domenica 12 febbraio 2012

Francesco Schettino: dedichiamogli un monumento?

Non si dovrebbe scherzare sulle tragedie, qualunque esse siano, specie quando ci sono dimezzo dei morti e degli eroi che hanno dato la propria vita per salvarne delle altre, ma nella storia del Costa Concordia, la realtà ha superato la più fervida immaginazione di uno sceneggiatore di film catastrofici. E cercando nella storia del cinema si trovano dei capolavori indiscussi, dove i comportamenti di alcuni personaggi sembrano stati sceneggiati come una premonizione degli atti eroici e codardi, dove l’onore viene momentaneamente offuscato dalla viltà di uno che rappresenta solo se stesso, ma che infanga la divisa che indossa e le responsabilità che aveva scelto di assumersi, dove gli oneri sono stati dimenticati a favore dell’immagine fallace dell’onore e del rispetto.

Francesco Schettino non ha solo tradito la fiducia degli ospiti della nave da crociera, ma anche dell’equipaggio, senza dimenticare che ha disonorato la marina mercantile e l’Italia intera innanzi agli occhi del mondo.

Al comandante  Gregorio Maria de Falco vanno tutti gli onori dell’Italia intera e non solo, come a tutti coloro che si sono prodigati al meglio delle loro forze per aiutare i naufraghi, vittime della disastrosa disattenzione di Francesco Schettino.

Non è una provocazione, ma una necessità etica che gli italiani dovrebbero dare a piccioni e gabbiani di passaggio, affinchè possano lasciare il segno tra le braccia e il capo di questo possente, coraggioso e inde – fesso uomo di mare.

C’è poco da girarci attorno, Schettino è forse in questo momento il cognome più famigerato e ricercato in rete, più ancora di Mario Monti o di  Gnau Fufu, dando fama imperitura all’Italia e agli italiani, che da popolo di “poeti, santi e navigatori” sono diventati un popolo di “poeti, santi e slalomisti tra gli scogli, comandando una nave da crociera”

Anche gli Zulù ci stanno prendendo per i fondelli, senza dimenticare i lapponi, i congolesi e i danzatori Maori che con la loro Haka ci fanno gli sberleffi.

Ieri e oggi e domani, ascoltando la telefonata tra il comandate De Falco e l’anti eroe del sistema galattico per antonomasia, Francesco  Schettino,  trasmessa anche dai Tg serali dei seleniti e dei gioviani, con i pellerossa si sono riuniti attorno al grande fuoco, invocando Manitù, affinchè mai nelle loro praterie passi un cruiser comandato da Schettino.

 Il mondo si è “sbellicato dalle risate” – sempre che si possa ridere di un siffatto personaggio da macchietta, ascoltando i suoi piagnistei e lamenti, simili a quelli del cane Spank, che non facevano intenerire Aika Morimura.

Nelle ultime ore si sono diffuse voci incontrollate, provenienti dall’Artide e dall’Antartide, sembra che un gran numero di iceberg che si starebbero dirigendo di gran lena verso l’equatore, per un’insolita manifestazione di protesta contro il “prode capitano dall’elsa ammosciata”, per dar vita da uno sciopero fino allo scioglimento. Gli iceberg, dicono i soliti ben informati, sembra che si siano sentiti offesi e sminuiti del loro ruolo, per colpa degli scogli presenti sottocosta all’isola del Giglio, perché Schettino ha prestato “più” attenzione a loro che non queste montagne galleggianti.

Ma il vero antieroe di questa pagina nera della navigazione è stato il comandante Gregorio Maria de Falco, che nella famosa telefonata (1) si possono trovare, pur nelle abissali differenze tra lui e il sergente maggiore Hartman (2) di Full Metal Jacket (3), delle forti assonanze, quando si rivolgeva alla recluta  Leonard Lawrence . detto Palla di lardo:  (la trascrizione dei dialoghi è stata eseguita dall’estensore dell’articolo.)

