L’accordo comunque, non risolve i problemi decennali, che la politica non ha mai voluto risolvere. Il Paese, per scongiurare – quello che qualcuno ha definito immotivatamente come una presa in ostaggio – nuovi scioperi, non solo di questa categoria, ma anche di altre che versano in situazioni analoghe, deve, soprattutto, da parte del parlamento, mettere nell’agenda politica, la situazione economica dei cittadini, che indipendentemente dal lavoro, faticano ad arrivare a fine mese.
Forse la politica fatica a capire che la “pentola a pressione Italia” è sul punto d’esplodere, con esiti deflagranti.
I camionisti, con la loro protesta, non hanno rappresentato solo se stessi, ma si sono fatti portavoce, a costo d’impopolarità del malessere generalizzato, che da nord a sud, è sempre sul punto d’esplodere, ma la politica, spesso autoreferenziale su se stessa, sembra non voler sentire il grido d’allarme, non macroeconomico o internazionale, ma quotidiano dei cittadini.
La retorica politica, che in quest’ultimo decennio, continua a toccare nuovi abissi, dove, entrata in un circolo vizioso, ed incapace ad uscirne, gioca a tirare a campare, cercando di sopravvivere, come un vascello che naviga a vista durante la tempesta, negando – per incapacità, o mancanza di volontà – l’esistenza dei problemi.
La politica, finge di non capire che le persone – forse per il totale distacco, dovuto agli alti stipendi che possono riservarsi senza controllo – dalla realtà. È facile non vedere l’aumento del pane, della pasta, dei carburanti, dei servizi pubblici, quando tra stipendi elevatissimi, benefit, che permettono di non scucire un Euro, che abitualmente assalgono i comuni mortali, facendoli vivere come dentro una cupola di vetro che li rende autoimmuni ad ogni disagio economico.
Il paradosso, è che come sempre, terminato lo sciopero, rimangono gli umani liquami, che vanno sotto il nome di aumenti ingiustificati delle merci, soprattutto frutta e verdura, con il consueto corollario di balle – senza fine – e l’abituale rimbalzo di responsabilità tra una categoria ed un'altra.
Naturalmente, la politica, - fregandosene – non può intervenire sulle leggi di mercato, al massimo può monitorare – a parole – la situazione, in senso relativo, perché quando un benzinaio veneto – lavoratore autonomo e proprietario del prodotto che vende, esattamente come i venditori di frutta e verdura, ha aumentato i prezzi dei carburanti, venendo subito multato e accusato di ingiustificato aumento dei prezzi.
No va dimenticati, che gli sceriffi di Nottingam, attualmente al governo, stanno depredando ogni giorno di più, come vampiri assetati, le tasche dei cittadini, abbassando la qualità dei servizi, imponendo sempre nuovi balzelli, felicitandosi con se stessa, in un sano spiriti di autocompiacimento, quando le entrate fiscali salgono, offrendo loro – come in un circolo vizioso senza fine – la possibilità di spendere e spandere, in progetti spesso inutili, senza ritegno.
Marco Bazzato
15.12.2007
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