mercoledì 27 febbraio 2013
Gianfranco Fini: Onore alle armi a un ex post camerata?
“Faccetta nera, Bell’Abissinia, aspetta e spera che già l’ora si
avvicina, quando saremo vicino a te, noi ti daremo un altro duce e un altro
Re!”
Alzi il braccio, a mo di saluto,
come ogni persona vuole, quando ha sentito che Fini era stato trombato?
Diciamocelo! La Russa e la Meloni
dentro e il reuccio di Almirante sbattuto fuori, dal Parlamento, dopo sei lustri,
trent’anni, ossia dal 1983! Chi ha pianto per costui e per la sua cospicua
liquidazione, pari a 260mila euro, esenti tasse e una pensione netta di 6.200
euro al mese…alla faccia del cazzo e della crisi! (1),
se esiste, come per fantasmi, batta un colpo!
Fini che si ritiri sull’Aventino
o a Predappio?
Boh..in ogni caso non è lui che
si ritira, sono gli italiani che l’hanno gettato via, con troppi annidi
ritardo, da un posto pubblico senza responsabilità penali dirette, grazie
all’articolo 68 della Costituzione, per gli errori commessi durante i suoi
svariati mandati elettorali. E ora a 61 anni, avrà solo l’imbarazzo della
scelta: i giardinetti a Roma, nella natia Bologna o a Montecarlo. A lui il
gusto della scelte, perché ad oggi non cinguetta più dal 20.0.2.2013, che gli
sia caduto l’uccello a terra dopo il 26.02.2013?, non si sa.
Certo la delusione deve essere
stata cocente, ma ancora più grande è stata sicuramente la gioia degli
italiani, perché vedere ruzzolare dalle stelle, anche se nell’ultimo periodo,
dopo lo strappo con Berlusconi e la creazione del partitino, Futuro e Libertà,
le sue presenze in tv si erano diradate all’inverosimile e così anche la
tracotante sicurezza e superbia che sovente dimostrava.
Il grande merito di Fini? Aver
distrutto il Movimento Sociale Destra Nazionale, creando Alleanza nazionale per
farsi sdoganare nei salotti buoni della politica. Ricordiamoci che non pochi
anni fa un politico straniero non gli strinse la mano perché post fascista.
Storie del millennio passato… Comunque. Ha distrutto Alleanza Nazionale,
facendola confluire dentro il Partito della Libertà di Berlusconi e poi,
volendo distruggere il Cavaliere, si è fatto Futuro e Libertà, racimolando
159.231 voti in tutto il territorio nazionale, nella tornata elettorale del 25
e 26 febbraio, u.s.
E gli italiani questi giorni
hanno goduto come nella fase di Planteau.
Ora si dovrebbe dare l’onore
delle armi anche agli sconfitti, ma non possiamo nasconderci il fatto che in
certi momenti, quando la superbia di taluni soggetti cala fino a toccare la
polvere, non esiste soddisfazione più bella che sparare contro la Croce…Rossa…che
ironia del destino!
Sarei un bugiardo se dicessi che
molti anni fa Fini come politico appariva interessante, ma era l’inesperienza
della mia giovane età, poi con il tempo si dovrebbe maturare e quindi anche gli
occhi e la mente si espandono. Negli ultimi mesi, sebbene non sia mai venuto
meno il rispetto nei confronti dell’uomo, Gianfranco Fini, la simpatia politica
da tempo si era raffreddata, arrivando quasi allo zero assoluto – 273,15°,
visto che, con il massimo rispetto per un barbone o un futuro di ricco esodato,
sembrava che si aggirasse quasi verso il centro sinistra, mancando poco
che chiedesse asilo politico alla
sinistra comunista extra parlamentare, alla ricerca estrema di un posto di
lavoro pubblico, come dipendente Parlamentare in una delle due camere del
Parlamento italiano, non mai sotto il minimo di legge come Deputato o Senatore.
Dobbiamo dirlo: faceva quasi
tenerezza, gli mancava solo il piattino con le offerte, per deporre le
banconote dal taglio minimo di 500 euro e le scritte in sgrammaticatura
standard tipiche dei rom che chiedono
l’elemosina sui marciapiedi o ai semafori:
“Io essere futuro pvvero
Presidente di Camera con tre figlie avute di due donne. Date soldi me per cibo
e vestiti – firmati – di bambine!
Perché alla fine, e dai, : se non fosse per i 6.200 euro netti
al mese, verrebbe da pensare che Remi, il personaggio di Senza Famiglia di
Hector Malot, 1879, durante il bighellonare per tutta la Francia in compagnia
di Vitali fosse felicissimo, specie quando questi per proteggerlo dal freddo
gli ha dato il suo mantello, morendo volta congelato, fosse molto più felice
del povero, snudato dal potere, ex Presidente della.
A questo punto non ci resta che
dire:
Il Movimento sociale destra
nazionale è morto – grazie a Gianfranco Fini!
Alleanza Nazionale è morta –
grazie a Gianfranco Fini!
Futuro e Libertà è morto – grazie
a Gianfranco Fini!
Gianfranco Fini è vivo…, niente
evviva?
Marco Bazzato
27.02.2013
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Gli istant poll hanno fallito?
È dal termine delle elezioni che si sente parlare di fallimento degli
Istant Poll. Le rilevazioni telefoniche che vengono fatte, chiamando un numero
statistico di utenze domestiche, chiedendo per chi hanno o voterebbero, da
utilizzare poi, dalle 15.00 alle 16.00 come proiezione per cercare di dare un
quadro incompleto, utile per impegnare il tempo e per gettare via denaro
pubblico in questi sondaggi, che si sono dimostrati ogni volta sbilenchi come
la Torre di Pisa e con una forbice degna di una sarta cieca.
Anche ieri sera i sondaggisti, i guru che
basano le loro fortune economiche sul vuoto pneumatico, erano quasi incazzati
con gli elettori perché questi avrebbero fornito risposte inesatte.
Partiamo dal presupposto principale:
il voto è segreto.
Quindi non si capisce per quale beata minchia un
cittadino/a debba dire le sue intenzioni o dire per chi ha votato al primo
pirla che gli suona al telefono? Per pagargli lo stipendio e per ingrassare il
suo boss e i partiti politici che anche a volte li commissionano? L’opinione
del cittadino ha un valore economico, allora che paghino prima e poi, il
cittadino se vuole risponde, anche mentendo, n virtù della segretezza del voto.
Un'altra cosa che credo sia
interessante degli italiani: su questo argomento mentono, si presume
soprattutto le classi medio alte, quelle istruite. A queste fa radical chic definirsi di
centrosinistra, ossia ex e post comunisti, o i più infami, addirittura maoisti
o staliniani. Fa fino, intellettuale, intelligente e di mentalità aperta,
all’apparenza. Ma molti di questi sono dei crumiri, cucinerebbero cuore o
fegato di moglie e figli, o lo mangerebbero anche crudo, pur di risparmiare gas
metano. Naturalmente viaggiano col SUV.. Sarebbero anche felicissimi di prendere
a calci i barboni o extracomunitari. Però non lo fanno, altrimenti si sporcano
le scarpe di vomito, sangue e bava, quindi preferiscono allungare un centone al
naziskin di turno affinchè faccia il lavoro sporco, godendosi a debita distanza
la spassosa, per il pagatore e il picchiatore, scenetta del barbone sprangato a
mortalmente.
In Italia è gretto essere di
centrodestra. Infatti, gli intellettuali milionari in euro si dichiarano
stoicamente di sinistra, dall’alto delle scarpe firmate, dei vestititi creati
sul misura e chi vota per la parte avversa è un tanghero, un insensibile, una
persona che non ha a cuore i problemi del mondo e dell’economica e
dell’ambiente,che non capiscono una sega. – per questo questi ricchi di
sinistra non vivono in bugigattoli puzzolenti, tra topi, escrementi e rifiuti
solidi e liquidi, pronti a sostenere, ma lontani da loro visto che puzzano,
qualsiasi causa dei disastrati, a patto che non vadano a manifestare sotto ai
loro palazzi e quelli che li cacciano via sono degli sporchi reazionari
insensibili, sempre che non siano di sinistra, altrimenti è per il bene di
tutti…
Mentre quelli di centrodestra
sono una feccia lorda, sovente appartenenti alle classi anche medio basse,
quindi figli del vorrei ma non posso. Sognano ricchezze e votano per gli
arrivati, per i capitani di industria, per gli imprenditori che hanno venduto il
secondo canale della moglie e ‘utero vergine, riparato svariate volte delle
figlie,e pur di salire, a forza di lecchinagggi, stecche, la scala sociale ed
economica, figli di un ignoranza culturale, sociale senza limiti, pronti a
farsi strada a suon di randellate ai figli, di bestemmie in casa e primo posto
davanti il prete in chiesa, alla messa delle 11.00. Questo principalmente nel
ricco Nord Est, ma non solo.
Quelli di centrodestra vivono in
case mono o al massimo bifamiliari, in ex zone di edilizia popolare diventate
case per i tracagnotti arricchiti che hanno riempito di mazzette le amministrazioni
comunali, specie nei piccoli paesi di provincia, dove vige, anche se al Nord,
un sistema mafioso fatto di omertà, complicità, silenzi, voti di scambio e
scambi di culatelli, salumi di maiali e utilizza come tangente le maiale umane,
dotate di zizze in plastica, dure come il marmo, labbra appestate di silicone,
che le fanno assomigliare a tante vecchie bagasce emerite, stile Perla, la
madre di Bambino e Trinità.
