martedì 28 agosto 2007

Sciopero contro le lotterie? Magari!


Il Senatur Umberto Bossi, dopo aver alzato il tono dello scontro verbale, incitando il nord Italia alla rivolta fiscale, anche armata, ha mitigato i toni, teoricamente abbassando le pretese, ma che se la sua proposta dello sciopero del Lotto, avesse anche un parziale successo, potrebbe ridurre a più miti consigli, l'esosità fiscale italiana.
La proposta del Senatur, non è né peregrina, ne tantomeno fuori dal mondo, in quando se i cittadini della penisola italiana, avessero la forza d’incrociare le braccia, rinunciando al sacro rito pagano del "Gratta e vinci", "Superenalotto" , "Bingo" e altre paccottaglie dei Monopoli di Stato, sicuramente il tracollo economico, e l'ingrassaggio costante, dovuto al vizio degli italiani di farsi spennare come tacchini da amenità varie, produrrebbe come prima conseguenza, il dimostrare praticamene e pubblicamente, che non si è una nazione di pecoroni, attirate dalle lusinghe medianiche di qualche spot pubblicitario con la solita tettona di turno, che ammicca sensuale, facendo sbavare il popolo tosato, costretto a cercare nel barattolo di biscotti, le monete messe da parte, per tentare la fortuna, per vincere la malasorte che lo attanaglia.
Poi l’incrociare le braccia contro l’amministrazione dei Giochi, non sarebbe il tanto terribile per i contribuenti quanto sciopero fiscale che subito vedrebbero partire la rappresaglia fiscale,
ma prefigurerebbe il riaccendersi di quella coscienza individuale e collettiva, narcotizzata dalle lusinghe, dando dimostrazione che l’intelletto e la ragione, possono essere portare al cambiamento, usando la stessa arma statale, lo stesso coltello vessatorio, della rivolta silenziosa e non punitiva dell’Italia, contro gli apparati statali, che vivono solo in ragione di se stessi.
A quanti diranno, che facendo così si rischia di mettere in ginocchio l’Italia, bisogna rispondere, che l’Italia è già in ginocchio, anzi, rischia di affogare nei liquami di una politica vessatoria, dove l’impallinamento dell’evasore, del piccolo commerciante, di chi, costretto a tirare la cinghia per mantenere la famiglia, cerca di nascondere le briciole di pane, che sfuggono dalle mascelle voraci dello Stato padrone, riversandosi sul pavimento sudicio, della nuova italica miseria.
Tanto è vero che la proposta di Bossi, fa già tremare i polsi al Ministro delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, dalle pagine de “Il Corriere della Sera” annuncia che la prossima finanziaria sarà, di “Tregua fiscale”, ammettendo senza dirlo, che la precedente ha stretto ancora di più il nodo gordiano, attorno alle gole dei contribuenti delle Partite I.V.A, dimenticando di fare accertamenti seri e mirati sui 98 miliardi di euro da parte delle Concessionarie dei Monopoli, riportati in un articolo: Il Potere del Silenzio di Beppe Grillo.
L’assurdo di tutto ciò, è che tutti i partiti, compresi quelli di centro destra, si sono dissociati dalla proposta Leghista, dimostrando per l'ennesima volta, che il concetto d'essere dalla parte dei cittadini, indipendentemente dallo schieramento politico, è solo demagogico, ma nei fatti, anche quando si tratta di agire in modo assolutamente legale, evitando di aprire il portafogli, per giochi assolutamente idioti, che rendono allo Stato somme spropositate, anzichè spingere l'Italiano verso il sano uso del buon senso, viene spinto a "Giocare, Giocare, Giocare, per mungere la pecora ed ingrassare l'obeso mai sazio.
Deve anche essere ricordato, visto che statisticamente è accertato, che non sono i capitani d'industria, che hanno le sedi legali nei paradisi fiscali, l'imprenditore arricchito, il dentista che non rilascia la ricevuta fiscale, il professionista, che propone; «Con fattura 100, senza fattura 80» che giocano con i giochi popolari dei monopoli di Stato, questi signori, vanno ai Casinò, di San Remo, Campione d'Italia, o Venezia, tra ricchi broccati e coppe di champagne, giocando forte, perdendo e vincendo - qualche volta - somme ingenti, ma sono spesso massaie, casalinghe, studenti, piccoli imprenditori con l’acqua alla gola, che cercano nel sogno milionario il riscatto sociale, praticamente il cittadino medio, o quello che fatica anche ad arrivare a fine mese, il cittadino che dovrebbe essere tutelato dalla cosiddetta sinistra, che ha dimenticato la lotta di classe, e la giustizia sociale, ma anche lei tace, come tace il partito democratico della sinistra, che ora è nella stanza dei bottoni, quindi il Padrone eletto.
La Lega Nord, può piacere oppure no, si può essere d’accordo oppure contrari in modo acceso con molte delle loro proposte politiche, si può essere anche politicamente avversi, nei confronti delle loro idee, ed ideali, ma questo non significa, che se un idea è valida, debba essere cassata, o denigrata.
Il diritto del cittadino al tenersi il denaro in tasca, non deve essere in alcun modo censurato, nè dissuaso, denigrato da questa sua scelta di libertà, anzi dovrebbe essere incoraggiato, perchè questo significherebbe, che gran parte classe politica, è complice nell’incrementare il gioco d’azzardo legale, patrocinato e promosso dallo Stato, e della crescita etica del cittadino, non gliene importa assolutamente nulla.

Marco Bazzato
28.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/