I governi da parte loro cercano d’aiutare gli amici – i finanzieri e banchieri – comprando partecipazioni in banche decotte, senza mettere in atto vere misure, non a sostegno delle banche, salvaguardando i risparmi dei correntisti, qualcunque siano le cifre nei conti correnti, ma untellano i debiti con iniezioni di denaro inutili, senza voler andare legalmente e penalmente a fondo delle singole responsabilità individuali.
Ed ora i cittadini europei scendono in piazza. Prima in Grecia, poi in Francia, e non ultima l’Inghilterra, sul piede di guerra, questa volta contro gli italiani, rei di rubare lavoro agli inglesi, mentre le borse di mezzo mondo continuano a sprofondare nel baratro, bruciando miliardi di euro di capitalizzazione, senza che nessuno possa o voglia effettivamente porre freno ad un mercato finanziario impazzito.
È chiaro che urgono nuove regole, stringenti; regole che non diano spazio alcuno agli speculatori, nazionali ed internazionali, è chiaro che gli Stati dovrebbero intervenire con più violenza nei sistemi bancari corrotti, senza andare per il sottile, incarcerando preventivamente direttori e presidenti, fino a aquando non forniranno spiegazioni esaurienti, basate su documenti cartacei, sui responsabili palesi ed occulti di un sistema finanziario che mostra – se mei c’è ne fosse bisogno – tutta la sua corruzione e spegio totale delle regole etiche e professionali, a salvaguardia dei correntisti e dei piccoli investitori, visto che i grandi ci hanno marciato senza pietà, ed ora sono ancora quelli che drenano denaro, per salvarsi dal collasso già in fase avanzata, andando la rubarlo dalle tasche dei cittadini, che rischiano di non avere di che sfamarsi.
Non si è sentito nessun governo scagliarsi contro il sistema bancario, non si è sentita la voce della BCE, che dovrebbe governare l’economia finanziaria nella zona euro, porre l’accento sulle responsabilità delle varie banche centrali nazionali, che non hanno saputo o voluto vigilare, come dovrebbe essere il loro compito, sui vari istituti di credito, grandi e piccoli, che si sono lasciati ingannare, oppure lo sapevano, dai titoli spazzatura o dal credito facile. Ed ora nessuno sa come venirne a capo, perchè incidere in profondità il busturi nelle carni dell’intero sistema politico-bancario-finanziario porterebbe sicuramente a dover incriminare la maggior parte della politica finanziaria europea ma non solo di crimini economici contro l’umanità.
Dovrebbe essere l’ONU stessa, nella sua veste di osservatore indipendente, se mai questa definizione fosse vera, che come per il Processo di Norimberga, metta sul banco degli imputati politici, finanzieri, banchieri e speculatori, condannando, come fu per i criminali nazisti, i responsabili del disastro economico alla pena di morte, oppure al carcere a vita, senza possibilità d’appello.
Ma nessuno in Europa o al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, ha il coraggio di processare il sistema. Lo stesso sistema che prima gridava il diritto del liberismo sfrenato, lo stesso sistema che pontificava sulla sua saldezza e sulla sua etica, e che oggi col cappello in mano bussa alle porte dei vari governi, come gli ultimi dei barboni, a raccattar denaro, con la scusa che tutti sono responsabili e che quindi nessuno può essere incriminato e condannato, altrimenti il già fragile castello di carte, costruito su menzogne, franerebbe nella polvere, trascinandosi dietro tutti gli emicicli parlamentari dei Paesi industrializzati.
Ora alcuni politici italiani, gridano che deve essere rivisto il Trattato di Schengen, per via delle presunte ruberie, da parte degli stranieri dei posti di lavoro agli autoctoni, che nella magioranza dei casi non vogliono fare i lavori umili, o troppo degradanti.
Modificare il Trattato di Schengen sarebbe oltre che inutile anche dannoso per le varie economie nazionali, anche per quella italiana, in quanto molti cittadini comunitari, provenienti dall’Est Europa, o extracomunitari, sono andati ad occupare quei posti di lavoro aborriti proprio dagli italiani, perchè indegni per loro. Mentre, se una stretta dovesse esserci, questa dovrebbe essere attuata sui flussi finanziari che viaggiano da un capo all’altro del mondo senza controllo e che hanno permesso alla speculazione di impoverire il mondo industrializzato, che era comunque vittima di un eccesso di produzione, che prima o poi avrebbe dovuto comunque cozzare contro il muro della saturazione dei mercati. Ma in questa sporca faccenda, nessuno vuol metterci mano, timoroso d’andare ad intaccare i grandi potentati economici che fanno il bello e il cattivo tempo sull’economia globalizzata è ben lungi dall’avere degli schemici etici che rendano sicuri i cittadini, al riparo da collassi economci, provocati ad arte, per aumentare il livello di povertà e di riflesso incrementare la necessità di controllo nei confronti delle popolazioni, che spinte dal bisogno e dalla paura di perdere le loro sicurezze giugono a protestare, pagandone poi le conseguenze civili e penali, se provano a far sentire le loro ragioni, disturbando i manovratori occulti che non vedono di buon occhio coloro che cercano la giusta e sacrosanta giustizia, ma che non vuole essere ricercata da coloro che governano perchè forse complici di un sistema economico globale, corrotto e marcio fino all’osso.
Marco Bazzato
03.02.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/
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