Insomma alla fine gli Itstan Poll
fotografano sempre la solita Italia: invertita, pervertita, falsa come una
banconota da quindicimila lire o una da tre euro, un’Italia puttana, laicamente
baciabanchi, mafiosa e generosa allo stesso tempo…è facile essere generosi con
il denaro facile e sporco… e per questo alla fine gli Istant Pooll hanno
fotografato la realtà del Bel Paese.
Marco Bazzato
27.02.2013
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martedì 26 febbraio 2013
Elezioni politiche 2013. E adesso?
In moti avranno fatto zapping
fino a quasi le tre di notte, ora, arrivando sfiniti alla fine della lunga
giornata elettorale.
L’unica certezza è che l’Italia e
gli italiani sono finiti, per colpa di PD PDL, dentro un gigantesco mixer colmo
di merda, dove la speculazione europea sta affilando le armi per spolpare il
cadavere dello Stivale, iniziando a fuggire dall’industria e dalla finanza
boccheggiante, con lo spred che finalmente torna a crescere e le cancellerie di
mezzo mondo che si mettono le mani sui coglioni, sperando che nei loro Paesi non
avvenga il “miracolo Italiano”
La cosa buffa è che Grillo ha
sbancato il casinò, spendendo, rispetto agli altri partiti politici e senza andare
in tv, anzi con i giornalisti costretti a rincorrerlo su e giù per il Paese,
trattati a volte come cani servi del potere, obbligati dal dovere di cronaca a
inseguirlo, venendo sbeffeggiati senza tanti complimenti.
Bersani è il grande principe è il
“vincitor perdenti” si trova con un nugolo di parlamentari, inutili anche per
farci il minestrone di verdure, con Vendola cetriolo capo, che e con il suo Sel
è entrato in Parlamento dalla porta di servizio, visto il suo striminzito 3,2%,
dimostrando che manco la lobby gay crede alle sue proposte, figuriamoci gli
etero.
I trombati eccellenti: Fini, Di
Pietro, la Binetti, la Conica, il Buttiglione, per dire quelli più eclatanti (1)
soprattutto quel simpaticone di Ingroia ha dimostrato che in Italia come non ci
sta posto per i post fascisti, peggio vengono trattati come sudici seguaci del
baffone comunista Stalin, considerati dei cadaveri che camminano e consumano
ossigeno e rilasciano nell’atmosfera, anidride carbonica, senza contare le
acque nere.
Ma l’orgasmo più bello è venuto
durante la conferenza stampa di Mario Monti. Sembrava uno studentello al primo
anno di economia che non ha passato un esamino e con il professore di turno che
l’ha insultato contro, davanti ai famigliari e compagni di corso, beccandosi
sul libretto una solenne insufficienza e sempre da parte del docente, un “vaffanculo!”
Monti era rosso in volto. Faccia che di solito
fa qualsiasi persona non ha quando per farsi passare il giramento di zebedei si
scola tre cartoni di San Crispino, pregando che il bambino venga accoppato da
un cacciatore di frodo, prima che ripeta per l’ennesima volta: “Guarda nonno,
guarda….è… Bum, morto stecchito”.
Presumibilmente durante quella
conferenza stampa, moti degli elettori di Monti si saranno messi se maschi i
coglioni ioni, se femmine le zizze, tra
la porta e lo stipite, ordinando ai figli di chiudere il portoncino blindato
con la massima violenza possibile e poi…
Berlusconi è il vero vincitore
morale della causa perduta. Ora se ne
sta all’angolo, sfregandosi le mani e vedendo il Bersani che bestemmia,
masticandosi il toscano, come se fosse alla Festa dell’Unità di Brescello,
incazzato perché è cuochi e camerieri sono ciuchi marci, per l’ennesima volta
si sono scolati la vendemmia dell’anno successivo, prima ancora che si formi l’uva.
E gli Italiani? Passata la
sbornia capiranno che uno per uno, tutti assieme, senza distinzione di razza,
sesso, orientamento sessuale, stanno per prendersi l’ennesimo cazzo in culo,
nuovamente a secco come le tasche. E brucerà. Eccome se brucerà. Saranno emorroidi per tutti.
Già, perché tra poco gli italiani
inizieranno ad attraversare il canale d’Otranto a nuoto direzione Albania. È
chiaro che il Paese è ingovernabile peggio di un cavallo morto, reso carne
macinata e spacciato per manzo nei supermercati di mezza Europa, impossibile da
ritirare dal mercato comune.
Soluzione alla crisi e possibili scenari?
Grande inciucio, PD – PDL? Per ora
esclusa dallo smacchiatore di giaguari del giaguaro rimasto con la sua
pelliccia.
Alleanza PD con il Movimento 5
Stelle? Bersani deve prepararsi a calare le braghe e zac… Grillo dirà o mangia
la minestra o salta la finestra e vaffanculo.
Ritorno alle urne? Sarebbe la
buffonata del secolo, visto che farebbe pensare che i due “grandi” partiti, Pd
e PDL, come i bambini a cui un piccolo bullo ha rubato le biglie e adesso vanno
a piangere dalla vecchia madre, ormai moribonda (Napolitano è agli sgoccioli,
come mandato) battendo i piedi a terra e facendo gli offesi… sempre che alcuni
grillini non si vendano per un piatto di lenticchie…
Un nuovo governo tecnico, con
Giuliano Amato come premier? Potrebbe essere l’opzione imposta da tempo da
parte dell’Unione Europea e dal sistema finanziario internazionale, perché
garantirebbe la continuità di Monti e della politica di austerity, ossia
impoverimento generalizzato del Paese, almeno per due anni, per poi lasciare
spazio alle elezioni anticipate, spianando la strada alla maggioranza assoluta
del Movimento Cinque Stelle, movimento che, anche se non è stato capito da
molti, va incasellato all’interno di una destra. Simile. Quasi etero guidata
dai banchieri Teocon americani..
Il ruolo di Grillo e del
Movimento cinque stelle? Continuare sulla sua opera di sfascio della partitocrazia,
facendo quello che per trent’anni non è riuscito a fare Pannella e al Partito
Radicale. Se si tornasse entro un anno alle urne, la vittoria del Movimento
cinque stelle potrebbe essere schiacciante, indipendentemente dalla legge
elettorale, che giocoforza, in un modo o in un altro, dovrà essere ripresa in
esame, questa volta senza giochetti, perché a continuare a fare i conti senza l’oste,
alla fine si rischia di morire alcolizzati , per lo scoppio del fegato e della
bile, anche se è astemi.
I mercati? L’euro e l’Unione
Europea?
Che si fottano. Si auspica, ma le
grandi banche, anche americane e non solo, non lo permetterebbero, a costo di
militarizzare l’Italia,seminando morte, sangue, distruzione e miseria. Il
problema è che il tessuto economico italiano è sfasciato, la morte e la miseria
continuano ad avanzare, assieme alla disoccupazione. Tanto vale lasciarsi
dietro quanti più cadaveri europei ed europeisti possibile. Alla fine ci sarà un’uscita
dal tunnel della recessione e della depressione. È importante quanti morti la società europea
sarà disposta a considerare come morti fisiologiche, ossia danni collaterali
sopportabili e a mo di ripulitura del sistema, per poter poi ripartire, non più
forti di prima, ma con meno problemi, leggesi esseri umani nel continente
europeo.
Stiamo sereni, questa scelta non
sarà fatta dagli italiani e dal sistema politico italiano, ma l’onore di queste
morti spetta e spetterà, vedi la Grecia, alla grande finanza internazionale e
alle grandi cancellerie,quella tedesca in primis. A questi spetterà l’onore di
premere i fatidici pulsanti e tirare le levette e “grilletti”, circa la prosecuzione
dell’impoverimento italiano, per il bene degli italiani e del bene comune
diranno, per salvare il sistema creditizio delle banche private sovrannazionali..
Oggi come ieri Bersani,
Berlusconi, Monti e apparentemente da ora anche Grillo sono solo i burattini tirati
da una piovra economica impossibile da uccidere, perché esiste dai secoli e il
Movimento cinque stelle in questo momento è utile al “sistema!”
Marco Bazzato
26.02.2013
domenica 24 febbraio 2013
Le ingerenze Vaticane sui media italiani
È stato un attacco continuo a
tutta “Mitra” quello condotto dalle gerarchie vaticane nei confronti dei media
stranieri, ossia dell’Italia, ma non solo. Prima ci si mette padre Lombrardi,
direttore della Sala Stampa Vaticana e poi il Cardinale Bertone, che accusa la
stampa di “Falsità per condizionare il Conclave” (1).
Non si crede che l’Italia e i
media italiani, per quanto proni al potere, ossia editore di riferimento,
inserzionisti pubblicitari e aiuti di Stato, secondo le modalità prescritte
dalla legge, meritino l’ingerenza di un Segretario di Stato, Stato – il Vaticano
– che campa e si ingrassa grazie anche agli errori storici del fascismo che
firmò i Patti Lateanensi, di Craxi, fino agli “aiuti dello Stato italiano” e ai
numerosi benefit che questi riceve, ultima e non meno importante la stupidità
patologica di quegli italiani che firmano per l’otto per mille, finanziando uno
Paese straniero.
