lunedì 9 febbraio 2009

I Radicali dietro Beppino Englaro?



Domenica sera è andato in onda Telecamere, condotto dalla burrosa giornalista Anna La Rosa, tTa gli ospiti in studio c’era Marco Cappato. La conduttrice dopo che era tata trasmessa un’intervista a Pietro Crisafulli che accusa Beppino Englaro di aver mentito sulla volontà espressa da Eluana riguardo il porre fine alla sua esistenza in caso di coma vegetativo permanente. Ma questo, come si evince dal video, è una parte delle accuse mosse. Pietro Crisafulli è andato oltre, chiamando in causa direttamente i Radicali, che sarebbero – a detta dell’intervistato – dietro l’operazone “Eluana Englaro”, creata ad arte per spingere – come fu a suo tempo per l’aborto - l’opinone pubblica all’accettazione di pratiche malthusiane.

Al termine dell’intervista registrata, il presidente dell’associazione Luca Coscioni, ha rinnuvato gli insulti a Pietro Cristafulli, accusadolo d’essere un « parassita», in quanto al tempo della vicenda Welby, si era schierato nella barricata opposta, provita, a favore del fratello. Il radicale, sempre in prima linea quando si tratta di battaglie per i liberismo estremo, per aumentare il numero dei drogati, in nome dell’antiproibizionismo, ha un concetto così personale della libertà altrui, a patto che non sia d’ostacolo alla propaganda del suo partitucolo, composto da quattro gatti, e che non avendo rappresentanza in parlamento, perchè i gli elettori da anni lo considerano contronatura, sono costretti – sembrebbe – a sovenzionare operazioni omicide, davanti alla magistratura, pagandone, si presume, le parcelle, per manipolare l’opinione pubblica, piegandola ai loro pervesi voleri.

Anna La Rosa si è però ben guardata dal domandare al Radicale se è vero che dietro a Beppino Englaro ci fossero i Radicali. Già il non chiederlo è stata un’ ammissione non detta di paternità, che non giova alll’immagine della giornalista, nè tantomeno ha fatto un favore al diritto d’informazione dei cittadini.

Naturalmente se fossero vere le accuse formulate da Pietro Cristafulli contro Beppino Englaro, cioè che la figlia non ha mai chiesto d’essere ammazzata, ma che tutto parte dal padre della donna in stato vegetativo permamente, la magistratura dovrebbe intervenire per appurare la verità, acquisendo la registrazione di Telecamere, bloccando nel contempo quella che si paventa come un’esecuzione per fame e sete di Eluana, perchè se trovassero riscontro le frasi di Pietro Cristafulli, ci si troverebbe inanzi non a una volontà presunta della figlia, ma ad una volontà omicida del padre.

È chiaro che si si potrebbe trovare davanti ad una manipolazione dei fatti e della realtà che va indirezione diamettralmente opposta rispetto alle volontà di Eluana, usata a favore della volontà di Beppino Englaro, ma peggio ancora, montata e finanziata –senbrebbe grazie agli aiuti – da un partito politico che della morte, nel nome della libertà dell’individuo, ha sempre fatto il suo cavallo – morto – di battaglia.

Il punto essenziale è che tutto si basa sulle “presunte” volontà di Eluana, frutto del racconto dei genitori e di alcuni amici, mentre la magistratura stessa non avrebbe tenuto conto delle voci contarie, rispetto a quelle accettate come verità quasi dogmatiche.

La situazione sarebbe stata ben diversa se esistessero prove certe, non basate sul sentito dire, circa i desideri di Eluana, come ad esempio un testamento scritto, una registrazione, un qualsiasi straccio di prova che possa avvalorare, oltre ogni ragionevole dubbio, che quanto oggi in essere è frutto del diritto di autodeterminazione della paziente in stato vegetativo permanente.

È chiaro che gli attacchi alla Chiesa Cattolica da parte di Beppino Englaro siano alquanto pretestuosi, non tanto per l’ingerenza dello Stato Città del Vaticano nella vita dei cittadini italiani, ma perchè non ci si trova innazi solo ad un problema etico, ma ad un accertamento di una verità che ogni giorno di più risulta sempre più labile e fragile, che potrebbe infrangersi – se venissero svolte ricerche giudiziarie e fiscali approfondite, da un un momento all’altro.

Appare strano che a nessuno sia venuto in mente di chiedere a Beppino Englaro, andando a spulciare nelle dichiarazioni dei redditi, su come in questi anni abbia potuto far fronte alle spese giudiziarie e di cancelleria, parcelle di avvocati e quant’altro si è reso necessario per condizionare anche l’opinione pubblica. È palese che questa mole di ricorsi e controricorsi debba aver avuto un costo non indifferente per il padre, e che in un modo o nell’altro qualcuno potrebbe averlo sovvenzionato, non importa se Associazioni e/o partiti politici, ma che nessuno abbia svolto una seria inchiesta – anche giornalistica – circa l’origine delle disponibilità economiche per i costi legali, questo non fa onore al gionalismo italiano, che appare più interessato a far da microfono e cassa di risonanza, piuttosto che giornalismo investigativo.

Rimane oltre all’accertamento della verità sulle presunte dichiarazioni di Eluana Englaro un problema etico e legale di fondo, cioè la mancanza – per ora – circa la possibilità del testamento biologico, che non può essere affronato o discusso sotto la spinta emotiva dell’opinione pubblica e tantomeno sotto i diktat di uno Paese straniero, come il Vaticano, che pur avendo il diritto di liberà d’espressione, non deve fare pressioni velate e non sia all’opinione pubblica, sia alle forze politiche italiane, che hanno il diritto e dovere di legiferare secondo coscienza.

Rimarrà da vedere, se Eluana non morirà prima, cosa potrà accadere dopo che il decreto legge sarà approvato, ma sopratutto se una volta calmatesi le acque, il tutto cadrà nel dimenticatoio, in quanto l’obbiettivo è stato raggiunto, oppure – a boccie ferme – ci saranno vere indagini sui finanziatori politici di Beppino Englaro, l’eventuale provenienza del denaro, in quanto non risulta che sia mai stata aperta una sottoscrizione pubblica per sostenere la famiglia nella sua battaglia contro la giustizia e la politica – lassista – italiana, per porre in essere le “presunte” volontà di Eluana Englaro.

Marco Bazzato
09.02.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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