« I tuoi genitori hanno anche figli normali?»
«Signor sì, signore!»
«Si saranno anche pentiti d’averti fatto? Tu sei talmente brutto che sembri un capolavoro d’arte moderna. Come ti chiami sacco di lardo?»
«Leonard Lawrence, signore!»
«Lawrence, come d’Arabia?»
«Signor no, signore»
«Il tuo è un nome da nobili. Sei di sangue reale?»
«Signor, no, signore»
«E tu li succhi i cazzi?»
«Signor, no, signore»
«Palle, tu ti succhi una pallina da un capo all’altro del tubo per innaffiare!»
Signor, no, signore»
«Non mi piace il nome Lawrence. Solo finocchi e marinai si chiamano Lawrence. D’ora in poi tu ti chiamerai Palladi lardo.»
Signor sì, signore!»
«Mi trovi carino soldato Palladi lardo? Ti sembro buffo?
Signor, no, signore»
«Allora stropati dal grugno quel sorriso da stronzo.»
«Signor sì, signore!»
«Bene, prenditela pure comoda, tesoro.»
Signor sì, signore! Ci provo, signore.»
«Palladi lardo, ho deciso di darti tre secondi. Esattamente tre fottuti secondi per toglierti quel sorriso da cretino dal muso. In caso contrario ti strappo le palle dagli occhi e ti fotto il cervello…Uno…Due…Tre…».
«Signore, non ci riesco, signore.
«Balle, mettiti in ginocchio, sacco di merda.»

«Soldato Palla di lardo, come lo vuoi ridurre il corpo dei marines?»
«Signore, non lo so, signore.»
«Allora sei un cretino, soldato Palladi lardo. Vorresti farmi credere che non riesci a distinguere la destra dalla sinistra?»
«Signor, no, signore.»
«Allora l’hai fatto apposta per essere diverso dagli altri?»
«Signor no, signore»
        schiaffo al volto
«Questa che cos’era, Palladi lardo?»
«Signore, la sinistra, signore»
«Sei proprio sicuro, Palla di lardo?»
«Signor sì, signore!»
        schiaffo sul volto
«E quest’altra cos’era, Palla di lardo?»
«La destra, signore.»
«Non mi prendere più per il culo, Palla di lardo. Raccogliti quel cazzo di coperchio.»
«Signor sì, signore!»

«Cristo di un Dio. Palla di lardo, perché il lucchetto della tua cassetta è aperto?»
«Signore, non so, signore»
«Soldato Palla di lardo, se c’è una cosa in questo mondo che non riesco a tollerare è un lucchetto di cassetta aperto. Questo lo sai, non  è vero?»
«Signor sì, signore!»
«Sono le persone come te che al mondo incremento la razza dei ladri. È vero o no?»
«Signor sì, signore!»
– cassetto aperto e contenuto svuotato
«Avanti, coraggio. Vogliamo vedere se manca niente»
«Oh, Gesù, Gesù e questo che cos’è?...Ma che cazzo è questo? cos’è questo, Palla di lardo?»
«Signore, ciambella con crema, signore»
«Ciambella con crema? E come ci è arrivata?»
«Signor sì, signore!»
«E come ci è arrivata qui?»
«Signore, l’ho presa alla mensa, signore.»
«.È permesso portare viveri in camerata, Palla di lardo?»
«Signor no, signore.»
«Sei autorizzato a mangiare ciambelle con crema in camerata?»
«Signor no, signore.»
«E perché no, Palla di lardo?»
«Signore, sono in sovrappeso, signore.»
«Perché sei un ciccione ributtante e fai schifo, Palla di lardo»
«Signor sì, signore!»
«E perché hai nascosto una ciambella con crema dentro la tua cassetta? Palla di lardo»
«Signore, perché avevo fame.»
«Perché tu avevi fame, Palla di lardo?»
«Il soldato Palla di lardo ha disonorato se stesso, e ha disonorato il suo plotone. Io ho cercato d’aiutarlo, ma ho fallito. Io ho fallito perché voi non avete aiutato  me. Nessuno di voi ha dato al soldato Palla di lardo le dovute giuste motivazioni. Quindi, da adesso in poi, quando Palla di lardo farà una cazzata, io non punirò più il suddetto, io punirò tutti quanti voi. E quindi io ho idea, signorine, che voi siete in debito con me di una ciambella con crema. Avanti, coraggio a pancia sotto. Apri la bocca. Loro pagano la ciambella  e tu la mangi. Prendi, via»

Eh. Ho Chi Minh. Viva il corpo dei Marines
Eh. Ho Chi Minh. Viva il corpo dei Marines
Eh. Ho Chi Minh. Viva il corpo dei Marines
Eh. Ho Chi Minh. Viva il corpo dei Marines