Lo sanno tutti che entro le mura
dello Stato Città del Vaticano la libertà di pensiero e i diritti umani, sono
quasi inferiori a quelli della Corea del Nord, con tanto di scene di cannibalismo
e vampirismo eucaristico che si reiterano simbolicamente nel mondo cattolico,
frutto della diffusione della primitiva setta cristiana da parte di San Pietro
e Paolo apostoli e via via tutti gli altri..
Ma come? Il Vaticano che non ha
mai avuto timore nel corso della sua storia di fare comunella con i peggiori
regimi dittatoriali del Pianeta, oggi, come un bambino impaurito, teme la
libertà di espressione? Evidentemente all’interno di quella dittatura
monarchica è poco chiaro il concetto di pluralità, dove l’ecumenismo cattolico,
interpretato laicamente significa omertà e silenzio. Significa nascondimento degli
errori, orrori, gettati sotto il tappeto, non per quanto commesso in nome di un
loro dio, ma per il “sacro” terrore di perdere prestigio e potere economico e
psicologico.
Il Bertone dovrebbe spiegare alla
stampa italiana come tutti i membri del Conclave, uno a uno, possono essere
deviati, traviati, condizionati dalla stampa antagonista e nemica del clero,
perché altrimenti significherebbe che la loro fede nei confronti
dell’Istituzione vaticana è fondata sulla sabbia e non sulla Pietra, come
richiedeva duemila anni fa il mitologico fondatore di questa dottrina e che gli
ammessi al Conclave sono persone psicologicamente deboli e condizionabili. Senza
dimenticare tra l’altro, che proprio perché sono giunti a portare gli zucchetti
cardinalizi, sono scafati a ogni genere di intrallazzo, politico, anche
corrotto, atti contro natura e brutalizzazione dei neofiti che venderebbero il
cxxxo, pur di fare carriera, di sgambetti e religiose pugnalate alle spalle,
frustate con catene e strizzate di palle al cilicio, il tutto all’interno del
Paese più misogino della storia umana.
L’Italia, se fosse un Paese
intellettualmente libero e laico, farebbe partire alla luce di questi attacchi
di inusitata violenza verbale, una rappresaglia diplomatica degna dell’assalto
di Fort Alamo, o della Battaglia di Little Big Horn, interrompendo, come segno
di vibrata e vigorosa protesta, la fornitura di luce, acqua e il blocco delle
acque nere, sicura che lo Spirito Santo verrà in loro aiuto, mondando e
purificando le acque, illuminandoli l’intero ex Stato Pontificio, con la
Spirituale luce elettrica, tagliando finalmente le catene da questo mondo
secolare, recidendo, una volta per tutte, il cordone ombelicale che lega lo
Stato Città del Vaticano all’Italia, con gran gioia di tutti gli italiani…
Bertone fa demagogia: i cardinali
in Conclave non hanno né giornali e tablet. Il condizionamento? Lo Spirito Santo..se
esiste, è comunque “bandito” dal Conclave, potrebbe condizionare, positivamente,
l’elezione!
È chiaro che Lombardi e il
Bertone, con questo attacco furioso contro la libertà di informazione,
indirettamente hanno confermato la veridicità di quanto scritto dai media. Si auspica
che si continui a rimestare nel torbido Vaticano, snidando almeno un po’ una
piccola parte del lerciume figlio di “Demonica” che lo copre come un mantello
di putridume, nequizie e altre amenità umanamente figlie delle debolezze umane,
o come si usa dire in Vaticano per deresponsabilizzarsi. figlie di Satana…
Marco Bazzato
24.02.2013
venerdì 22 febbraio 2013
Elettrodotto Dolo-Camin: oggi hanno ragione i costruttori!
Ieri leggendo un articolo su
Veneziatoday (1)
e per l’ennesima volta ci si rende conto che anche in quella zona del ricco ed
ottuso Nord Est, come in tutta Italia, i politici sono una masnada “de magnaschei!” – Mangiasoldi – che piuttosto
di alzare il culo dalle poltrone, perché se un’Amministrazione Comunale non
vuole fare pulizia, anche davanti prove evidenti, fornite a tutti gli uffici
preposti, partendo dal Sindaco, per proteggere, forse a suon di stecche, un ex
Presidente di Consorzio e suoi figli –
questi sono pesci piccoli – cosa resta combattere per il bene di tutti i
cittadini, contro i grandi gruppi?
Infatti, i grandi gruppi
conoscono le situazioni di voluta ignoranza cosmica in cui potrebbero versare
le singole Amministrazioni interessate, ma è un andazzo lassista, presente in
tutta Italia e non solo in quella zona interessata.
È grazie all’omertà delle P.A.,
all’inettitudine di una classa politica, brava esclusivamente a fare
accattonaggio al momento delle elezioni, ma poi, come anche in questo caso, i
grandi gruppi, “sodomizzano” i cittadini. Perché se gli interessi di questi non
vengono tutelati dalle Amministrazioni Comunali, non sta a una società, magari
quotata in borsa, fare gli interessi dei “servi della gleba”, visto che
risponde, come per ogni attività, agli
interessi dei proprietari e agli azionisti, principio valido per lo scarparo e quella è anche la zona – così come per la
grande industria che scarica rifiuti tossici in qualche canale,salvo intervento
della Magistratura, a seguito di denunce su denunce, segnalazioni
“dimenticate”, interrogazioni ignorate dal Sindaco, facendo passare i 30 giorni
previsti dalla legge, circa l’obbligatorietà della risposta ai consiglieri
comunali che l’avevano formulata.
E l’azienda non ha preso in
considerazione l’idea di interrare l’elettrodotto da 380 mila volt, lungo ben 15 chilometri , in
quanto il costo sarebbe stato spaventoso. Meglio passare sopra le teste dei
cittadini, sopra case, scuole, zone residenziali e artigianali, campi, i pochi
rimasti, a costi molto inferiori. Poco importa, hanno oggi ragione i costruttori,
se poi lungo l’elettrodotto, le case, le aziende si deprezzeranno, se qualche
bambino rischierà la leucemia, se qualche vecchio con il pacemaker farà un
colpo (una pensione in meno da pagare da parte dell’Inps, facendo risparmiare le
casse dell’Istituto). In quel caso
spetterà, a tempo debito, alla Giustizia dimostrare se esiste un nesso
scientifico tra l’elettrodotto e le malattie e/o le morti o se il tutto è frutto della casualità.
Il concetto è sempre lo stesso: massimizzare
i profitti,spendendo il meno possibile e
molti sfaticati anche nelle P.A. lo sanno e “nazionalizzare i costi ambientali,
sanitari e sociali. Tanto, anche se da qui a vent’anni ci fossero dei casi di malattie
e/o morte a presunta causa dell’elettrodotto ci vorrebbero lustri di inchieste,
milioni di euro di perizie e controperizie, ingrassando avvocati da ambo le
parti, per arrivare a un verdetto “politico” di non colpevolezza o di
assoluzione per insufficienza di prove. O anche se ci fosse la condanna, come spesso
accade in Italia, nessuno pagherebbe. Quindi ben venga il deprezzamento delle
zone interessate all’elettrodotto, le eventuali malattie e morti di qualche
centinaio di persone,ma prima, per l’ennesima volta, come se non lo si sapesse,
andrebbe dimostrato il legame causa-effetto. Intanto, nel pieno rispetto delle
leggi vigenti, giustamente secondo i proprietari e/o gli azionisti, lavorando
al risparmio si ingrassano e comuni interessati si “accodano” alla Voce dei
Padroni!
Marco Bazzato
22.02.2013
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giovedì 21 febbraio 2013
Spot omofobo? Le scuse sbagliate di Crosetto e Meloni!
Si apre così il video di Guido
Crosetto e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che impazza su
Repubblica Tv: (1)
Abbiamo fondato Fratelli d’Italia, rinunciando a una poltrona sicura.
Lo abbiamo fatto per ridare dignità alla politica. Da mesi parliamo di famiglie
e di giovani e non interessa a nessuno, di impignorabilità della prima casa e
non interessa a nessuno. Di impresa e di tasse e non interessa nessuno, di banche e di Equitalia e non
interessa a nessuno, ma se due cretini fanno un video idiota, diventiamo la
notizia del giorno. Tutti parlano di noi, tutta la stampa ci cerca allora
rispondiamo. A modo nostro chiediamo scusa per quel video offensivo che non ci
rappresenta, né rappresenta Fratello d’Italia. Per noi la politica è impegno
civile, per noi la politica è dignità e rispetto – (e diritto di satira,
n.d.a.) – Chiediamo a tutti di votare, con la testa e
con il cuore , non importa per chi, l’importante è che votiate. Se poi volete
sapere per chi voteremo noi: Fratelli d’Italia, Fratelli d’Italia, il
centrodestra a testa alta.
Basta confrontare questo testo
con quello del video precedente per dire che l’omofobia era presente solo nelle
menti pervertite di quanti che si sentono inferiori, colmi dei complessi di
Bradipo, Ediapo, Elettra, Castore, Pulluce, di Cloto, o Scroto, boh… e Lanchesi
e di Atropo e infatti il testo recita:
Noi crediamo in un’Italia più pulita, dove la famiglia deve essere
tutelata, dove un uomo e una donna possono fare un figlio, avere una casa senza
il temere di perdere tutto, chiediamo che l’amore di un uomo e una donna sia
alla base del futuro della nostra nazione. E per questo noi siamo impegnati in
campagna elettorale, domenica e lunedì vota con al testa e con il cuore, non
votare con il culo, noi amiamo le donne e in particolare Giorgia Meloni”
Ah, l’omofobia, secondo i
retrogradi regressisti, starebbe nel fatto che si è parlato di famiglia
naturale: uomo – donna e progenie biologica e d’amore. Questa è omofobia.
