La tossica sedicenne di Rovigo non c’è l’ha fatta. Ha preso, ed è partita per il paradiso dei drogati, ieri pomeriggio dopo le diciannove, all’ospedale di Dolo.
L’impasticcata, figlia unica, dipinta dai genitori come una studentessa modello, era andata assieme ad altre amiche a Venezia, per la tradizionale festa del Redentore, prendendo parte ad un rave illegale sulla spiega, non autorizzato dalla questura, ci ha rimesso la pelle, dimostrando totale mancanza di rispetto, non solo nei confronti di se stessa, ma anche nei confronti dei genitori, e anche della amiche, impasticcate ma sopravissute, come lei.
Le amiche della neomorata, fatte come quest’ultima, ma non fino al punto di tirare le cuoia, hanno saputo, da brave tossiche, dare solo informazioni monosillabiche, circa l’evento della sera precedente. Le adolescenti, tutte frequentatrici assidue di un istituto superiore, sono già state rimandate a casa, a farsi coccolare, magari, dai genitori, pronti a rincuorarle, dicendo che non è accaduto nulla, che sono cose che possono accadere, che per fortuna è morta l’altra, e via discorrendo, invece di riempirle, non di legnate, ma di segregarle almeno per un mese, privandole di computer, cellulare, vestiti firmati, impedendole anche d’andare al funerale della morta impasticcata.
Capire cos’hanno in testa questa generazione degenerata e corrotta, è come voler capire o comprendere l’universo prima del Big Bang: è impossibile. Sta di fatto che ormai, colpa soprattutto dei genitori che non controllano, che non dialogano con i piccoli tossici che, senza rendersene conto, dopo averli figliati,camminano per casa. Colpa dei genitori, che pur di non farsi rompere le balle, acquistano per i baby narcomani, spesso unici, cani e porci, purchè tacciano, non rompano, stiano zitti. E questa massa pascolante di giovani capre e caproni senza arte e né parte, con la spina dorsale più debole di un invertebrato, hanno cosi disprezzo per le loro inutili vite – a questo punto a ragione – che non lesinano soldi, che spesso nemmeno si guadagnano, per ubriacarsi, impasticciarsi, riducendosi peggio di larve disumane col cervello mezzo in papa e per metà andato a puttane, a forza di bere e strafarsi. E poi agli altri tocca l’onere infame di raccoglierli quando si spiacciacno ubriachi e impasticcati marci,o crepano per arresto cardiaco, tutti pronti a colpevolizzare lo spacciatore di turno perché quatto scemi sono andati a farsi fottere da soli.
Ora, come sempre ipocritamente accade, inizieranno i dibattiti balneari, le ipotetiche soluzioni, senza però puntare l’indice contro nessuno. Gli esperti s’interrogheranno su come arginare la piaga degli idioti,le cui madri sono sempre gravide, che desiderano aver, almeno per un giorno, quattro righe su un giornale, e hanno scoperto, che la cosa più semplice è quella d’avere i famosi cinque minuti di notorietà, crepando strafatti di merda sintetica e alcol.
D’altronde i dati 2007 parlano chiaro.589 imbecilli sotterrati per colpa dell’extasy. Non 589 morti per cause naturali, malattie, incidenti d’auto o altre disgrazie vere. No, 589 gonzi che hanno deciso, con la loro testa già mezza strafatta, d’acquistare da uno spacciatore una pastiglia di merda, ingurgitarla, magari con l’alcol, per poi sballarsi per due ore – forse – convinti d’essere più liberi, di poter fare voli ancestrali, di vedere cose, che solo loro, i tossici fatti, possono vedere, e negate alle persone intelligenti, negate a coloro che sanno divertirsi senza strafarsi come scimmie rinchiuse nelle gabbie delle loro paure mentali.
Attaccarsi all’utopia che si possa sconfiggere lo spaccio, senza punire, come accade in Italia, i consumatori, non importa se occasionali o no, o i piccoli spacciatori, è come voler illudersi, non facendo nulla, di poter far entrare il mare in un bicchier d’acqua.
