venerdì 19 settembre 2008

Borse mondiali a rotoli


Gaudio “Magum,” come lo champagne francese delle migliori annate, si sta godendo in questi giorni con le borse – non scrotali – mondiali stanno andando a rotoli. Miliardi di euro bruciati, gettati fuori dalla finestra. Banche d’affari con i conti più in rosso di quelli d’una donna che le arriva il mensile, società di mutui immobiliari salvate dal governo americano, che si sta comportando come il peggior regime sovietico di staliniana memoria.

In America, patria del liberismo più sfrenato, del mercato senza regole, sta arrivando, come avvenne in Unione Sovietica prima, in Cina poi, la collettivizzazione delle proprietà, dove la Banca Federale, in accordo col governo a stalle e strisce, a spese del contribuente, che non riesce più a pagare i muti,erogati anche ad insolventi cronici, è costretta pagare due volte per il dissesto provocato dalla cosiddetta finanza creativa.

Dopo l’affossamento della Lehman Brothers, che ha lasciato – finalmente – a casa migliaia di scommettitori d’azzardo, pardon broker, che maneggiavano miliardi di dollari come fossero noccioline, gettandoli letteralmente nella tazza del water, sembra per ora scongiurato il fallimento della
AG, salvata grazie alla collettivizzazione statunitense, dove la Fed, ha aperto i cordoni delle tasche dei contribuenti, per ben 85 miliardi di dollari, senza chiederne l’assenso, per salvare gli interessi degli speculatori internazionali.

Ma l’uragano, il terremoto finanziario, non è destinato a finire a breve termine, anzi. Queste iniezioni di denaro non sono altro che una panacea per le asfittiche azioni detenute da investitori di mezzo mondo. Felici che i buoi, cioè i cittadini, grazie agli aiuti di Stato, così odiati dal falso liberismo americano, permettano alla azioni morenti di riprendere quota, dove questi figli di cento padri, nei prossimi mesi faranno il possibile per fare incetta di denaro fresco da parte dei piccoli investitori privati, lasciandoli poi in mutande, quando i grandi investitori istituzionali, e dopo che gli indici dell’azionariato internazionale sarà salito quel tanto che basta per diminuire le loro perdite, scaricheranno nuovamente nel mercato le azioni delle aziende coinvolte nel salvataggio e delle scatole cinesi ivi contenute, spolpando le società, tenute in animazione sospesa dall’iniezione statale di contanti, in vita, per dar loro poi il definitivo colpo di grazia. Per poi, una volta quasi azzerato il valore azionario, spezzettarle, provocando l’ennesima emorragia di posti di lavoro, che rende godenti – nel secondo canale – l gli analisti. Rivenderle, depauperate dei debiti, lasciati a carico dello Stato, quindi de facto dei cittadini, che saranno, come nel caso anche della nostra Alitalia, rivendute a prezzi di svendita per Armageddon finale .

Ma il bello,nonostante le rassicurazioni di Banca Italia, che con l’avvento della Banca Europea, conta come una tarantola negli slip, deve ancora arrivare.

La domanda, visto che stando anche a Mario Draghi, il governatore, la Banca d’Italia che dovrebbe vigilare sui nostri risparmi è: Dov’erano i controllori, i super esperti, super economisti, i maghi della finanza, quando queste società cadaveriche, vendevano azioni dal valore reale di morto in decomposizione, spacciate per fulgide aziende doratamene escrementizie? Forse erano a casa o in qualche albergo con donnacce a ore, oppure a sfottersi o tra di loro, con dei bei trenini, oppure ripassando – alla missionaria ma non solo – le mogli altrui.

E le società di certificazione dei bilanci di queste grandi aziende…cos’hanno certificato? Aria sotto vuoto, usando carta igienica usata e lasciata nella tazza del cesso, dall’utilizzatore dei servizi precedente?