Infatti per i gay famiglia
significa: uomo- uomo o donna – donna e
non progenie biologica d’amore, perché secondo loro quello dovrebbe essere il
ramo naturale dell’albero genealogico da
cui discendono.
Omofobia sarebbe parlare di amore
tra un uomo e una donna. Madonna, che falsità è stata detta! O peggio, Madonna,
che verità è stata detta, ma che non deve essere pronunziata per non offendere
chi? La verità, nelle persone intelligenti e dotate di ragione, non deve
offendere nessuno, mentre è offensiva la bugia, la menzogna e l’inganno, visto
che la verità rende liberi e no schiavi dei propri pregiudizi, od
orgogliosamente gelosi e invidiosi.
Le scuse potevano anche essere un
atto politicamente dovute, ma sono state, per dirla alla Peppone di Don
Camillo, un “calare le braghe” ai
conservatori dei rami secchi, e come dice una frase di un antico proverbio
cinese, “collendo il lischio di beccalsi
una malattia inculabile”
Si auspica che Guido Crosetto e
Giogia Meloni in cuor loro siano concordi con i due satiri veneti, e che questi
abbiano ricevuto una telefonata, dove gli venivano spiegate le ragioni
elettoralistiche di questa pubblica sconfessione e per il fatto che si siano
beccati, anche se rispettavano le leggi dello Stato italiano, da cretini.
Sì, perché in Italia quando si
rispetta la legge si passa da cretini. Mentre i furbi vanno avanti, fanno
strada, carriera, passando sopra cadaveri, sotto le scrivanie,pur di arrivare
al Potere, o per quanto poco poterne
assaggiare un piccolo spizzico, ma soprattutto abbuffarsi e ingozzarsi
degli agi che offre, a spese dei cittadini..
Così come non va dimenticato che
spesso la sinistrosa Luciana Littizzetto manda a “fare in culo” eterosessuali a destra e a manca e si dovrebbe
ridere, perché “normale” che un etero vada
a pigliarlo nel culo, anche se aborrisce certe pratiche. Ma se si dice la verità ad un
omosessuale, ossia che lo piglia nel culo e con piacere anche, ecco che “andare
a fare in culo” è offensivo e
omofobo. Se questo non è pervertimento della realtà….ah..sì, Si chiama
politicamente corretto, ma falso e ipocrita, dove anche questa assurda polemica
ha mostrato tutto il pregiudizio omosessuale nei confronti degli etero.
Per questo, oggi ancora più di
ieri, gli italiani devono prendere atto che non si possono votare Guido
Crosetto e Giorgia Meloni e soprattutto Fratelli d’Italia, perché, come scrissi
ieri, “Italiani! Non votate con la testa e con il cuore, ma con il culo!” (2),
altrimenti si è tutti omofobi.
Marco Bazzato
21.02.2013
mercoledì 20 febbraio 2013
Italiani! Non votate con la testa e con il cuore, ma con il culo!
Ha fatto scandalo ai falsi ben
pensati il video oggettivamente veritiero di due veneti, tifosi di Giorgia
Meloni,che hanno voluto ribadire il diritto e/o dovere degli italiani di andare
a votare usando la testa e il cuore. (1),
ma per fare piacere alle associazioni omosex, gli italiani devono votare,
altrimenti le minoranze si sentono escluse, con il secondo canale, ossia l’ano.
I due veneti hanno fatto la
parodia dei due omosessuali, che grazie ai russi e alla Banda dell’Armata Rossa,
non hanno potuto mandare in onda il video, nella prima serata del Festival di
Sanremo, del loro scambio di liquidi salivari, ma solo dei cartelli, privi di
commenti, come da desiderio della Russia post Unione Sovietica di Putin, (2),
perché illegale nel Paese che ha la capitale attraversata dal fiume Moskova.
Ma cosa hanno scritto di così
omofobo, sebbene per ora, saggiamente in Italia non esiste il reato di omofobia
e che questa al pari dell’omosessualità
non è malattia psichiatrica, infatti è assente nel DSM IV e V – di prossima uscita – il che
rende il video legale a termini di legge e psichiatricamente sano, ma solo un
volgarissimo concetto politico?
Nulla, ecco la trascrizione:
“Noi crediamo in un’Italia più pulita, dove la famiglia deve essere
tutelata, dove un uomo e una donna possono fare un figlio, avere una casa senza
il temere di perdere tutto, chiediamo che l’amore di un uomo e una donna sia
alla base del futuro della nostra nazione. E per questo noi siamo impegnati in
campagna elettorale, domenica e lunedì vota con al testa e con il cuore, non
votare con il culo, noi amiamo le donne e in particolare Giorgia Meloni”
E Giorgia Meloni innanzi a una
simile e tenera manifestazione d’affetto è anche andata a scusarsi, ma a chi
poi?
Perché due hanno fatto una
parodia dei due che oggi secondo il Tg3 sono dovuti addirittura andare negli
Stati Uniti per firmare innanzi a un ufficiale di Stato civile un pezzo di
carta privo di alcun valore legale in Italia? Chiaramente i due amici non avevano
la priorità, a differenza delle famiglie etero italiane che in piena crisi,
faticano a mettere il pane in tavola e un biberon a un neonato, frutto del loro
amore. Anna Paola Concia è stata più pragmatica. Ha preso un n volo low cost,
andando a firmare, con l’amica, in Germania, un pezzo di carta che per la legge
italiana non vale nemmeno il costo dell’inchiostro.
L’Italia è un Paese
mediaticamente ottuso e i politici, anche quelli che dovrebbero avere gli
attributi, invece di fregarsene, dimenticano che esistono delle leggi che vanno
rispettate, corrono a scusarsi, con chi poi, per il timore di non avere i
rimborsi elettorali, causati dai mancati voti, non ricordandosi che così
potrebbe aver perso i voti di quel centrodestra, legato ai valori della “Famiglia
Reale” anche, secondo la Costituzione italiana.
Nell’Italia dei gay pride è
considerato incivile parlare di un valore progressista ella famiglia composta
da uomo donna e figli che porta all’evoluzione e no all’arretratezza della
società, perché a rigor di un certo tipo di logica è più giusto che gli
italiani guardino ai rami secchi puntati che non ai rami rigogliosi di vita,
che con i loro semi creano nuova vita.
Però, visto che l’Italia e gli
italiani sono al termine di una miseranda campagna elettorale, per non
offendere la comunità GBLT,alle elezioni di domenica e lunedì, è giusto che
votino chi vogliono, a patto che gli
italiani votino con il culo.
Il Paese non merita altro!
Marco Bazzato
20.02.2013
(1)
http://www.giornalettismo.com/archives/785265/non-votare-con-il-culo-lo-spot-omofobo-di-fratelli-ditalia/
(2)
http://marco-bazzato.blogspot.com/2013/02/berlusconi-aveva-ragione-sanremo-2013.html
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Benedetto XVI “morirà” il 28.02.2013 alle 19.59’.59’!’
Il conto alla rovescia delle
dimissioni di Benedetto XIV continua. Secondi, minuti, ore, giorni, fino alle
fatidiche ore 19.59’.59’’ del 28.02,, quando, acceso il TG1, sarà già a Castel
Sant’Angelo in pantofole e giacca da camera, con un Cohiba tra le dita, gentile omaggio di Fidel
Castro e un bicchiere di brandy invecchiato qualche centinaio d’ani, pronto a
godersi la pensione, come ogni vecchietto che viene rinchiuso e gettata via la
chiave, in un ospizio!
Benedetto XVI…che se lo si guarda
bene sugli occhi viene fa venire mente lo sguardo di Jack Torrance di Shining.
– dal romanzo omonimo di Stephen King – e/o Leonard Lawrence, detto Palla di
Lardo di Full Metal Jacket, capolavori entrambi diretti da Stanley Kubrick, per
la storia e un papa che se l’è svignata dalle responsabilità e come mai come in
questo momento, l’intero popolo della cristianità cattolica universale romana
si appresta a gridare ad alta voce, alle 19.59’.59’’
«Benedetto XVI è morto! Viva Joseph Ratzinger !»
È in fatti, pur non ritrattando
di una virgola quanto scritto nell’articolo: “Benedetto XVI ha tradito – come Giuda – il ruolo di vicario di Cristo?”
(1),
a Joseph Ratzinger va dato, vista l’età avanzata, il perdono cristiano e l’onore
delle armi per l’inaudito coraggio dimostrato nel lasciate la Barca di Pietro,
in mezzo al guado, al suo destino, come fanno i topi quando sanno che la
bagnarola affonderà.
Dare rispetto a questo vecchietto
stanco e sfiduciato della melma che alberga in seno alla “Sacre” mura vaticane
sarebbe un imperativo, se l’uomo Ratzinger non fosse stato per decenni uno
degli ingranaggi del sistema, una ruota, oliata, secondo gli ordini del
Padrone, dell’ex Sant’Uffizio, il famigerato Tribunale dell’Inquisizione, del
mitico e l’inarrivabile Torquemada, sbanchettato in Tribunale per la Dottrina
della Fede, e non poteva non sapere, visto che per decenni era stato l’uomo
ombra di Giovanni Paolo II, come funzionasse lo Stato Città del Vaticano.
