sabato 7 aprile 2007

Suicidio del sedicenne torinese: esequie non valide?

Si sono svolti i funerali religiosi del giovane suicidatosi, perché dileggiato in quanto presunto eterofobico, ma quei funerali non erano da celebrare, e gli scritti di uno dei grandi padri della Chiesa, dei teologi, del Catechismo della Chiesa Cattolica e del codice di diritto canonico lo dichiarano senza possibilità d’errore.
Sant’Agostino scriveva con consueta lucidità, e lo vedeva incluso nel quinto comandamento: «Non è lecito uccidersi, giacché nel precetto Non uccidere, senza alcuna aggiunta, nessuno, neanche l'individuo cui si dà il comandamento, si deve intendere escluso [ ... ]. Non uccidere, quindi, né un altro né te. Chi uccide sé stesso infatti uccide un uomo».
Non doveva fare le esequie, perché come scrivono i teologi: «il suicidio volontario» è posto tra le «cose vergognose» che «deturpano la civiltà umana [ .. ] e costituiscono i più gravi insulti allo stesso Creatore».
L’articolo 2281 del Catechismo della Chiesa Cattolica recita: Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso и gravemente contrario al giusto amore di sй. Al tempo stesso и un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio и contrario all'amore del Dio vivente, e all’articolo 2282 aggiunge: Se и commesso con l'intenzione che serva da esempio, soprattutto per i giovani, il suicidio si carica anche della gravità dello scandalo. La cooperazione volontaria al suicidio и contraria alla legge morale. Gravi disturbi psichici, l'angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida.
Come tutti possono evincere, il giovane suicida, era peccatore manifesto,anche in base a quanto sancito dall’arti colo 11884 del Codice di Diritto Canonico, che dichiara: . Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche: 1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici; 2) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; 3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.
Anche questa volta, la Chiesa che si atteggia a moraleggiatrice assoluta e assolutistica, usa due pesi e due misure, dove in passato, ha negato le pubbliche esequie a Pier Giorgio welby, usando come pretesto quanto sopra menzionato, mentre ha spalancato le porte ad un peccatore manifesto – forse eterofobico – mostrando una pietas umana funzionante a corrente alternata.
La decennale sofferenza di Welby andava pubblicamente ignorata, mentre la debolezza del giovane è stata pubblicamente ricordata, benedetta. Rimane la domanda: perché sacre scritture, codici, catechismi si usano e si menzionano a corrente alternata?

Marco Bazzato
07.04.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/