«Altri due, forza. Forza. Forza col culo di là dell’ostacolo, Palla di lardo Ma che fai Palla di lardo? Tu non fai nessuno sforzo per superare questo maledetto ostacolo del cazzo. Se Dio voleva farti superare questo ostacolo ti faceva spuntare le ali al culo!»
«Signor sì, signore!»
«Fai passare il culo dall’altra parte, avanti.»
«Signor sì, signore!»
«dai che se ce la fai me lo dici? Scommetto che se aldilà dell’ostacolo ci fosse una bella fica, ci arriveresti eccome, in cima all’ostacolo. Dico bene?»
«Signor sì, signore!»
«Hai un culo che pare un quintale e mezzo di Chewing-gum masticato, te ne rendi conto, Palla di lardo?»
«Signor sì, signore!»
«Uno per il comandate. Uno per il corpo dei Marines, avanti coraggio…tira su…Quello per i Marines non l’hai fatto. Su avanti Palla. Spingi, Palla, spingi. Una bella spinta, Palla. Andiamo. Tu cerchi di fregarmi, Palla di lardo. Tira su quel colo! Vorresti farmi credere che non sei capace di fare neanche una flessione? Sei una montagna di merda molle, Palla di lardo. Non ti voglio più vedere. Vai su tu, Biancaneve!»
«Forza, forza, ciccia molla. Svelto, datti da fare. Sali su. Sali su! A vederti sembra di guardare un vecchio che cerca di scopare. Te ne rendi conto, Palla di lardo? Avanti, coraggio. Vai troppo piano. Muoviti. Muoviti. Soldato Palla di lardo, fai quello che vuoi, ma non mi cascare di sotto, mi faresti morire di crepacuore. Alza di là. Alza di là. Allora che cazzo stai aspettando, soldato Palla di lardo? Alza dall’altra parte! Muoversi! Muoversi! Allora mi vuoi proprio deludere? Hai deciso così? Allora rinuncia e vattene via, brutto tricheco grasso di merda. Vattene via dal mio ostacolo del cazzo! Scendi giù da questo ostacolo del cazzo! Scendi! Muoviti! Altrimenti ti strappo le palle, così ti impedisco di inquinare il resto del mondo! Io, giuro che riuscirò a motivarti, Palla di lardo. A costo di andare ad accorciare il cazzo a tutti i cannibali del Congo!».

«Avanti muoviti e cammina, Palla di lardo. Più svelto. Muoviti! Ma tu ci sei nato sottoforma di viscido sacco di merda, Palla di lardo? O ci hai studiato per diventarlo?. Muoviti, più svelto. Tirati su! La guerra è già bella che finita prima che arrivi tu, lo capisci, Palla di lardo? Ma che fai? Mi ci lasci l’anima, Palla di lardo! Tu vuoi morire per fregare me? Avanti, crepa. Fai vedere. Muoviti. Svelto! Svelto! Svelto!...che c’è? Ti gira la testa? Ti senti svenire? Ma Cristo di un Dio!

«Questo è il mio fucile. Ce ne sono molti come lui, ma questo è il mio. Il mio fucile è il mio migliore amico, è la mia vita.»
«Tornate in branda! Ma che cazzo di cinematografo è questo? Che vi prenda un accidente. E voi che cazzo state facendo nel mio cesso? Come mai il soldato Palla di lardo non è in branda dopo il silenzio? Come mai il soldato Palla di lardo ha un fucile in mano? Come mai non gli hai ancora strappato le budella, soldato Jocker?»
«Signore, il dovere di questo soldato è di informare il suo istruttore che il soldato Palla di lardo ha un caricatore di cartucce blindate e il colpo in canna, signore.»
        respiri profondi di Palla di lardo
«Adesso stammi a sentire, Palla di lardo. Stammi a sentire bene. Io voglio quell’arma. E la voglio subito. Adesso tu posi il tuo fucile per terra, ai tuoi piedi e fai un passo indietro.»
– respiri e gemiti profondi di Palla di lardo
«Che c’è in quella zucca marcia che non funziona mai? Mamma e papà ti hanno fatto mancare il loro affetto quando eri bambino?»

Marco Bazzato
18.01.2012

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