martedì 21 luglio 2009

Milano, vietato l'alcol agli under 16


Cari minorenni milanesi che amate l’alcol, lo sballo, il gridare come bestie all’aperto fino alle luci dell’alba, quello appena trascorso e stato teoricamente l’ultimo week end per farlo legalmente, poi come i carbonari, dovrete entrare in clandestinità per lasciarvi andare, da lunedì prossimo, ad un sano e distruttivo coma etilico.

A Milano sembrerebbe quasi endemico il problema dei baby alcolisti, che amano prendersi sbronze colossali durante i week end, timorosi però delle legnate – magari arrivassero veramente – dei genitori, che solitamente giurano e spergiurano sull’integrità etilica dei pargoli a cui è concesso rientrare a casa alle prime luci dell’alba, in nome di un permissivismo senza regole e della fiducia smisurata che potrebbe nascondere lassismo o peggio ancora il menefreghismo.

Il problema è che spesso le autoambulanze sono costrette ad uscire nel pieno della notte per assistere idioti che rischiano il coma etilico, ma che da adulti a metà, con i soldi di mamma e papà, non desiderano che i genitori siano messi a conoscenza del loro animalesco stato pietoso. Una delle soluzioni semplici, oltre al giusto proibizionismo, che sarà aggirato dalla settimana prossima andando a sbronzarsi fuori città, sarebbe quello di non prestare assistenza agli ubriachi, non importa di che età, o/e far pagare a questi o ai famigliari i costi dell’uscita, partendo dalle spese del carburante, all’usura dei pneumatici, per finire con il costo dei paramedici che devono assistere scimmie che vomitano e delirano.

Toccagli i portafogli o negali, non tanto i ricoveri in ospedale e vedi come potrebbero diventare tutti astemi nel giro di cinque sbronzi lasciati agonizzare in mezzo al vomito e agli escrementi sotto il solleone di luglio.

Un'altra soluzione potrebbe essere quella di denunciare i genitori per omesso controllo dei figli, se questi, avendo meno di 16 anni, dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza milanese dovessero essere trovati fuori casa dopo le 24.00, togliendo per almeno due mesi la patria e podestà, portando i minori in un centro accoglienza e disintossicazione, a spese della famiglia.

Non è un Paese normale e civile, una nazione che permette ai ragazzi di trovare alcolici in ogni luogo dove, per le intemperanze alcoliche di queste bestie minorenni o maggiorenni, ma pur sempre minorati mentali, deve essere la società a pagare, con disturbo della quiete pubblica, bottiglie per terra, cloache umane che pisciano, defecano e vomitano, peggio dei cani, ad ogni angolo, che hanno anche la sfacciataggine d’offendersi, insultare e minacciare se qualcuno prova a chiedere, alle prime luci dell’alba, un po’ di quiete.

La soluzione ideale, sarebbe quella di sparare su questi esagitati getti d’escrementi, solidi o liquidi non importa, affinché tornino a casa, dai genitori che dormono ignari, puzzando come cessi non lavati da mesi. L’unico problema di questa scelta e che si aggiungerebbe oltre al tanfo degli ubriachi il tanfo degli escrementi schizzati su pavimenti e muri e questo non andrebbe a benefico delle città e delle piazze.

Sogni ad occhi aperti a parte, il problema è serio. Non tanto perché alla società, a ragione, importi molto di questi schifosissimi alcolizzati, che se fossero inoffensivi per gli altri, non sporcassero, non gridassero, dentro uno zoo ci potrebbero stare benissimo, ma questi a coma etilico quasi avvenuto vogliono essere soccorsi, vogliono guidare, tornare a casa in auto o in scooter, con i rischi che ne conseguono per l’incolumità dei salubri.

Il problema è che l’ordinanza milanese serve a poco. In quanto già da venerdì prossimo inizieranno i pellegrinaggi per andare ad infestare le città o i paesi limitrofi, fuori dalla cintura urbana milanese, spostando il problema dei rifiuti umani dal centro alla periferia, dove i controlli potrebbero essere inferiori col conseguente rischio d’aumento degli ubriaconi.

E poi diciamoci la verità, 450 euro di multa ai genitori dei piccoli alcolisti pubblici sono una miseria, sarebbe giusto oltre alla sanzione pecuniaria, che baby alcolista e famiglia facessero almeno 300 ore a testa di lavori socialmente utili, come andare a ripulire il vomito degli ubriachi, per rendersi conto di quanto schifo fanno, visto che spesso hanno una vita totalmente inutile e vuota .

Comunque il proibizionismo non serve a nulla, specie per chi anche a Milano potrà aggirare le norme. Si tornerà agli anni 80 con le festine fatte in casa e con l’alcol acquistato, in quantità industriale da maggiorenni al supermercato. Comune rimarrebbe buona l’idea di non prestare alcuni tipo di assistenza sanitaria ai coloro che ubriachi rischiano o cadono in coma etilico.

Che si arrangino!

Il sindaco Moratti ha sbagliato, non doveva essere per i minori di 16 anni, ma per i minori di 18.

Marco Bazzato
21.07.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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