Ma all’apertura del Conclave, salvo
scherzi di Benedetto XVI, che potrebbe ritirargli lo zucchetto cardinalizio, ci
sarà anche il “Santo protettore dei preti pedofili”, ossia l’immaginifico e
indiscusso difensore dell’ortodossia vaticana, nemica degli scandali, perché
abbassano il fatturato: il Cardinale Roger Mahoney, che molti segretamente,
vorrebbero papa subito in modo che possa avere non solo l’immunità diplomatica
dal suo essere Capo di Stato, ma che possa tentare di bloccare non l’emorragia
di fedeli nelle chiese americane, ma il salasso economico che i “sedicenti”
violentati da preti, continuano ad accampare , grazie alla complicità dei
tribunali secolari, che sono diventanti
nemici del vero Dio e della vera Fede.
Se la cosa non fosse
tremendamente seria ci sarebbe, se non da ridere per quanto poco, da piangere.
Giorno per giorno inizio a
pensare che Ratzinger, grazie all’età avanzata, ne abbia avuto, come direbbero
i laici, i comuni mortali, le palle piene del sistema “Vaticano”, fatto
scandali, pugnalate alle spalle, giochi di potere, intrallazzi, di “…un Dio
cattivo e noioso, appreso andando a dottrina” come cantava Marco Masini, in
“Silvia lo sai” e che abbia preferito mettersi in panciolle, visto che alla
fine si beccherà una pensioncina di 2.500 euro, non come ex Papa, ma come Cardinale
in pensione, visto che il Papa non va in pensione, se non con i piedi in
avanti, seguito da una nuvola di incenso.
Ratzinger, è chiaro a tutti, è
stanco e potrebbe avere i giorni contati. Il condizionale è obbligatorio, visto
che il riposo potrebbe rallentare il lento ma inesorabile declino fisico, che
spetta a tutti gli uomini, che indistintamente raggiungono un’età vegliarda e
forse i bookmaker inglesi hanno già iniziato a
“dar di quota” e raccogliere le scommesse per la sua prossima o lontana
dipartita da questa valle di lacrime.
In ogni caso: Riposa In Pace,
Benedetto XVI e, come dicono i vulcaniani, tradotto in inglese standard, “Live long and prosper”
Marco Bazzato
20.02.2013
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martedì 19 febbraio 2013
Voto degli italiani all’estero: a Sofia, in Bulgaria, solo se….
Abito a Sofia, capitale della
Bulgaria, e non ho ricevuto, come la legge italiana impone il plico elettorale
per votare per corrispondenza.
Doveva essermi inviato dall’Ambasciata di
Italia a Sofia, in Bulgaria entro il 6 febbraio 2013, ma quando telefonai alla
rappresentanza diplomatica italiana, parlando con un’addetta dell’Ufficio
Consolare, mi disse che tutto era stato spedito entro la data di legge e il mancato ricevimento era imputarsi alle
poste bulgare e potevo andare a ritirarmi il plico, anche sabato e domenica 17
e 18.02.2013, dalle 09.00 alle 13.00.
Devo credere che il disguido sia
colpa delle poste bulgare?
Se un cittadino italiano iscritto
all’Aire abitasse nella provincia, distante decine e decine di chilometri dal
Consolato più vicino cosa dovrebbe fare? Prendersi il treno o la macchina,
andare a ritirarsi il plico che doveva essere spedito, rimettendoci tempo,
denaro tra carburante, parcheggio e via discorrendo, senza contare il tempo? E chi gli avrebbe restituito i costi, per esercitare un diritto sancito
dalla Costituzione italiana? Perché se
il plico fosse giunto in provincia, ma non nella capitale, la cosa sarebbe
ancora più paradossale, in quanto discriminatoria nei confronti di tutti gli
italiani iscritti all’Aire, residenti a Sofia.
Da una parte le Ambasciate e i Consolati
devono spedire entro i tempi utili, dall’altra se il materiale non arriva entro
i quattordici giorni dalla data del voto via posta, in questo caso il 22, si
dovrebbe andare al Consolato per ritirare quello che qualche dipendente, si è
rifiutato di fare e/o ha ricevuto l’ordine di non fare… Chiaramente possono
sembrare supposizioni complottistiche, ma non dobbiamo dimenticare il detto,
“Pensare male non si sbaglia mai…”
Ho letto su Facebook, nella pagina di un
candidato che in Svezia e in Lituania tutto è arrivato, a casa degli elettori
iscritti all’Aire, secondo i tempi e le modalità stabiliti dalla legge, mentre
a Sofia, al mio indirizzo, no e presumo, che ad altri italiani residenti nelle
capitale bulgara sia accaduta la stessa cosa. Da voci non confermate sembra che
questa sia una prassi consolidata da anni, almeno da parte dell’Ambasciata
d’Italia in Bulgaria.
Quando telefonai giovedì 14.02.2013
all’Ambasciata, mi venne passato l’ufficio Consolare, dove un’addetta mi disse che
il disguido non era da imputare a loro ma alle poste bulgare..
…..
La corrispondenza arriva eccome,
tant’è che ho ricevuto, in mezzo a tutto il resto, anche vari depliant
elettorali dall’Italia, a tariffa internazionale agevolata. È tutto qui, tra
la mia corrispondenza cartacea.
Le poste bulgare hanno svolto il
loro compito al meglio, come fanno sempre nel recapitare puntualmente bollette
di luce, acqua, telefono e varie ed eventuali, quindi, visto che la matematica
non è un’opinione, 2 + 2 fa…4 e non 3 o 5….
.
Anche se andassi a votare, il mio
voto non servirebbe per far allontanare da quel posto di lavoro pubblico dei
dipendenti di un’Ambasciata che, per quanto ne posso sapere, hanno e/o non hanno
svolto le mansioni per cui sono incaricati e stipendiati, in base agli ordini
ricevuti dall’alto.
Va ricordato che le Ambasciate
sono a tutti gli effetti facenti parte della Repubblica italiana e che l’intera
aerea, secondo il diritto internazionale, è territorio italiano e non, come in questo caso,
della Repubblica di Bulgaria e quindi non si capisce perché un italiano debba
“rientrare in Italia” per ritirarsi il certificato elettorale..
Quindi…chi lavora contro gli
italiani all’estero?
Non voglio fare il complottista:
ma chi garantisce la regolarità del voto quando un cittadino italiano iscritto
all’Aire, quando nella capitale bulgara, è costretto ad andare a ritirasi il
tutto di persona, come se rientrasse nel Paese e che non lo sputino il nome in
una qualche black list, di buoni e cattivi, come faceva la maestra quando
tirava una riga sulla lavagna, segnando da una parte le pecore nere e dall’altra
i lecchini? Dove continuando a leggere i
commenti su questa pagina di Facebook. Molti altri uffici Consolari hanno fatto
il loro dovere, a favore degli italiani residenti all’estero e inscritti
all’Aire, senza causare disagi, come è accaduto qui a Sofia.
E cosa si dovrebbe pensare
dell’Istituzione italiana che rappresenta il Paese all’estero, in questo
specifico caso, mentre in altri nulla da eccepire, anzi?
E in fatti la stessa Ambasciata italiana poco
tempo fa mi recapitò il messaggio del Ministro Giulio Terzi. Sulla busta ci
stanno due timbri: 18 e 21.01.2013, ossia venerdì 18 e lunedì 21. Visto che di
domenica le poste non consegnano… E quel mattino il postino, perché ha letto
“Ambasciata d’Italia a Sofia” ha strimpellato a lungo il campanello. Anche in
quel caso non posso dire che le Poste bulgare e i postini non siano stati
solerti nella consegna, anzi..
Ma sappiamo come è fatto a volte l’uomo,
gli italiani e non solo: la colpa è sempre degli altri se le cose non vanno,
per la serie, lanciare sempre il gatto morto e putrefatto nel giardino de
vicino, accusa dolo di puzzare.
Mi dispiace, ma se un Paese in
questo semplice caso non riesce a fornire il minimo, cosa resta per il resto e
che valore ha un mio voto, se per l’Italia, il cittadino italiano che vive
all’estero, non è manco preso in considerazione? Alla faccia della demagogia
della demagogia dei media?
Ma un candidato alla Camera o al
Senato della Repubblica italiana come rappresentate nella Circoscrizione Estero,
alzerebbe il telefono, per chiamare l’Ambasciatore? No, nessun candidato, soprattutto
di primo pelo, non essendo ancora eletto non muove o si prende la briga di
interessarsi del problema, mentre quelli che stanno per decadere se ne fregano,
visto che potrebbero essere out….gli altri candidati di Camera e Senato,
pensano giustamente alle loro circoscrizioni e quindi noi cittadini italiani,
residenti a Sofia, in Bulgaria, per l’Aire dell’Ambasciata italiana a Sofia,
cosa siamo?
Ed è per questo motivo che sarò
costretto a non dire la mia alle prossime elezioni politiche…
Quindi per chi o per cosa andare
a votare dall’estero che senso ha, quando un servizio minimo nemmeno viene
garantito ai cittadini italiani iscritti all’Aire, porta a pensare che ciò che
disse Kennedy:
“Non chiedetevi cosa può fare il
vostro Paese per voi. Chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro Paese”.
