lunedì 31 ottobre 2011

Fiction televisive: finalmente torna l’alcol e sigarette

Era ora che tornassero, non se ne poteva più di fiction televisive prive di alcolizzati e fumatori. Sembrava essere in un mondo falso, senza spessore psicologico, ansie e tensioni. L’alcol e, whisky principalmente, sigarilli e sigarette mancavano per colpa di leggi antitabagiste che stanno togliendo l’informazione commerciale sui nuovi prodotti, negando la possibilità ai giovani telespettatori d’avere modelli da imitare, per essere simili e migliori di loro.

Siamo al parossismo, al paradosso comunicativo. Basta guardarsi la pubblicità indiretta che viene fatta all’alcol nei programmi di enogastronomia, come se senza vino non si potesse campare, salvo rimpinzare, peggio di un tacchino farcito per il giorno del Ringraziamento, le fiction seriali con mezze alcolizzate, o fumatori di sigarette dentro le questure o negli uffici di polizia, che tra l’altro è vietato dalla legge. Se gli esempi bislacchi li danno i grandi “fighi” televisivi, sempre in primo piano, perché ci si dovrebbe lamentare se i giovani fumano nei cessi scolastici o nei piazzali delle scuole?

 
E ci si lamenta per il giusto aumento del tabagismo e dell’alcol tra i giovani? Ma costoro hanno ragione, se non ci pensano gli “adulti” a dare delle direttive e/o dei valori, non ci si può lamentare se qualche idiota si sfrittella contro un palo, ubriaco marcio, così come diventa un inutile spreco di risorse pubbliche le Campagne Pubblicitarie di sensibilizzazione contro il tabagismo e l’alcol. Meglio darsi al Bunga Bunga!

Per carità, lungi dall’idea di dare lezioni moralistiche, quelle appartengono ai preti, ma i media dimostrano tutta l’ipocrisia dando spazi sociali informative sui rischi di determinati prodotti. La cosa migliore, anche per la libertà d’ammazzarsi dell’individuo, sarebbe di tornare a fare pubblicità di alcol e sigarette a tutte le ore, permettendo gli spot, tabelloni sulle autostrade, le strade di maggior scorrimento e nei centri storici, come si faceva in passato con le grandi marche, ora vietate, per cercare di rallentarne la diffusione, creando perdite di posti di lavoro nel settore e nell’indotto.

Si rimpiangono i vecchi campionati mondiali di Formula Uno, degli anni ’80. visibili su Rai Sport 1 e 2, dove le scuderie erano sponsorizzate dai grandi marchi, in modo diretto e non occulto – per presunte esigenze di copione – dando uno spaccato di una cultura che oggi si vorrebbe sotto lo zerbino, ma che nei fatti è ancora viva. Così come sono in molti quelli che rimpiangono la possibilità di fumare dentro le sale cinematografiche o nelle corsie degli ospedali. Quanto bello era a metà degli anni ’70 quando si vedevano medici con la cicca in bocca, dentro dei cubicoli della pediatria, intenti a visitare, tra un rantolo di catarro e l’altro, dei bambini magari asmatici, che tossivano come indemoniati, dando la possibilità al medico di prescrivere uno sciroppo contro la tosse.

Per carità nulla contro i fumatori e per i forti bevitori di superalcolici, visto che non ci si rende conto di quanto sborsano per le imposte sui Monopoli di Stato e di Imposte di Fabbricazione, demonizzati teoricamente ed esaltati praticamente nelle fiction.

Sarebbe ora che ci fossero programmi televisivi, anche comparativi tra le varie marche, che insegnino l’arte del buon fumare, del buon bere, esaltandone le qualità, i pregi, l’aiuto che forniscono nei momenti di forte stress, magari il mattino quando ci si sveglia dopo una sbronza colossale e non c’è nulla di meglio di una sigaretta, possibilmente senza filtro, o di un buon sigaro spacca polmoni da aspirare con voluttà e piacerea stomaco vuoto, emettendo quasi coniati di vomito per via della nicotina che prende la tangente verso il cervello e il catrame che si riversa a fiotti nei polmoni, dando una scossa di adrenalina, creando un piacevole tremolio alle mani, facendo salire coniati di vomito e catarro nero da sputare sul lavandino mentre ci si sciacqua il volto e gli occhi ciposi.

I giovani, i minorenni, hanno bisogno di più alcol nelle fiction, di più fumatori, bevitori di whisky – il vino ha stancato – di pubblici ufficiali ch se ne fregano delle leggi dello Stato quando si tratta d’accendersi una bionda, o scolarsi un buon di whisky invecchiato, dal sapore di malto e torba, che lascia sulle papille gustative e sullo stomaco un delicato ma forte sapore legnoso, perché le giovani generazioni, guidati da “adulti “ sapienti abbisognano di molto più fumo e alcol in tv.

Marco Bazzato
31.10.2011


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