sabato 10 marzo 2007

Di.co: Hanno gettato la maschera

Il centro sinistra ha gettato la maschera, e, mascherandosi con lustrini e palietts, scende in piazza a Roma, mostrando il vero volto, e a chi effettivamente dovrebbero giovare i Di.co: alla comunità eterofobica.
Fa riflettere che per raccogliere qualche manciata di voti più, persone nate da coppie chiaramente eterosessuali, si pongano in prima linea per difendere il diritto al distruggere le famiglie, e l’identità eterosessuale dell’italia, e del latin lover che nei decenni passati, ha fatto impazzire le donne di mezzo mondo.
Oggi,,per l’ennesima volta, la politica tocca il fondo, raschia nel barile del disordine personale, dell’identità rifiutata, gratta alla ricerca di voti a favori di quanti, che pur essendo nati maschi, vogliono per loro travestitismo personale, entrare nei bagni delle donne, arrabbiandosi quando poi vengono mandati a quel paese.
“L’Italia si deve agganciare alle democrazie più avanzate d’Europa”, è lo slogan dei politicanti da centro sociale anarchico e autogestito, “l’Italia deve essere un paese moderno”, dove al primo posto per le assegnazioni delle case popolari, ci debbono essere “presunte coppie” che pretendono, senza aver la possibilità naturale di concepire figli, d’accedere per via preferenziale all’assegnazione delle suddette, pena l’accusa di omofobia o discriminazione.
L’Italia non ha altre priorità, che non quella di vedere riconosciuto un illusorio diritto ad una minoranza non rappresentativa dell’identità italiana, e deve assistere alla parata di parlamentari e ministri, che invece di lavorare per risolvere i problemi del Paese, preferiscono confondersi dietro piume di struzzo e palietts. Bell’esempio per quanti osservano le tristi vicende provinciali e pruriginose dall’estero. Ci facciamo ridere dietro per l’ennesima volta.
La priorità del governo sono i Di.co; la disoccupazione, la precarizzazione del mondo del lavoro (attuata dal precendete governo D’Alema) è fumo sugli occhi di quanti lamentano salari da fame, la mancanza di asili, scuole fatiscenti, disordine disorganizzato e criminalità organizzata, nuclei familiari che possono avere un figlio solo ad un passo dalla pensione perché il costo della vita è insostenibile; ma per l’attuale governo Prdi non esistono, sono problemi secondari, infimi, di minima importanza. L’aumento esponenziale del consumo di cocaina, le stragi del sabato sera, con giovani tossici ubriaconi sfritellati sull’asfalto: inezie. Vengono prima i Di.co.
Il valore della mancanza di valori al primo posto, con i rappresentati votati soprattutto dalla maggioranza eterosessuale, che si vede voltata le spalle, pugnalata sul diritto di famiglia di un centro sinistra pronto a raccogliere i voti anche dei cattolici quando è il momento dell’accattonaggio, per poi rifugiarsi tra le braccia pelose di uomini che vogliono essere donne. La vittoria del caos, del disordine organizzato, personale e sociale, del dubbio, dell’incertezza, dei conflitti irrisolti, che debbono ricadere come un macigno sulla società violentata, anche da immagini televisive amene, da quanti vogliono a tutti i costi ricevere pietas e\o plauso comune e pubblico, per le loro scelte individuali, che riguardano esclusivamente la loro sfera privata.
L’augurio è che nonostante i richiami all’ordine, i parlamentari dotati di coscienza personale autonoma, non lobotomizzati, votino al momento opportuno con intelligenza, e discernimento, che sappiano alzarsi dagli scanni, uscire disgustati, arrabbiati, frustrati, sbeffeggiati, facendo rotolare nel fango un governo senza governa, che si trastulla tra feste, festini e baccarà. Parlamentari che al pari del presunto orgoglio “Gay” abbiano il coraggio di muoversi nella direzione, non antagonista, ma costruttiva ed evolutiva dell’orgoglio eterosessuale, che non tacciano come cani bastonai, per paura degli urlatori di professione,di quanti, sbandierando come ossessi la discriminazione sessuale, sappiano raddrizzare la schiena, e senza porsi in posizioni innaturali, piegate in modo astruso, dando dignità ad un Paese, che ha perso la faccia, e viaggia senza vergogna verso un abisso etico e distruttivo, privo di forza caratteriale, dove i valori plurimillenari fondati di ogni civiltà sono sradicati, distrutti, nel nome alla fine dei “diritti di chi”?

Marco Bazzato
10.03.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/