mercoledì 11 aprile 2007

politica ipocrita

Dopo il barbaro omicidio dell’interprete del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, l’opposizione al governo Prodi, a caldo sembrava pronta a dare battaglia, ora però fa marcia indietro e arretra. Arretra nel usando come pretesto il fatto che deve essere salvaguardata l’immagine dell’Italia all’estero. Ma la magra figura barbina, non l’hanno fatta i cittadini italiani, ma dalle Istituzioni, e da chi le rappresentano. Risulta difficile da capire il cambio di rotta berlusconiano, fino a pochi giorni fa pronto a lanciare sciabolate contro il governo in carica – ora buono come un agnello che ha evitato il sacrificio pasquale – offre spalla ai nemici della libertà. Questo per il buon nome dell’Italia, finito sotto i tacchi a livello internazionale, oppure nasconde qualcos’altro?
Palazzo Chigi in una nota dichiara che è stata “Seguita prassi dell'ex governo”. Da qui si possono dedurre molte cose:
- 1) in linea di massima si tratta sempre e comunque per la liberazione degli ostaggi (sempre che si voglia realmente salvarli, a questo punto sembrerebbe necessario il passaporto italiano);
- 2) si spendono denari pubblici per pagare riscatti – forse non a pericolosi terroristi come si vuol far politicamente credere – ma volgari rapitori – non diversi dall’Anonima Sequestri Sarda che in più di un occasione ha ammazzato l’ostaggio, dove è prassi legale bloccare i beni della famiglia del sequestrato, mentre nel caso dei rapimenti internazionali, si usa il denaro dei cittadini, facendo pensare – nei fatti – a pesi e misure differenti;
- 3) non solo l’attuale governo deve riferire alle camere, ma deve essere chiamato a rispondere eventualmente di tali comportamenti anche il precedente Presidente del Consiglio;
- 4) deve essere tolto il segreto di Stato su tutti gli altri rapimenti e su eventuali pagamenti di riscatto, avvenuti in Iraq e Afganistan, dove sembrerebbe che anche altri Stati – francesi e inglesi – paghino ingenti riscatti, con l’aiuto sei rispettivi servizi segreti, solo per tenere buone le opinioni pubbliche nazionali, in spregio alle direttive ONU a cui i governi si rifanno convenienza a corrente alternata, disattendendole, però in base alle necessità di politica interna.
È ipocrita voler salvare la faccia dell’Italia per non riferire agli italiani lo svolgimento dei fatti (lo stipendio ai parlamentari arriva da tasche italiane, non da quelle americane, o dell’Unione Europea, o dall’ONU stessa).
In quest’inquietante vicenda si vede compromessa – oltre il buon nome dell’Italia - anche l’azione Emergency, l’Associazione italiana indipendente e neutrale, fondata da Gino Strada, finanziata anche con denaro pubblico che forse non piace al Presidente Karzai, cittadino afgano e statunitense, quadro della compagnia petrolifera UNOCAL, il quale appena designato Presidente, firmò un trattato che autorizzava la costruzione di un oleodotto UNOCAL.
La presenza di Emergency potrebbe dar fastidio agli americani, che non amano l’attività umanitaria nell’area disseminata di cluster bomb e uranio impoverito – pattumiera di scorie radioattive statunitensi, forse non solo – e potrebbero aver ordinato – per interposta persona (Karzai) che venissero mosse accuse dai servizi segreti afgani – d’essere una spia dei talebani – al medico Rahmatullah Hanefi stretto collaboratore di Gino Strada, che ha dichiarato: «In Afghanistan si lavora tesi e male. O Rahmatullah Hanefi torna con noi oppure ce ne andremo. Non ha senso che Emergency resti in un paese dove si pensa di poter arrestare una persona del nostro staff».
Se Emergency lasciasse il Paese, la politica di pace armata, avrebbe tolto di mezzo un pericolosa organizzazione umanitaria di medici, legati in primo luogo al giuramento di Ippocrate che – nella nuova versione – in un passo dice: “…Giuro…di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni…” lasciando il campo libero ad ogni genere di nefandezze, nel nome della guerra al terrorismo.

Marco Bazzato
10.04.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/