Tossici e spacciatori, non importa se di modica quantità, vanno rinchiusi, anche se minorenni, in carcere per almeno dieci anni, lasciandoli per mesi in isolamento, senza ora d’aria, senza contatto con nessuno, con i secondini in silenzio, creando attorno a questi il vuoto, la morte morale e sociale, senza preoccuparsi degli eventuali danni psichici a lungo termine, in quanto, come tossici, li commettevano sulla loro persona, già da soli.
Forse non si eliminerà la droga dalle strade, ma almeno si proverà ad arginare il fenomeno dei tossici del sabato sera, dei tossici dei rave party, dei tossici alcolizzati delle discoteche, che fatti come animali, ammazzano e poi dopo pochi giorni, passata la sbronza sono nuovamente in strada, pronti a ridursi come rifiuti umani per la gioia, secondo loro, di divertirsi. E questa hanno anche il coraggio di chiamarla libertà!
Marco Bazzato
21.07.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/
Che diritto ha lei di parlare in quest'ingiuriosa maniera di una ragazza che ha perso la vita?
RispondiEliminaL'articolo privo delle sue stupide incazzature risulterebbe più chiaro e scorrevole e forse riuscirebbe a sensibilizzare il lettore e a capire le vere cause di queste morti idiote.
Così ciò che lei scrive risulta mero esibizionismo portato all'esasperazione...
Probabilmente molti la pensano come lei, ma nessuno ha il coraggio di infangare il nome di una ragazzina di 14 anni che ha scelto di perdere la vita. Si parla tanto di libertà, ma il rispetto dove stà?....
Se uno dei genitori della ragazza per sbaglio si trovasse a leggere il suo articolo, cosa pensa che proverebbe? E se lei invece si trovasse al posto di quel genitore, scriverebbe mai un articolo del genere parlando di sua figlia?
Rispetto signor. Bazzato....ci vuole rispetto per poter ottenere la libertà di parola, altrimente è meglio rimanere in silenzio.....
Naturalmente concordo con l’opinione del lettore. Tranne su un punto: la ragazzina, donna fatta, sebbene non minorenne, in quanto aveva già terminato lo sviluppo adolescenziale, da persona istruita com’era, avrebbe dovuto conoscere i rischi, d’andare non solo ad un Rave Party illegale, dove tra l’altro, il suo ragazzo, ha avuto anche il coraggio di lamentarsi , con estrema faccia tosta, della mancanza della polizia, a vigilare su sbandati, ubriaconi, impasticcati e tossici, mentre invece, ha scelto liberamente d’andare contro ogni logica di buon senso, d’informazioni già ricevute, a livello scolastico e mediatico, su altre tragedie simili. Lei parla di cercare le cause. La causa, del proprio male, del proprio errore, è stata la ragazza stessa, che ha scientemente ignorato ogni semplice regola di buon senso. Incolpare gli altri, la società, i media, la scuola, gli spacciatori, sulle conseguenze, non pensate, delle proprie azioni, puzza da irresponsabili. La ragazza aveva due strade semplici davanti a se. Acquistare o non acquistare la pasticca mortale di MDMA, ha scelto liberamente, d’acquistarla, ed ora siamo qui a parlarne. Se non lo avesse fatto, nessuno avrebbe aperto bocca, me compreso.
RispondiEliminaIl mio è stato solo un consiglio disinteressato, che spero lei abbia compreso..
RispondiElimina"Il suo linguaggio a volte richiama l'ira della gente,perchè manca di rispetto."
Mi ha fatto piacere che lei abbia risposto..
Con stima e rispetto le auguro una buona serata.
Caro anonimo lettore, il mio linguaggio, richiama scientemente all’ira, confidando, non tanto nella mia ragione, ma su quella altrui, specie dei più giovani, che hanno tutto il diritto d’esplorare il mondo, a patto che vogliano riconoscerne sia i rischi, sia i pericoli, ma soprattutto sappiano mettere le mani avanti, a riguardo i propri limiti, fisici soprattutto.
RispondiEliminaRimane comunque il fatto, che sono molto pessimista a riguardo ciò, in quanto, sono “tragedie” che potrebbero essere evitate con un minimo di ragione, cosa che evidentemente, in troppi e troppo spesso, deficita.
Cordiali saluti anche a lei