mercoledì 19 dicembre 2007

Moratoria sulla pena di morte




Ho vinto qualche cosa? Niente, niente, niente!
I nostri politici

Ho vinto qualche cosa? Niente, niente, niente!

I nostri politici – isterici- sembravano impazziti, come topolini a cui è stata dato del cacio con grappa alla notizia che la mozione contro la pena di morte, presentata dall’Italia è passata.
Sembravano tanti Robertino, il celebre personaggio di Francesco Pantaloni di Mai Dire Gol.

Perché, diciamocelo – per dirla alla Ignazio la Russa, imitato da Fiorelllo – questa presunta vittoria del diritto – secondo l’ONU – universale alla vita, è oltre che una gran chiavica, anche una grande buffontata, a livello pratico, in quanto, non vincola nessun Paese ad approvarla nelle proprie costituzioni e nelle leggi interne, infatti come la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, o la Dichiarazione sui Diritti del Bambino, sono solo tante belle parole di propaganda, ma che nei fatti, non cambiano le singole realtà nazionali o locali.

Di diverso impatto, sarebbe stato, se questo protocollo d’intenti, fosse vincolante a livello economico, se punisse economicamente gli i Paesi che non hanno nel loro ordinamento la pena di morte e che fanno affari con Stati che l’applicano.
Ma c’è la vediamo l’Italia che dice alla Cina «Noi non facciamo affari con voi perché ammazzate – legalmente – i vostri cittadini!».

Oppure all’Iran, che orna gli alberi, appendendo non solo stupratori e assassini, ma anche finocchi ai rami, quasi fossero decorazioni natalizie.

Ma la vediamo la nostra diplomazia, la nostra industria, il nostro commercio, lanciare strali contro questi Stati Canaglia che applicano la pena di morte. Anche se ci fossero state le sanzioni nei confronti di quei Paesi senza pena di morte, gli utili sarebbero stati incassati dalle grandi società, e le sanzioni pagate – come sempre – dal popolo, o meglio dalla plebaglia, sotto forma di nuovi balzelli.

Non parliamo invece degli U.S.A. dove in alcuni Stati della confederazione, le esecuzioni capitali sono state sospese solo fino a quando non si farà piena luce se l’esecuzione tramite iniezione letale può essere considerata disumana nei confronti del condannato, tant’è che gli Stati Uniti stessi, non hanno votato, in quanto la legislazione sulle pene ricadono sui singoli Stati, ed il governo federale, non ha potere su di essi.

Alla fine, gran sfavillare di parole e fiato – inutile – alle trombe della propaganda mediatica natalizia, come se improvvisamente, grazie a questa baracconata, il mondo fosse più giusto, mentre nei fatti, tutto procederà come prima: si continueranno a fare affari con Paesi che ammazzano i loro cittadini, fare affari con Stati che sfruttano i bambini, si continueranno a vendere armi ai Paesi Africani, affinché possano – sti Zulù – continuare a scannarsi come bestie al macello – vedi Darfur – per poi, a genocidi passati, raccoglierne i frutti economici, o depredandone, nel nome del libero commercio – armato – internazionale, le risorse naturali.

Si continueranno, in barba ai Diritti dell’Uomo e del Bambino, ad acquistare merci da Paesi dove i minori lavorano in schiavitù per cucire palloni e Barbie, per la gioia della bambine occidentali vestite con abiti griffati.

Ma intanto, come tacchini prima del ringraziamento, la diplomazia italiana si pavoneggia, facendo la ruota, mostrando radiosi sorrisi a sessantaquattro denti, dove tutti i politici nostrani, di destra e sinistra, si sono avventati – come avvoltoi sulle carogne – sull’evento mediatico dell’ONU, rivendicandone una parte – inutile – nel successo della moratoria.

Rimane alla fine un solo cruccio:che film come “Dead Man Walking” diventino reperti archeologici cinematografici, ma non solo, con grandi perdite economiche – per il business del cinema – che da queste storie reali c’ha sempre fatto un bel mucchio di grana.
Rimane un ultima domanda: perché l’Italia pavona, non propone una moratoria Universale sulla Guerra?

Forse perché ammazzare un detenuto non costa poi molto e non ci si guadagna nulla, mentre scatenando guerre, a destra o a manca, sono sempre in molti a marciarci sopra, tanto alla fine, chi se ne frega di qualche centinaia di migliaia di straccioni che perdono la vita. Meglio combattere per salvarne uno solo. Fa più notizia natalizia!


Marco Bazzato

19.12.2007