sabato 24 marzo 2007

Media e Vaticano


L’abitudine dei media al dare ampio risalto alle parole del Capo di Stato della Citta del Vaticano ha raggiunto livelli di saturazione fisiologica, difficili da smaltire. Non solo il cittadino italiano, è costretto a vedersi ormai quasi abitualmente le immagini del Capo di Stato della Santa Sede[1], ma anche uno straniero, non avvezzo agli usi e costumi italici, osservando l’Italia tramite i suoi telegiornali, ha l’impressione di piombare in un Paese dove, come in uno stato Teocratico, le prime parole d’apertura spettino di diritto, a questo signore che entra nelle case degli italiani, e non solo, facendo sembrare i media asserviti al piccolo Stato presente all’interno delle mura capitoline.
Il telespettatore, laico, ateo o cristiano, specie se straniero, o italiano residente all’estero è esterrefatto da tanto spazio mediatico, anche perché il piccolo ma potente Stato dispone di canali terrestri e satellitari, e non capisce a capire il motivo costante di tale intrusione, quasi sempre nei servizi d’apertura.
Nemmeno nelle programmazioni di tv internazionali come Al Arabia, o AL Jazira, si nota una presenza così massiccia di personaggi religiosi, infatti privilegiano notizie di carattere generale, nazionale, o internazionale, senza scendere nella classica omelia che un cattolico, se desidera può ascoltare in ogni chiesa del paese.
Il punto non sta nella limitazione della libertà religiosa, difesa dalla costituzione italiana, ma la Fede è un atto privato che il singolo sceglie se portare nella sfera pubblica, ma la Fede si trasforma in pericoloso strumento politico-religioso,quando ad enunciarla è un monarca assoluto, come il sovrano dello Stato della Città del Vaticano, che ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario[2].
Ogni qual volta il Papa parla, secondo la costituzione dello Stato della Città del Vaticano, è un soggetto politico, e i media internazionali, italiani compresi, dovrebbero per correttezza d’informazione, aprire i servizi dalla Città del Vaticano, annunciando un servizio di politica estera, perché giuridicamente e legalmente, secondo il diritto internazionale, di tale si tratta, lo stesso dicasi, quando il Sommo Pontefice, esce dalle Mura Vaticane, dove sempre e comunque, in primo luogo rappresenta il suo Paese.

Marco Bazzato
24.03.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/

[1] www.vatican.va/phome_it.htm
[2] Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.