Penso che alla fine fosse il
mondo educato per dire che il Paese non può darvi mai niente, ma può solo
prendervi anche quel poco che dovrebbe spettarvi come diritto.
Marco Bazzato
19.02.2013
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venerdì 15 febbraio 2013
Cosmogonia della ragione tra fede e religione
Molti mi accusano d’essere un
nemico della religione cattolica, un mezzo ateo, un senza Dio perché sovente
nei miei articoli mi scaglio contro la parte deviata e deviante della religione
Cattolica, e questo mi è costato l’inimicizia di persone dal pensiero
diversamente aperto, figli di analfabetismo storico scientifico e culturale e
di un settarismo che nemesi della Ragione e dell’intelletto che la Divinità, se
mai esiste, perché il dubbio permane, visto che nessuno a memoria d’uomo, a parte il Cristo della
tradizione messianica vetero e neo testamentaria, ma fa discorso a se – e in altre religioni relegate da duemila anni
al ruolo di miti sbiaditi, amati solo dai topi di biblioteca e da scrittori in
cerca di ispirazioni, leggesi scopiazzature malfatte, – non è mai tornato indietro a raccontare come e
se, esiste un qualcosa dall’altra parte, che non riesce ad andare oltre al
costrutti riduttivo e ridondante degli insegnamenti dottrinali, imposti e
imparati in modo acritico, senza avere il coraggio di ampliare i propri
orizzonti limitati, per provare ad afferrare una parte più ampia in cui sta
racchiuso il tutto.
L’uomo è il qui, adesso. L’uomo
vive all’interno di un eternità finita, con un inizio e una fine. Fine e inizio
dettati dalla biologia che diventa anima, coscienza e materia e solo
all’interno di questo durante finito che egli è presente nella storia. Il resto
è illusione, idea salvifica di una promessa o di una cambiale che potrebbe
essere onorata, oppure finire in protesto, perché di là, non ci sta nulla
pronto a onorarla.
Il Dio dell’uomo, è un qualcosa
di intangibile, intoccabile, etero, che vive fuori dal tempo, eppure presente
dentro il tempo, assieme e/o presente entro l’uomo stesso tramite la coscienza,
il suo essere - anima, il pesare e agire, pro o contro se stesso.
Il mio anticlericalismo nasce dal
fatto in quanto mi sento nemico di un’Istituzione umana che nulla a che fare
con il pensiero di un Dio, perché troppo spesso all’intero della Chiesa, il
nome di Dio è stato usato, violentato, manipolato, stuprato, le sue Parole sono
state interpretate contro l’Uomo stesso, in nome di un mercimonio, di un
interesse personale, privato, che va a vantaggio dei pochi a discapito di tutti.
Lo vediamo quotidianamente aprendo i giornali, guardando la tv, vedendo come le
immagini sacre siano usate per annichilire il pensiero e la ragione non dei
semplici, ma dei sempliciotti, che ancora oggi, cadono preda di regole
religiose e schemi di pensiero che legano l’uomo alla materia stessa e non
viceversa, ossia elevandolo verso mete apparentemente irraggiungibili.
La Chiesa è come un drago composto
da più di un miliardo di teste, ma le gerarchie ecclesiastiche non sono più di
qualche milione, cifra che presumo per eccesso, che alla fine tirano le fila di
un complesso economico-finanziario che va a circuire la maggioranza dei fedeli,
che anche vedendo, perché condizionati dalla storia e dalla tradizione, mettono
la testa sotto la sabbia, sovente affermando: “tanto anche se so le cose, il
mondo gira così”.
Sicuramente hanno ragione loro,
dal loro punto di vista. Ma i salmoni per deporre le uova risalgono la corrente
dei fiumi, andando non verso la foce, dove l’acqua, man mano che ci si avvicina
al mare, diventa sempre più torbida e carica di detriti, si muovono verso la
fonte, verso dove l’acqua è più limpida, ricca di ossigeno, elemento vitale per
la vita, per poter dar vita a nuova vita. E infatti ci sta una frase di
Giovanni Paolo II che si dice abbia pronunciato poco prima di
morire:”Lasciatemi ritornare alla Casa del Padre”, per risalire, proprio come i
salmoni, verso la fonte dell’acqua pura e dell’acqua di vera vita.
Sovente quando leggo qualche
notizia clericale in rete o la vedo in tv, lo confesso, non riesco a rimanere
indifferente, mi sale il sangue alla testa e iniziano a formarsi domande a mille
perché o iniziano a venirmi in mente i testi letti e riletti nella Bibbia,
visti ogni volta con luce e coscienza diversa, man mano che la maturità e la
conoscenza, sempre un nulla innanzi al Tutto, si evolve di qualche frazione di
miliardesimo rispetto all’immensità. Ma è già all’interno di quell’Universo
piccolissimo di conoscenza che sento il sangue ribollirmi, perché la parola, anzi
la Parola, il Verbo parla, facendomi muovere l’indignazione che non riesco a
trattenere e allora, come un vulcano che erutta lava, cenere e lapilli, le
parole mi salgono da quella che spero sia la profondità più vera del mio
essere. Non posso cambiare il mondo, ma non posso nemmeno rimanere indifferente
a ciò che mi ferisce dentro come uomo, scollando le spalle, e dicendomi
sottovoce:«Tanto il mondo funziona così, fottetene!» , tornando a rinchiudermi
dentro un bozzolo, aspettando che la tempesta di pensieri passi.
Una volta un sacerdote mi disse:
«Marco tu pensi troppo!», ma l’uomo che non si pone domande e non cerca
risposte, a mio avviso è un cadavere puzzolente che deambula senza meta,
aspettando che la vita gli scorra sotto la pelle, nell’attesa che la morte lo
colga. Un uomo così non è diverso da un tavolo di marmo o di acciaio, dove si
dissezionano carcasse umane, dove i brandelli di intelligenza, materia,
cervello e frattaglie autoptiche gli scorrono sopra e vengono lavate a fine
giornata, senza intaccarlo minimante. L’uomo, se è persona, non è né un
cadavere che cammina, né un blocco di marmo senza vita che non si evolve, ma
solo deperisce nell’attesa della morte.
So benissimo e lo dissi anche a
una persona che mi cancellò dalla lista amici proprio per le mie idee
anticlericali, che andavano a cozzare, non contro la sua Fede, ma contro i suoi
valori religiosi, che esistono centinaia di migliaia di ecclesiastici e di
laici che si dedicano al prossimo tra mille difficoltà. Io stesso avevo un
cugino, non so se sia morto, visto contatti con il parentando in Italia non ne ho da tempo, a
parte qualche ciao via pc, che come missionario ha speso la vita per la sua
Fede e non per convertire, ma per dare ciò che ai suoi parrocchiani necessitavano maggiormente, perché il suo primo compito, secondo ciò che
mi diceva, non era imporre, ma proporre. E fa più rumore un albero che cade
rispetto a una foresta che cresce secondo i propri tempi e i propri modi, verso
il cielo. Però questa persona non si rende conto che quell’albero che cade con
grande fragore uccide anche la terra e l’humus circostante, rendendo arido e
secco il terreno per mesi, se non per anni o decenni e fingere che così non
sia, equivale negare o rimuovere il problema. Ma non posso esimermi dallo
sbeffeggiare e insultare quanti all’interno anche del Corpo Mistico del
cattolicesimo romano, perché costoro in primis, come al tempo delle Crociate,
hanno mentito a Dio, all’uomo, alla comunità dei fedeli e quindi perché si
dovrebbe mostrare indifferenza, porgendo in eterno l’altra guancia, rischiando
alla fine danni non solo allo spirito, ma anche fisici. sulle cervicali e sulla
faccia?
L’abito non fa il monaco, ma il
“monaco” che lorda la propria veste non merita alcun tipo di pietà umana e rispetto
da parte del probo. Certo, Dio giudicherà la sua colpa, ma esiste anche il
dovere di smascherare, anche a costo di distruggere l’integrità psicofisica del
colpevole, sempre dopo l’accertamento oltre ogni ragionevole dubbio, senza
avere paura, perché se è anche vero che Dio condanna il peccato e non il
peccatore, il peccatore, nel mondo della materia, anche se questa materia è
ispirata da Dio, ha l’obbligo di scontare le proprie pene e le proprie colpe,
in ragione decuplicata,in virtù del l ruolo che ricopriva in seno alla
comunità.
Non credo e non crederò mai nella
supremazia di un pensiero di fede rispetto a un altro – lo trovo un
ragionamento fraudolentemente orgoglioso e impossibile da dimostrare – o anche
nell’assenza di una fede ben precisa o di una cultura religiosa strutturata.
Nel corso degli anni ho conosciuto una quantità di persone, a iniziare dalla
mia famiglia biologica, ma non solo loro, che si dicevano fedeli in qualcosa,
solo perché si comunicavano regolarmente, partecipavano esteticamente alle
funzioni durante le feste comandate, ma poi…. Mentre ho conosciuto persone che
pur totalmente prive di alcun insegnamento religioso o dottrinale che erano
dotate di valori etici e morali molto più elevati dei cosiddetti “credenti”,
segno tangibile, che se esiste una Divinità assoluta, non opera nell’uomo
attraverso le istituzioni e la “caltura” religiosa , strutturata attraverso
libri più o meno dogmatici o testi
riconosciuti come ispirati da Dio, frutto della mediazione culturale dei vari
Sinodi che si sono svolti in tempi ormai remoti, ma direttamente attraverso la
coscienza dell’essere e dell’esistere, attraverso la coscienza dell’Io sono, in
quanto esisto, penso e ragiono.
