Eppure, a modo suo, questa figlia del tradimento – ricordiamo che Carla è nata dalla relazione adulterina della madre e il suo concepimento è stato non solo un atto fisico, ma anche un atto moralmente peccaminoso, e alcuni dicono che il peccato passi di generazione in generazione – che pur di far parlare di se non ha esitato, con la scusa del buonismo, sebbene la sua famiglia fosse fuggita in Francia, per paura delle Brigate Rosse, a perorare presso il marito la causa di una terrorista per motivi umanitari.
Questa strimpellatrice da quattro soldi,i suoi dischi sono tanto pubblicizzati quanto invenduti, evidentemente aveva paura del confronto con Michaelle Obama che sebbene non sia stata una top model, in quanto a fascino e a sharme Carla Bruni ha solo da imparare. E questo sicuramente perché a differenza della passeggiatrice, sulle passerelle di mezzo mondo, l’avvocatessa Michelle in quanto ed eleganza ne ha da vendere e Carla dovrebbe acquistarne almeno un po’.
La terza moglie del presidente francese, alcuni maligni pensano ad un principio di razzismo strisciante, non ha voluto o confrontarsi con la prima afro americana first lady degli Stati Uniti, timorosa che questa le potesse strappare il palco, cosa che effettivamente sarebbe avvenuta se la moglie di Obama e la terza moglie di Sarkozy fossero venute a contatto.
D’altronde nemmeno il giornalista o il fotografo più gossipparo si sarebbe perso dietro all’italiana apostata, convertitasi al francesismo più radicale, quando poteva seguire un’esotica afro americana a spasso per Roma e L’Aquila. Ed infatti anche l’accoglienza ricevuta quando è andata in visita alle zone terremotate era più simile a quella mesta di un funerale, che non alla visita di, come viene definita, una “premier dame”.
Insomma Carla Bruni non ha avuto la forza di reggere la concorrenza di una donna con meno anni di lei di copertine alle spalle, ma con molta più sostanza al suo attivo, sia per quanto concerne l’aspetto professionale sia sotto il profilo familiare, che certo hanno messo “l’italiana” in palesi condizioni di svantaggio, sia sotto l’aspetto d’immagine sia sotto il profilo sostanziale.
C’è da notare confrontando gli sguardi delle due donne, che quello di Michelle Obama è vivo, intelligente e pieno di vitalità, mentre quello della “francese”, anche se ai francesi non piace in quanto “italiana” appare vuoto e spento, un po’ come un vecchio motore a carburatori, prodotto a Torino il 23 dicembre del 1967, ingolfato, desueto, superato di modello e d’accessori. Insomma un vecchio rottame da demolire.
Per fortuna l’ex passeggiatrice, che ha calcato le passerelle del mondo, ora è francese, visto che ha fatto una gran brutta figura di m…
Marco Bazzato
10.07.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/
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