Naturalmente all’arresto del povero tapino, il santo mondo della politica italiana, soprattutto di governo, che sembra esperta a solidarizzare con tangentari e corrotti, per bocca del Premier, che evidentemente, senza aver letto due righe degli atti processuali, ha sparato – come da abitudine – contro la magistratura, parlando apertamente di Teorema.
Molti politici, forse si stanno stracciando le vesti, per la triste sorte del loro amico e collega. Quegli stessi politici, sempre pronti a parlare di legalità, di diritto alla sicurezza dei cittadini, a patto che non si vada a toccare i loro interessi, che non si vada a scalfire la loro voracità di denaro, che non si vada a sfiorare con indagini, intercettazioni ambientali, pedinamenti e attività investigativa i loro intrallazzi. Fare questo alla classe politica, è indegno per un Paese che ha la pretesa di dirsi civile. Mentre fare Ministro delle Finanze un tizio, che forse a malapena sa firmarsi, e che ha passato buona parte della sua vita ciucciando il latte cagliato prima del sindacato, e poi della politica stessa, questo è sano per i cittadini?
Ma sono in molti che stanno godendo ferocemente, pregando ogni divinità laica e religiosa, affinché le accuse contro il Presidente e i suoi compari della Regione Abruzzo, siano dimostrate oltre ogni ragionevole dubbio. Nel Paese c’è voglia, e questo il Governo lo sa, di sentir nuovamente il tintinnar di manette, c’è voglia di Magistrati mastini, che come Di Petro, quasi tra lustri fa, con Mani Pulite, hanno decapitato solo mezzo emiciclo parlamentare, ed ora si attende che qualcun altro faccia finalmente pulizia completa dell’immondizia parlamentare e dei parlamenti regionali.
Agli italiani, manca molto quel tintinnare di manette di Tangentopoli, quei collegamenti di Paolo Brusio davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, quando fu quasi completamente azzerata La Milano da Bere, mancano quelle irruzioni nel cuore della notte, che gettavano nello sconforto i potenti detonati ed i loro famigliari, manca molto quel fresco aroma di pulizia politica, che l’Italia da decenni, non riesce più ad assaporare, e che ha fatto sprofondare il Paese in una voragine di un deficit senza fondo, uccidendo economicamente e moralmente la pazienza degli italiani.
Ora i politici, a distanza di quasi quindici anni, vogliono ripristinarsi l’immunità parlamentare per pararsi il culo – abrogata per referendum popolare – vogliono avere le mani libere da quei legacci giudiziari e legali, a cui legano i comuni mortali, i plebei, i pezzenti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, costretti a vivere nel terrore per paura di un controllo fiscale che potrebbe mettere in ginocchio un’azienda, una famiglia, gettando sul lastrico i cittadini. Ma loro, i nostri capi, quelli che sono pagati per servire il Paese, non vogliono intralci al loro potere, non vogliono mescolarsi alla plebe volgare che mantiene le loro corti faraoniche, i loro stipendi, che sono i più alti dell’intera Unione Europea, perché, a loro detta, lavorano per il bene del popolo, come piccoli dittatorelli di uno stato africano, per il bene della comunità. Infatti, i risultati si vedono.
Se veramente tornasse una Mani Pulite 2, in Italia si alzerebbe un enorme Magno Gaudio, le piazze si riempirebbero sotto i megaschermi per danzare, ubriacarsi, cantare a squarcia gola per la fine – giusta – dei signori, con le pezze al culo mentale, che depredano il Paese, che lo svuotando dall’interno, che come un cancro in metastasi consumano la parte sana della società, relegandola nell’angolo degli inetti, degli idioti che digeriscono ogni schifezza politica.
Sognare, visto che non ci è rimasto altro ormai, un Paese diverso, è per ora l’unico diritto rimasto, l’unica possibilità di godimento spirituale, non per le disgrazie altrui, ma per la mannaia, per la ghigliottina giudiziaria, per la camera a gas della giustizia che si abbatte – sempre troppo lentamente – nei confronti de “Gli Intoccabili”, nei confronti de La Casta malata che uccide, soffocando lentamente l’Italia, sotto l’immondizia politica, di cui il cittadino, per colpa di una legge elettorale truffa, è obbligato, non a votare chi aggrada a loro, ma chi, la cancerosa classe politica dirigente impone. Esattamente come le dittature comuniste del secolo passato, state spazzate via dalla Storia. Prima o poi, saranno spazzati via anche loro, peccato che comunque sarà sempre troppo tardi per salvare il Titanic Italia che affonda sempre più velocemente e miseramente.
Marco Bazzato
17.07.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/
Nessun commento:
Posta un commento
.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra