domenica 30 dicembre 2007

Buon 2008 a tutti


Ancora poche ore e poi non sarai altro che un triste ricordo. Muori 2007, muori! Muori agonizzante, colpito alla testa, come la pachistana tornata dall’esilio dorato per farsi ammazzare. Muori sgozzato, tagliato, affettato, come Meredith e Tassitani, nascosto sotto un lenzuolo, affettato e gettato in neri sacchetti di nylon.

2008 sei un uomo morto che cammina, e come zombi guardi al 2007 come la vergine Malpensa attende d’essere stuprata e sodomizzata dal gallico conquistatore, il Babbo Natale transalpino, come un lupo mannaro, ci ruba vecchie ciabatte, novelle cortigiane d’una corte decadente, assetato come un vampiro, attratto da nettare rosso sangue, che succhierà le ultime gocce rimaste dell’italica compagnia di bandiera, spolpata dall’interno dall’innata brama di potere, che dai tempi della Roma dei Cesari non conosce né sosta, né pace o pietà.

Puzzi, 2007, di discarica a cielo aperto. Puzzi come Napoli e provincia, invase da cumuli d’immondizia, soffocate da ratti che corrono felici tra i rifiuti, mentre giocosa attendi la rinata sorella spagnola epidemia, pronta a rubarsi vite giovani e vecchie, pronta ad accogliere tra le sue capienti braccia lacrime e pianti per incuria dell’uomo. Giungi sorella morte, giocante senza pietà con la vita altrui, strappa, come una bottiglia di vino stappata sotto i botti di mezzanotte, prendi, deruba, incendia, lasciando che le fiamme, come una pira infernale, salgano al cielo, appestando l’aria vicina e lontana, soffocando sotto la coltre di diossina bestie disumane ed umane.

Sei morto 2007. Il tuo alito fetido, come un botto illegale, come una bomba addobbata a festa, esplode in queste ultime ore della tua – ormai – inutile vita. Portati Signore, facendo esplodere sugli idioti dita, mani, braccia, occhi. Portateli via, dolce Signora della pirica polvere, nel tuo inferno fatto di grida, dolore e medici, che in festa o scioperanti, giaceranno addormentati sui lettini di pronto soccorsi, incuranti di grida ed imprecazioni che si leveranno contro se stessi, contro un Dio, che a differenza dell’idiota di turno, con giudizio festeggia, il vecchio agonizzate anno morente, e il nuovo piccolo fetido che nasce dalle ceneri del cadavere decomposto dell’anno appena sepolto.

Divertiti 2007 negli ultimi scampoli della tua immonda esistenza, divertiti trascinando ubriachi contro platani e muri, facendo assaporare all’appena nato 2008 l’ebbrezza dell’alcol, dei fumi aspirati, delle pasticche ingurgitate tra vodka, whisky e champagne. Godi giovane 2008 delle piste di bianca polvere sniffate e porteranno tanti cocainomani infami a spiaccicarsi ed ammazzarsi per la gioia dei venditori di casse da morto e floreali addobbi funerari, ballanti poi, ebbri dei denari incassati, sui cumuli di terra ancora fresca, godendo senza ritegno per le disgrazie altrui.

Caro 2007 sento il tuo respiro affannoso, il rantolare da vecchio morente, da vecchio consumato dai cadaveri che ti lasci alle spalle, dai morti che durante la tua inutile esistenza ti sei portato nell’oltretomba. Senti, 2007, i rintocchi della campana, senti quel lugubre suono incidente nella fredda aria, portando con se, dolore e disperazione, sangue e putrefazione. Porta con te, vecchio morente, politici inetti, collusi, drogati, porta con te i politici cocainomani e bari, politici maschi invertiti in giarrettiera e tette plastificate, che vogliono utilizzare senza averne diritto morale, legale ed etico, i cessi riservati a donne vere in testa e corpo, che si riconoscono – senza malattie patologiche cancellate da commissioni mediche sanitarie internazionali invertite – in quanto la natura le dotate. Porta con te, nella tomba pedofili, assassini, papponi escort e puttane, mignotte italiane e straniere, travestiti ricostruiti, siliconati, irriconoscibili ai loro padri e madri, che con genitoriale e amorevole giustizia gli hanno cacciati di casa, per non rendere quel sacro luogo d’amore creativo, alcova di degenerazione perdizione e depravazione.

Muori 2007 mentre le acque – irrorate da alcol e libagioni – si rompono per il giungere del nuovo vecchio pargolo nascente già cadavere e zombie. Muori 2007, e porta con te ogni rifiuto famigliare e sociale: drogati, picchiatori di donne, violenti e assassini. Porta con te nelle bare i bari, porta con te nei cimiteri quanti amano distruggere se stessi e la vita altrui. Muori 2007 e porta con te quanti s’arricchiscono con mine antiuomo, carri armati, armi e gas nervini, falli patire e morire in tragici incidenti, vittime loro stessi delle armi da loro costruite ed inviate in ogni angolo del mondo ad ammazzare innocenti uomini, donne vecchi e bambini.

Fa morire questi costruttori di morte tra mille sofferenze, mille piaghe e ferite, mille pustole e polmoni bruciati, tra occhi sanguinanti ed esplodenti, brucianti come mille soli tra atroci dolori.

Muori 2007, e facci il regalo, che il 2008 che giunge sia un po’ meno impuro, assassino e carnefice di te che ora te ne vai, anche se nel cuore, sappiamo che le speranze sono vane illusioni che ci costruiamo, illudendoci d’allontanare l’eterno abisso di morte e distruzione, che come un malvagio Signore della Morte ti porti appresso – rigenerando e rinascendo dalle tue ceneri – anno dopo anno, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, fin da primo giorno della tua venuta, fino all’ultimo giorno, quando questo povero sasso disperso nello spazio non sarà distrutto o dalla follia dell’uomo, o dalla natura stessa, stanca delle bestie intelligenti e distruttive che la infettano e che come un vaccino mortale distruggere finalmente per sempre ogni forma di disumana vita umana, rendendo questo Pianeta libero dall’uomo e dal male che quotidianamente fa.

Grazie 2007 per morire, e grazie 2008 per campare solo 366 giorni. Sono sempre troppi per la nostra misera, povera ed umana sopportazione!

Tanti auguri a tutti!


Marco Bazzato

30.12.2007