lunedì 28 novembre 2011

Moddy’s lancia l’allarme eruro “Nella Ue possibili default multipli!

Ormai mezzo mondo accetta scommesse sul prossimo collasso economico italiano – leggesi default – l’esclusione dall’area euro e la conseguente dissoluzione dell’Unione Europea. Molti analisti infatti si divertono a fare il tiro al piccione, godono nell’investimento del cane cieco che attraversa le strisce pedonali guidato da un “padrone” – p.p. politicastri e professori – privato dei cinque sensi, eccitati come mandrilli rimpinzati di viagra che sbattono il fallo sul muro al pensiero di sapere che l’Italia di ieri e oggi non avrà un domani. È sì, perché è inutile a girarci tanto attorno, siamo entrati nel baratro, con i cittadini, ad esclusione della Casta dei soliti noti, stanno per ricevere una colonscopia economica senza aver cosparso la sonda di vaselina e i “dolori da introduzione a secco” bruceranno, eccome se bruceranno.

Siamo al “Si salvi chi può”, con le banche che lanciano il  “BTB Day” (1) – meglio spendere il denaro con puttane d’alto bordo, piuttosto che buttarlo nel ventre vorace di uno Stato morente – nella speranza che qualche gonzo si sottoscriva il “taglio della gola” con un rasoio arrugginito e tetano assicurato, nella vana illusione che il Paese possa essere salvato.

Sono molti gli osservatori internazionali che “gufano” – con sano discernimento – contro quello che fu l’ex Bel Paese, dove un governo di senili dormienti non sa che pesci pigliare, tanto manco lo sanno i politici di professione, i quali non si sono accorti che il Muro di Berlino è caduto e continuano a parlare di pericolo comunista, procrastinando di giorno in girono la presentazione del salasso agli italiani, timorosi di rivolte popolari – che arriveranno, certo che arriveranno, se si dovesse scrivere l’epitaffio dell’euro.

Sì, perché la moneta unica ormai è un cadavere che cammina, figlio malformato, generato nel ventre di una madre sgualdrina, una gravidanza extrauterina, covato nell’utero putrefatto e rancido di una baldracca senza arte e ne parte, prostituitasi con i Poter Forti, che stanno arrivando a chiederne conto.

In una nota Moddy’s scrive: Le probabilità di default multipli fra i paesi dell'area euro non sono più irrilevanti. Più a lungo la crisi di liquidità continua, più rapidamente salgono le possibilità di più default»(2) , è parola di “dio”, rendiamo grazie a “dio”.

Sono molti i becchini che si stanno affardellando sul corpo terapia intensiva dell’Euro e dell’Italia, “parenti” vicini e lontani pronti a depredarne gli organi a cuor battente, o pronti ad avventarsi sulla carcassa, un secondo dopo che ha esalato l’ultimo respiro, per depredarne oro e ricchezze senza vergogna e pietà.

L’aria già puzza di formaldeide, gli imbalsamatori se ne stanno davanti allo “Stivale”, pronti tappargli gli orifizi, in modo che quelle cimici dei cittadini non vogliano anche loro “derubare” il moribondo,svuotando i forzieri delle banche, vuoti, anche dei suppellettili.

Stiamo danzando attorno al moribondo, al suo capezzale medici incapaci, pronti ad amputare una cancrena che ha radici lontane, dove nessuno sa salvarlo, e il prete che doveva impartire al moribondo l’estrema unzione è stato arrestato per reati di pedofilia.

Ormai non ci sono più speranze, prepariamoci al peggio,  le piazze si riempiranno di giovani e pensionati, di padri , di madri che grideranno al mondo lo sdegno per esser stati derubati del loro futuro, delle pensioni, della vecchiaia, del bastone che li condurrà verso l’ultimo viatico.

Nubi nere si addensano innanzi alla tomba aperta, pronta ad accogliere l’Italia morta, l’Italia uccisa dagli speculatori in combutta con il potere, o che il potere servile non ha voluto combattere, l’Italia dei marpioni, dei professoroni, dei Bunga Bunga, dei celoduristi e dei democratici imbelli.

E sarebbe un bel modo concludere i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia” con un bel crack di fine anno e con la fuoriuscita dall’euro, così i detrattori saranno felici per il ritorno dell’antica e indimenticata moneta, sconosciuta alla giovani generazioni.

Tanti auguri e condoglianze nere…

Marco Bazzato
28.11.2011


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