soluzione di continuità, e che se in dichiarazioni pubbliche, spesso come ipocriti, si dichiarano felici della nuova pecora ammessa nel gregge, in privato – tra di loro – lo considerano sempre un rinnegato, un traditore, un Giuda, da guardare con sospetto e da tenere – giustamente – sott’occhio.

La “conversione” di
Magdi Allam, che ha in se l’odore infernale del proselitismo di bassa lega, rischia di creare più problemi, di quanti né esistano già con i radicalismi islamici, che potrebbero vedere, in questo cambiamento di bandiera – lecito a livello individuale e personale – un nuovo pericolo, e una conseguente estremizzazione,anche della galassia dell’islamismo moderato, da parte di un nuovo “cristiano”, di cui bisognerà in futuro capire, se osservante, nel vero senso della parola, o se come prima nell’islam, un lascivo non praticante. Ma che in ogni caso, sia che radicale o lascivo, verrà giustamente giudicato per quello che era e per quello che ha detto, ma forse non fatto, d’essere diventato.

Gli apostati, è inutile nascondersi non piacciono a nessuno, indipendentemente da che religione cambiano, abbracciano, non importa se di ispirazione “cristiana” o islamica. Basta ricordarsi come un “cattolico” tratta i
Testimoni di Geova, quando questi si presentano alle sette di domenica mattina, per annunciare la “Fine del Mondo” ipotetiche soluzioni per l’inquinamento, o la fame nel mondo, gridando come i dolciniani: Penitenziagite! Testimoni, che per assurdo secondo i cattolici romani, hanno subito un vero e proprio lavaggio del cervello, esattamente come dicono avvenire ad un cristiano che si converte all’islamismo.
L’apostasia di Magdi Alllam, che non è mai stato ufficialmente musulmano, in quanto stando alla sua biografia, il padre apparteneva alla
chiesa cattolica copta, mentre la madre, su Effedieffe, Marzio Blondet, scrive che questa era musulmana.

Il problema, non è se è stata o no vera apostasia dell’islam, o conversione dal cristianesimo copto alla religione cattolica, ma l’utilizzo propagandistico, ed il giorno utilizzato per questa conversione, soprattutto il ruolo pubblico, che questo discusso per saggio, ora con passaporto italiano, ma di origine egiziana, ha non solo nel nostro Paese, ma anche, proprio come vicedirettore del maggior quotidiano italiano,
Il Corriere della Sera, ha. Senza dimenticare l’uso privatistico fatto della testata, per far propaganda e/o proselitismo della nuova religione “abbracciata”, dove in editoriale, sottoforma di lettera aperta, firmato dallo stesso, afferma di scrivere come privato cittadino, cosa che un comune cittadino, non potrebbe mai fare, se volesse propagandare pubblicamente la sua apostasia o conversione dal cattolicesimo all’islam, facendo sentire una strana puzza di Teocrazia mascherata da liberismo religioso.

Marco Bazzato

24.03.2008

1 commento:

  1. Visto il risultato elettorale scadente, comprendo bene la decisione di Allam.

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