La cosa più aberrante del
pensiero di derivazione giudico cristiano della dottrina cattolica romana è la cosiddetta
supremazia occidentale religiosa, che altro non è che una forma di relativismo
assolutista che danneggia l’altra parte del genere umano che crede in modo
diverso da quello comunemente conosciuto in occidente e in gran parte delle
Ameiche e dell’Oceania.
Ma allargando la percezione del
pensiero verso la Cosmogonia, che secondo i modelli più comunemente accettati
dalla comunità scientifica internazionale, porta a postulare entro la fisica e
la matematica quantistica una serie di multi universi interconnessi tra loro,
entrando direttamente anche in quello che abbiamo la percezione di vivere,
risulta logicamente impossibile che all’interno di questi multi universi
quantistici, Dio abbia deciso di manifestarsi proprio nel nostro, duemila anni
fa, ad una promessa sposa di un falegname di Nazareth, facendosi Carne, dopo
l’Annunciazione, tramite l’Immacolata Concezione, partorito da una Vergine priva del Peccato Originale,
in seguito morendo e risorgendo sotto Ponzio Pilato, segno che il costrutto
religioso è frutto del bisogno dell’uomo di trovare risposte a domande che sin
dall’inizio della Storia, lo tormentano e lo turbano, cercando un appiglio
entro una trascendenza che sicuramente può essere utile e necessaria nel Qui, Ora,
ma che non fornisce risposte certe e assolute, non solo sull’origine
dell’Universo e/o dei multi universi, della vita sul terzo Pianeta del Sistema
solare, che si trova nel margine esterno della Via Lattea, per ora l’unico
abitato da creature senzienti, non perché non esistano altri pianeti e altre
culture fuori dal Sistema solare, ma perché ad oggi, l’uomo, non è diverso da
un neonato che ha appena messo fuori la testa dal grembo materno – la Terra – e che non riesce a muovere alcun
passo, che piange, defeca e lorda il suo spazio abitabile, sperando che ci sia
un Padre Celeste pronto a perdonargli tutte le malefatte che commette verso se
stesso, verso i suoi simili e verso il Sasso speso nel Cosmo che lo ospita,
pulendogli eternamente il culo dalle feci che emette in ogni istante, credendo
che basti una manciata di borotalco per farlo sentire pulito e lindo, pronto
per la prossima deiazione .
La conoscenza è un viaggio senza
fine che termina con la morte, mentre la religione, essendo dogma imposto è viaggio
giunto al termine, privo di ogni attrattiva, perché si vive nell’illusione
d’avere una risposta a tutto.
Marco Bazzato
15.02.2013
giovedì 14 febbraio 2013
Berlusconi aveva ragione: Sanremo 2013 come la Festa dell’Unità?
Si è giunti alla seconda serata
del Festival di Sanremo e ancora non si riesce a comprendere se si svolge
nell’ex città dei fiori, visto che di questi manco l’ombra, o alla festa della piadina,
dentro uno stand della Festa dell’Unità, in quanto il convitato di pietra,
Presidente del Gran Consiglio dei Dieci Assenti, è la Bandiera Rossa del
Partito Comunista.
Iniziamo questa dissezione, che a
onor del vero andrebbe fatta o con lanciafiamme o la sega elettrica, direttamente sui diretti
interessati, con i presentatori: hanno la professionalità della provola andata
a male:
la Littizzetto che non riesce a
uscire dal suo cliché stantio e stitico, si toglie le scarpe, fa le mosssette
come una ventenne quasi ottuagenaria, perennemente infoiata, non riesce a
leggere il gobbo e si deve aiutare, come al tempo della Rivoluzione di Ottobre
del 1917,con il blocco con i testi. Quasi lo stesso per il suo compagno di
merende, Fabio Fazio, che non riesce a smettere di arrossire, come se fosse in
menopausa, balbetta, finge di incazzarsi e cammina avanti e indietro come se
avesse innanzi il plotone di esecuzione, comandato dal colonnello
Champignon della Legione Straniera del
famoso spot della Telecom, restando eternamente imprigionato al ruolo di “Che
tempo che fa”.
La scenografia: è una chiavica,
un mix tra un bordello di periferia per gli spettacoli di burlesque e un salone
delle festicciole adolescenziali dove si svolge il Bunga Bunga, patrocinato
dall’Arcigay. Le luci e i giochi di luce sono così tetri da far pensare ad una
casa delle streghe che manco conoscono uno straccio di incantesimo per
trasformarsi in principesse, visto che gli addetti alle luci sembrano una massa
di falsi ipovedenti che percepiscono la pensione senza averne diritto.
Il Clan dei Piemontesi e dei Liguri. Si dubita che esista a memoria
d’uomo, anche partendo dal mesozoico, una tale infornata di corregionali .Luciana
Littizzetto, Fabio Fazio, Maurizio Crozza, Neri Marcorè, Carla Bruni, tutti
provenenti dalle due regione sopraindicate. Per fortuna si è in Europa e nel
pieno del 2013! Manco durante le premiazioni dei concorsi di Poesia
interpaesani si assiste a una tale povertà di ospiti stracittadini.
La presunta figona: Bar Refeli. Ma
per cosa è stata chiamata? Per strimpellare, male, sui tamburi della batteria e
per fare la presunta bella statuina, visto che manco è, secondo me, tutta sta
gran bellezza, solo perché era l’ex fidanzata di Leonardo Di Caprio? Senza
contare che la povera tapina, era costretta alla traduzione simultanea, perché
i due presentatori, pagati quasi un milione di euro, nessuno parlava o voleva
parlare in inglese. Bella figura di merda, in Eurovisione, di un Italietta provincialotta e ignorante
che in passato creava ed esportava arte, cultura e sapienza in tutto il mondo.
Crozza: Maurizio Crozza va preso
a piccole dosi, alla lunga, come ogni cosa stanca e da assuefazione. Il suo
interevento di quasi quaranta minuti era scontato e ripetitivo. I personaggi
erano triti e ritriti, già fatti in Ballarò, Italialand e nei suoi spettacoli,
senza contare che le battute di “Bersani” anch’esse erano riciclate, sono ormai
stancati. L’unica nota positiva: il contestatore, che ha risvegliato gli
spettatori in sala, che sembravano amorfi come tante marionette durante i
comizi di Stalin. Ci si sarebbe aspettato più coraggio da Crozza, non solo nel
monologo, ma anche durante la contestazione dei dissidenti. Infatti, visto il
giramento di palle che aveva avuto molti si aspettavano che interrompesse
completamente l’intervento, andandosene e sbattendo la porta. Ma poi, avendo
forse prevalso il lato economico, avrà pensato alla penale e quindi ha ingoiato
il boccone amaro e ha sopportato l’odiato dissidente di centro destra. Mentre
quando la contestazione è dell’estrema sinistra, verso il centro destra, quella
per gli ex e post comunisti, è sempre cosa buona e giusta.
Boh…facciaculaggine della
politica di ogni schieramento.
L’Armata Rossa non è riuscita a
frenare completamente la deriva omosessuale in Italia, nonostante in passato
avesse sconfitto i nazisti nella
Battaglia di Stalingrado, riuscendo solo a rallentare la deriva
controrivoluzionaria degli anarchici comunisti italiani, nemici dell’ortodossia
sovietica e post sovietica, dei due uomini che volevano mostrare in video una loro “limonata” . Per fortuna l’Eurovisione e la
Santa Madre Russia è venuta in aiuto della famiglia naturale, impedendo che il
video andasse in onda, visto che l’Italia e la Rai avrebbero violato la legge
Russa, voluta dall’ex capo del KGB, quindi comunista, e ora amico di Berlusconi,
Vladimir Putin, che proibisce in ogni forma la propaganda omosessuale. E si sa,
oggi i rubli russi pesano assai anche nell’economia e nella finanza italiana,
Rai compresa.
E i media italiani, specie quelli di centrosinistra?
Silenzio osservanza, mutismo e rassegnazione, nel rispetto della tradizione che
nell’ex Unione Sovietica, che ha inviato il Coro dell’Armata Rossa dove, fino
al momento della caduta del Muro di Berlino, si favoleggiava che i membri
fossero ufficiali e spie attive del KGB.
Ma il Coro dell’Armata Rossa non
è riuscito a fermare completamente i due amici che vorrebbero sposarsi. Infatti
sono saliti sul palco senza dire una parola, ma mostrando cartelli che declamavano
i loro fatti privati, ma nell’ex Unione
Sovietica non capiscono un cazzo della
lingua italiana, come in Italia non si capisce un cazzo di russo. Ma non sono
riusciti a fermare la canzone degna di un club per scambisti dell’Arcigay, di
Enzo Rubino, “Amami uomo”, ma anche in quel caso gli ex sovietici non capiscono
un cazzo della lingua italiana e non diventerà mai famosa come l’Italiano di
Toto Cutugno, che ha ammesso pubblicamente di rimpiangere i bei tempi dell’ex
CCCP, dove regnava l’ordine e la giustizia sociale.