Possibile che i grandi ministri delle finanze, non importa se americani, europei o italiani, non sapessero nulla? Possibile che gli analisti finanziari, i grandi e prestigiosi quotidiani finanziari siano complici di questo tracollo su scala planetaria, che non avessero nessuna avvisaglia della mandra tonante in arrivo?
Evidentemente si. Chiaramente la maggior parte di questi sapevano, ma hanno taciuto, perché anche aprendo bocca, come sarebbe stato doveroso, avrebbero anticipato il tracollo, hanno atteso, come falsi esperiti, che il mercato, peggio dell’uragano Katrina, travolgesse tutto e tutti.

Persone cosi: ministri dell’economia, italiani, europei, broker, giocatori di borsa, grandi speculatori, andrebbero impiccati per i pollici a venti metri da terra, in attesa che questi si spezziono. Questi praticanti del brigantaggio informatico e mediatico, non sono divedersi dai maghi, ciarlatani, venditori di paccottiglie che spesso “Striscia la Notizia” smaschera.

Queste Sibille Cumane, queste Maga Magò, queste Amelie le fattucchiere che ammaliano, provenienti da Paperopoli, andrebbero spennati ed arrostiti a fuoco lento, infilzati con un spiedino, che entra dall’ano ed uscente dalla bocca.

Brunetta, il grande moralizzatore della pubblica amministrazione italiana, dovrebbe mettere in rete i nomi dei brker, i relativi curricula, in modo che si sappia chi sono esperti falliti, che giocano – secondo loro a Monopoli – col denaro altrui, affinché possano trovare lavoro al massimo come zingari o viados.

I cittadini italiani, hanno un modo solo per salvare i propri risparmi. Non mettere più un centesimo in un fondo d’investimento, lasciando che dei loschi – banditi – gestiscano, con gli effetti nefasti che tutti possono vedere, ma o tornare a rimetterli sotto il materasso, oppure, persi per persi, che si erodano più lentamente , grazie all’inflazione, in cui lo Stato stesso, a parole dovrebbe vigilare, affinché non aumenti. Questi briganti, arruffoni, arraffatori in giacca e cravatta dal sorriso splendente, visti i chiari di luna planetari che stanno causando, dovrebbero essere costretti a girare nudi come vermi per strada, costretti a camminare sopra cocci di vetro e chiodi arrugginiti, e presi a sassate tra due ali di folla, finchè morte d’infarto o violenta, non li colga.

Oggi, con le nuove iniziazioni di denaro nelle borse internazionali,dovrebbero essere arrestati tutti i ministri delle finanze, e banchieri che senza un referendum dei cittadini, continuano ad usare soldi altrui, per aiutarsi tra i soliti nomi noti della “Banda dei Quattro”.

Le borse crollano? Le Banche falliscono? Le grandi compagnie assicurative sono in bancarotta? Bene, siamo nel libero mercato, nel liberismo puro! Allora che muoia Sansone e tutti i filistei. La crisi, grazie a questo sperpero di denaro pubblico, è solo destinata – come un cane che vorrebbe riprodursi con un altro cane – ad aggravarsi. Quelli che alla fine rimarranno per l’ennesima volta col cerino in mano, sono i cittadini, speciedelle classi più povere. Ma questo a broker, finanzieri, ministri, economisti con le pezze al culo non interessa. A loro basta salvarsi stipendio stratosferico e poltrona dove, con le chiappe, lucidano la pelle.

La cosa più bella che darebbe un minimo di sollievo all’opinione pubblica internazionale, potrebbe essere una bella ondata di suicidi: broker che si gettano, per disperazione, giù dai palazzi, dai carachiri nelle pubbliche piazze pratica del bushido dei samurai – sventrandosi con onore.

Per fortuna, almeno per ora, sognare non è reato. E la speranza che i sogni si trasformino in realtà, è sempre l’ultima a morire.

Marco Bazzato
19.09.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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