domenica 25 gennaio 2009

Barack Obama chiude Guantamano


Brutte notizie per i Teocom americani e per i Teodem italiani, primo fra tutti il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il Senatore Marcello Pera, che entrambi avevano abbracciato le idee “fascistoidi” dello quasi scarpato, ora ex Presidente degli Stati Uniti George Bush. Il nuovo Ppesidente, Barack Obama, ha deciso di chiudere, entro un anno, il campo di concentramento di Guntanamo, dichiarandolo così, come le torture subite dai prigionieri, incostituzionale.

Brutto colpo davvero per gli amici dell’ex presidente, che di punto in bianco si sono trovati spiazzati dal nuovo corso dell’ amministrazione americana. Forse anche per questo Berlusconi non ha voluto essere a Capitol Hill per la cerimonia d’insediamento, visto che si sarebbe sentito come una scarpa vecchia, e in imbarazzo – sempre che conosca il significato della parola – politico innanzi al presidente , definito dal premier italiano “abbronzato”..

D’altronde era chiaro che anche l’attacco difensivo di Israele nei confronti della Striscia di Gaza era pianificato da molto, ma non solo con la scusa delle imminenti elezioni nello Stato ebraico, ma guarda caso, proprio nel periodo di transizione tra la vecchia presidenza e la nuova. Non per nulla l’esercito con la Stalla di David ha dichiarato la tregua unilaterale, dando l’impressione d’essere stato li primo a porgere il ramoscello d’ulivo pochi giorni prima del giuramento del 20 gennaio.

Ora si spera che il nuovo presidente americano mantenga, almeno in parte, le promesse fatte, anche se vista la crisi economica, non sarà, nonostante i clamori di questi giorni, come una passeggiata all’aria aperta. La super potenza in decadimento dovrebbe prendere esempio dalla Cina, che non ha esitato a mettere a morte i responsabili del latte contaminato, non come in Italia, che più disastri un’amministratore pubblco commette e più si aprono le porte a nuove vette con stipendi e prebende che fanno invidia ad ogni mortale, specie se disoccupato, che se ha richiesto la Social Card la maggior parte non da segni di vita.

Ora resterà da vedere se Barack Obama, avendo dichiarato illeggittime le torture e Guantanamo si prodigherà per mettere sotto imichment l’ex presidente che – con la coda tra le gambe – è partito in elicottero per la pensione, ma non è dato da sapere se accompagnato dall’amica di anni: la bottiglia di wishy.

Almeno una bella notizia Obama l’ha già data, oltre a Guantanamo, forse memore delle sue disciendenze keniote. Il mulatto infatti ha dichiarato, anche se è una realtà ovvia a chiunque, che l’unico matrimonio possibile è quello tra un uomo e una donna, mandando in fibrillazione le associazioni omosessuali, che si erano prodigate durante la campagna elettorale per procurali consensi, confidando che questi una volta eletto ne avesse memoria, comportandosi come il nostrano Berlusconi che con le promesse disattese ha saputo crearsi un consenso ampissimo, segno che l’Italia, per dirla come dicono in Toscana, è un Paese di grulli, che come tanti novelli Pinocchio credono all’esistenza del “paese dei balocchi”. Le associazioni eterofobiche americane invece d’arrabbiarsi, dovrebbero essere felici, per averlo preso nel c..o

C’è da capire, sempre a riguardo il nuovo presidente statunitense, l’apertura all’Iran sarà reale, oppure un ennesima promessa da mercante. Se così fosse le reazioni di Israele non si farebbero certo attendere, in quanto questo Paese, armato di testate nucleari fino ai denti, difficilmente dirigerebbe anche una remota possibilità di dialogo con l’altra teocrazia, quella iraniana, che nonostante parli sovente a sproposito a livello internazionale, sotto l’aspetto pubblico non ha eserciti schierati oltre confine, coloni, e fino ad oggi, per fortuna, non ha mai usato armi al fosforo, con la scusa d’illuminare a giorno i bersagli, gettando poi i mortali effetti sulla popolazione civile, che secondo Israele sono solo danni collaterali. Uomini, donne e bambini, tutti ostaggi di Hammas, e che quindi, invece d’essere protetti, anche da un esercito che attacca e colpice in modo spropositato all’offesa per difendersi, diventano carne da macello, dove se qualche giornalista troppo zelante prova a farlo notare all’opinione pubblica, diventa antisemita, nemico della democrazia, amico dei terroristi, perchè parla della strage, o peggio, dei civili, dilaniati con meno pietà di quella che è riservata ad uncane rognoso.

Barack Obama avrà, sperando che gli sia concesso, molto lavoro sporco da fare, molta feccia politica da eliminare, stando attento che dietro di lui non si compiano giochi contro la sua incolumità. Non va dimenticato infatti, che in America, come in altri Paesi del mondo, chi ha l’ardire voler cambiare troppo, spesso ne resta vittima. Kennedy insegna.

Il pericolo più grade per il nuovo presidente potrebbe arrivare dall’Elite finanziaria nazionale ed internazionale, che quando l’economia tirava, gridava ai quattro venti per avere un mercato senza regole, senza controlli, perchè si sapeva controllare da solo, avendo al suo interno delle – presunte – regole etiche e professionali a prova di disastro, ma che alla luce di quanto sta avvenendo da settembre, ha mostrato al mondo tutta la malvesazione, i mancati controlli che il liberismo sfrenato e senza regole, durante i periodi di espansione economica, alla fine ricadono sulle fasce più deboli della popolazione, senza che nessuno dei responsabili economici e politici dei disastri paghi fino in fondo le conseguenze. Forse questo potrebbe avvenire negli Stati Uniti, forse. Ma in Italia no. Nel Bel Paese più si danneggia il popolo e l’economia, più si sale in alto nella scala del potere nazionale e internazionale, per essere pronti, quando l’economia riprenderà di far ripartire i disastri che, come da tempo immemore avviene, peseranno sulle generazioni future.

25.01.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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