Carla Bruni? Chi ha detto che sa
cantare? Ne sento così tanti di quelli che chiamo “Poeti drin drin”, perché
strimpellano quattro giri di note sulla chitarra, e a orecchio riesco a
riconoscere le chiaviche. che non avendo una casa discografica alle spalle,
essendo degli aborti di natura musicale, si stampano i CD clandestinamente in
cantina. Ossequiosamente i due conduttori si sono ben guardati dal chiedere
all’ex moglie del presidente francese, come mai, secondo voci, avesse favorito
la fuga di un assassino che si nascondeva dietro la nomea vigliacca di
terrorista. Il mio sogno di quel momento? L’irruzione sul palco dei
Carabinieri, arrestandola per aver agevolato la fuga del condannato in
contumacia, Cesare Battisti, nel nome del Popolo italiano.
Il pubblico e i dati d’ascolto.
Ho la sensazione di trovarmi sia riferito al pubblico in sala sia con i dati
d’ascolto nella Corea del Nord, con il pubblico che applaude perché alle spalle
ci sta la milizia comunista con il mitra spianato, pronta a sparare ad ogni
accenno di sedizione controrivoluzionaria, così come i dati che fino ad oggi
vengono diffusi dai giornali che parlano di uno share, nelle due serate, quasi
superiore a quello dello sbarco del primo uomo sulla Luna.
Le canzoni? Dove cazzo è andata a
finire la melodia e la sonorità della musica italiana? A puttane? Non sono un nostalgico delle
canzonette stile Toto Cutugno, Ricchi e Poveri e Claudio Villa, ,ma questo
festival progressista ha solo fatto ascoltare canzoni di borgata, di
periferia,con testi e musiche così sciatti, da far rimpiangere “I bambini fanno
ohh…”, “Luca era gay” di Povia e “Minchia signor tenetente” dell’ex Vito
Catozzo, Giorgio Faletti. Se i quattro broccoli delle nuove proposte, forse
pescati dentro qualche centro sociale, appestato dai fumi illegali della
cannabis, rappresentano l’Italia, la
musica leggera è veramente fottuta, perché non si può far altro che dire che
sono stati rapiti, per usi musicali impropri, delle braccia sane, destinate
all’agricoltura.
Le ultime righe prima di
concludere: Voglio annunciare a tutti i lettori, che mi sono messo le palle a
“bagno Maria”, avendomele grattugiate durante le due serate del Festival, ora
sono spellate e arrossate come il culo di una scimmia che soffre di emorroidi!
In ogni caso è sempre meglio una
vera Festa dell’Unità che non questa sagra paesana che sembra la Festa di
quartiere della verza bollita.. che puzza di carogna morta!.
Marco Bazzato
14.02.2013
mercoledì 13 febbraio 2013
Benedetto XVI ha tradito – come Giuda – il ruolo di Vicario di Cristo?
A molti la cosa potrà sembrare
blasfema, però sta nascendo una corrente di pensiero che vede nel gesto di
Benedetto XVI un’apertura “eutanasia papale e di Fede” non diversa dall’eutanasia
commessa da Giovanni Paolo II, quando rifiutò, come suo diritto dissero al
tempo, le cure eroiche per tenerlo in
vita, sancendo la sua volontà, con la sua ormai famosa frase: “Lasciatemi
tornare alla Casa del Padre”.
Ora secondo la tradizione delle religione
cattolica romana, il papa è considerato il successore di Pietro e Vicario di
Cristo in Terra, che ne incarna, con tutte le debolezze umane, lo Spirito
vivente del Cristo, che ha accettato le fatiche e i supplizi della Passione di
Gesù, Luca 22, 42:
“Padre, se vuoi allontana da me questo calice” tuttavia non sia fatta
la mia, ma la tua volontà” (1)
Ma nel codice di Diritto Canonico
nasce lo scontro tra la Parola di Dio e l’articolo 332 che recita:
“ Nel caso che il Romano Pontefice
rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta
liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che
qualcuno la accetta” tradendo la
volontà di Dio, che tramite lo Spirito Santo che aveva illuminato i Cardinali
durante il Conclave.
In questo stralcio, essenziale a
del discorso innanzi al Concistoro per le Canonizzazioni (2)
dice espressamente:
“…Sono ben consapevole che questo ministero, per sua essenza
spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non
meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo oggi, soggetto a mutamenti e
agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare
la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore
sia del corpo che dell’animo, vigore che negli ultimi mesi, in me è diminuito in
modo tale da riconoscere la mia capacità di amministrare bene il ministero a me
affidato…”
Dove estrapolando ancora al
meglio, “…per governare la barca di San
Pietro….anche il vigore… dell’animo…”
Quando udì le parole “..vigore…,
dell’animo, la prima cosa che mi venne subito in mente fu Mt 26, 75 “Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre
volte” E uscito all’aperto, pianse amaramente.”
Ma l’Apostolo Pietro, a
differenza di Ratzinger, fu perdonato da Gesù, diventando, secondo la Fede e la
tradizione cattolica romana, il primo Pontefice, morendo martire alla veneranda età, per l’epoca , di
forse 67 anni,, viste le condizioni di vita e le privazioni che aveva subito, a
differenza di Ratzinger che ha sempre passato, dal momento della sua
ordinazione sacerdotale all’interno dell’Istituzione Ecclesiastica, salendo i
gradini della gerarchia, con anche il conseguente aumento degli agi e dei benefit e dove certo è vero che la
frenesia e la pressione del mondo moderno può essere grande, ma non la si può
paragonare con la vita che secondo la tradizione cattolica ha vissuto San
Pietro, perché sarebbe un insulto nei confronti di colui che lo si vorrebbe il
primo successore di Cristo e di cui Jhoseph Ratzinger era stato chiamato,
accettandone il ruolo, a seguire il solco della tradizione, nel segno della
Fede.
Fa riflettere il fatto che
nessuno dei grandi vaticanisti che parlano in tv e scrivono nei giornali metta
in evidenza il fatto vero commesso da
Benedetto XVI, ossia la Grande Eresia, rigettando la Teologia della
Sofferenza di Giovanni Paolo II, cancellando nel tempo della lettura i più di
due decenni di pontificato del Beato Karol Wojtyla, innalzato agli onori degli
altari da Benedetto XVI.
Guardando il significato della
parola “animo”, usato mentre invocava
indirettamente l’articolo 332, tra i suoi significati troviamo: Principio attivo della personalità, delle
facoltà intellettive, della volontà, degli affetti. Ergo, ha palesato
implicitamente d’aver una personalità poco stabile, con le facoltà intellettive
annebbiate e soprattutto con il principio degli affetti, in questo caso
nell’affetto e nell’amore verso Dio e il Ministero che Dio stesso l’aveva
chiamato a svolgere, sin ormai dalla “presunta” vocazione sacerdotale che lo
portò a prendere i voti nel 1951,in quanto al momento della sua elezione al
termine del Conclave, gli è stata posta
ladomanda:
“Acceptasne
election de tecanonice factam in Summun Pontificem?” – “Accetti la tua elezione
canonica a Sommo Pontefice?”
E da molte voci che continuano a
rincorrersi sembra che Ratzinger sin dalla sua nomina non fosse molto disposto
ad accettare il ruolo di successore di Giovanni Paolo II. Quindi se al momento
dell’accettazione già in cuore era dubbioso, questo porta a Matteo 5, 36 – 37::
“Non giurare per la tua testa, perché non hai il potere di rendere
bianco il nero un solo capello, Sia invece il vostro parlare sì, sì, no, no il
più viene dal maligno”.
Ratzinger sapeva bene, in quanto teologo
di riconosciuta, e ormai in molti iniziano a pensare sopravvalutata, fama
internazionale, che avrebbe messo in cortocircuito la stessa Santa Sede, visto
che non esiste, nonostante i presunti precedenti storici, un appiglio teologico,
quindi di Fede, basato proprio sulle Sacre Scritture, perché nemmeno il brano del vangelo di Matteo
16. 16 – 19, che recita,
“Rispose Simon Pietro: «tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né
la tua carne né il tuo sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei
cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia chiesa
e la porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del
Regno dei Cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e
tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»”
gli viene in aiuto a riguardo il
suo atto di rinuncia d’essere anche tra l’altro, “Il servo dei servi di Dio” – se non cadendo nel relativismo.
Spirituale, aborrito dalla Chiesa – perché rinnegando, come Pietro prima del
canto del gallo, la servitù ai servi di Dio si rinnega Dio stesso.
Nel mio romanzo “Progetto Emmaus,
Nuovo Ordine Teocratico Mondiale” quasi al termine del libro scrissi:
«Guardagli le maniche» disse
Perla abbassando per un attimo il volume della Tv.
«Ho visto» rispose Emmanuele.
«Porta una maglietta nera»
continuò la donna, «Significa qualcosa?» domandò.
«Ai molti no. Ma in verità, in
verità ti dico, che mio” fratello” è
entrato dalla porta principale» rispose cercando di trattenere l’orrore.
Paolo VI nella sua famosa omelia
del 29 giugno 1972disse: “di avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di
Satana nel tempio di Dio»”.
Era solo una sensazione legata a
quel particolare tempo storico, oppure, oggi, alla luce dei recenti fatti del l’1
febbraio 2013,questa frase della lunga omelia di Paolo VI può essere letta
anche come una Profezia?
Marco Bazzato
13.02.2013
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