Il punto fondamentale è sapere se Corona è un estorsore, o un semplice commerciante che fa i suoi affari? Eventuali reati valutari, sono un’altra storia, naturalmente.
L’agenzia Corona’s è un piccolo ingranaggio della fabbrica delle popolarità di vip veri o presunti, di intoccabili da prima pagina, che pur di non veder rovinata l’immagine pubblica, erano disposti a scucire cifre non indifferenti, usando come scusante la privacy, quando venivano beccati in situazioni poco consone al loro “rango”,
Non si capisce il perché di questo can can mediatico. Vip, o presunti tali, hanno sempre sgomitato, chi tanto o chi poco, pur d’avere copertine dei rotocalchi, ma ora che si scopre il calderone, sembrerebbe ben documentato del letame che avvolge un determinato mondo, all’apparenza dorato, si arrabbiano col paparazzo di turno, con l’agenzia che vende a prezzi esorbitanti foto a settimanali che poi le tengono chiuse nei cassetti. Per quale utilizzo in futuro?
Qualsiasi persona sana di mente, non scucirebbe centomila euro, duecentomilioni delle vecchie lire, se non avesse intenzioni diverse da quelle pubblicamente dichiarate a destra e a manca. La presunta bontà d’animo di personaggi, più o meno glorificati, difensori strenui dell’integrità del politico, del politicante di turno, dell’industriale, a ben vederli, hanno una luce forse simile al Corna di turno.
Fa riflettere che foto, belle o brutte che siano, che in teoria lesive della presunta privacy di vip, politici beccati con trans, veline, velinette, attricette senza arte e né parte, sorpresi con il naso imbiancato dalla coca, ora si affannino ad infangare non se stessi per i loro “illegali” vizi cocainomani, e nessun profeta del liberismo estremo, fautore della libertà del commercio, abbia il coraggio di difendere la bontà del mercimonio fotografico di Corona, anzi, il linciaggio mediatico ha assunto i contorni tali, da far pensare ad un ondata giustizionalista e forcaiola, nei confronti d fotografi, e agenzie fotografiche, ree d’ave fatto il loro lavoro.
Le colpe, se tali sono, devono essere assunte da coloro che sono stati colti con le mani nel sacco, dove nessun frequentatore di posti Vip, ignora la presenza dei paparazzi appostati con i loro teleobiettivi, pronti a scattare rullini a ripetizione.
Corona certamente non è un martire, ma nemmeno non è un santo, perché nessun santo si muoverebbe concisamente in una vasca piena di squali, se egli per primo non appartenesse a quella specie.
La vicenda Vallettopoli sta assumendo le sembianze di un regolamento di conti con colpi bassi di dominio pubblico, dove nessuno dell’ambiente sa di chi deve fidarsi.
Cosa alla fine ha fatto l’agenzia Corona? Immetteva nel mercato, tramite asta privata, foto scattate dai collaboratori sparsi per Italia,non della massaia sconosciuta , ma del Vip – che voleva essere solo osannato, intoccabile – dell’industriale che col denaro può permettersi tutto o quasi, del politicante importante, amante di bianche piste, zoccole d’alto prezzo, trans e quant’altro.
Il p.m. Woodcock, obbligato dalla legge, ha dovuto segretare il nome del politico a bordo dello Yacht, fotografato in compagnia di tre donne di malaffare – come si diceva nell’antichità – e un transessuale ma, questa imposizione è scorretta nei confronti degli italiani – degli elettori in particolare – perché hanno il diritto di sapere da chi sono rappresentati.
A questo punto c’è da apprezzare Silvio Siriana – dopo le reticenze iniziali – ha ammesso il fatto, sgonfiando lo scoop, recuperando credibilità politica soprattutto, dichiarando che il fotografo che l’ha immortalato nella sequenza “incriminata” faceva il suo lavoro, cosa che altri politici vili, non hanno avuto il coraggio di fare, per paura forse delle mogli, e di perdere la faccia nei confronti del Paese intero.
Tante domande continuano a girare senza trovare risposte: perché Vip e politici non hanno mai denunciato l’attività estorsiva dell’Agenzia Corona? Se i direttori dei giornali erano al corrente di voci di corridoio di tale pratica, come mai non hanno sporto denuncia, come persone informate dei fatti? Sembra che molti sapessero ma tacevano, perché?Se i direttori dei giornali erano a conoscenza che molti “scoop” erano confezionati per mettere il personaggio di turno in copertina, per quale motivo, si sono prestati a questo gioco, pagando i servizi fotografici cifre esorbitanti? Striscia la notizia aveva documentato il fatto, già molto tempo fa.
Marco Bazzato
29.03.2007
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