lunedì 13 luglio 2009

Beppe Grillo candidato alla segreteria del PD


Forse l’idea girava tra i ricci da mesi, eppure la notizia che Beppe Grillo ha deciso di candidarsi alla segreteria del PD ha lasciato tutti spiazzati.

Il calcolo del comico-ragioniere è presto fatto. Il suo Blog sta perdendo appel, scendendo sempre più in basso nella classifica dei blog più letti al mondo. Basta guardare i numeri dei commentatori in costante crisi emorragica. Grillo cerca nuova visibilità sui media nazionali e internazionali in questi giorni costretti, a malavoglia, a dargli spazio.

Il Beppe-pensiero va bene in un teatro tenda, in un blog, ma va ricordato che un comico non è fatto per la dialettica ed il confronto, ma per i monologhi, quando ha il palco tutto per se. Senza contare il fallimento delle sue Liste Civiche essendo riuscito a piazzare solo 40 persone in 30 capoluoghi provinciali, dove molti eletti potrebbero vedere in questa candidatura quasi un voltafaccia rispetto agli intenti iniziali.

Grillo dice che dopo la morte nel 1984 di Enrico Berlinguer, quando ancora esisteva il P.C.I. c’è stato il vuoto, dimenticando però che tutto lo scenario politico nazionale ed internazionale è mutato completamente, che il Partito Comunista Italiano aveva iniziato a morire ideologicamente ed economicamente dopo il crollo del Muro di Berlino nel 1989, quando i finanziamenti dell’ex Unione Sovietica erano venuti a cessare.

Beppe Grillo non può essere un candidato credibile alla segreteria del PD, in quanto per anni non ha fatto altro che attaccare il partito e la dirigenza. Questa sua discesa in campo assomiglia a quella di Silvio Berlusconi, avvenuta il 26 gennaio 1994, con la differenza che Grillo non vuole cimentarsi con un nuovo partito, ma vorrebbe entrare, dopo averci sputato, in un partito sebbene decotto da anni, dalla porta principale, sedendosi subito sulla poltrona di comando.

Cosa può esserci dietro a questa candidatura impossibile?

Il desiderio o la voglia di tornare, seppur per poco, sul palco mediatico nazionale, palcoscenico gli è precluso, dopo le intemperanze anticraxiane e antisocialiste del 1994 – sebbene poi la storia e le sentenze abbiano dimostrato che avesse ragione – che è riuscito a riconquistarsi, riciclandosi nelle piazze, il blog, fino all’apice del 2007 quando sembrava che il paese, grazie al libro di Rizzo e Stella, pubblicato anche in Bulgaria, dovesse ribellarsi a “La Casta”. Poi una lenta discesa, la perdita del primo posto in classifica tra i blog più letti, che non necessariamente significa influenti, al mondo, ed il lento declivio non si arresta.

L’età. Bebbe Grillo parla di politica vecchia, ma non può dimenticare che ha solo 11 anni in meno rispetto all’attuale premier, e che un conto è intortare il popolo come comico, un conto è riuscire a farlo con i politici. Seppur è vero che la politica italiana ha toccato vette ineguagliate di comicità.

Senza contare che, Beppe Grillo è un fervente sostenitore di Antonio di Pietro, e non sia come questi possa aver preso privatamente questo repentino cambio di bandiera, che fa assomigliare il Beppe nazionale come uno dei tanti voltagabbana, vedi Clemente Mastella ora eletto a Bruxells sotto la bandiera di Forza Italia.

Non bisogna dimenticare che per candidarsi alla segreteria del PD si deve essere iscritti al partito, iscrizione fatta oggi pagando la quota di 16 Euro, e presentare 2000 firme entro il 21 luglio.

La candidatura di Beppe Grillo appare più come il colpo di coda di un comico alla frutta che cerca di riciclarsi, trovandosi nuovo lavoro, presumibilmente ben remunerato. Senza contare che se nella malaugurata ipotesi dovesse diventare segretario, chiaramente dovrà abbandonare il linguaggio da bar, in quanto la segreteria di partito esige, pur raccontando i fatti, un linguaggio appropriato, non come quello usualmente abituato nei teatri tenda durante i suoi monologhi, in quanto come comico gode della possibilità d’usare un linguaggio fiorito e volgare, ma se assumesse la direzione della segreteria le sue interperenze verbali e scurrilità nei confronti degli avversari politici farebbero immediatamente scattare le querele, di cui non sarebbe immune sotto il profilo penale visto che non godrebbe dell’immunità parlamentare.

Va tenuto presente che non è detto che sia la base, sia i vertici difficilmente si metteranno un “Cavallo Pazzo” in casa, che potrebbe creare scompigli sugli equilibri nazionali e locali del partito, con il conseguente rischio che possano venire alla luce, sebbene per nobili motivazioni, gli altarini del PD, come avvenne al tempo dello scandalo della
Lega delle Cooperative o della scalata dell’Unipol.
In molti vedono in Beppe Grillo, se la candidatura dovesse portarlo alla segreteria del PD come la “Scatola Cinese” dell’I
talia dei Valori di Antonio di Pietro, dove si pensa che questi possa essere il Deus ex Macchina, che oggi dal suo blog “benedice l’iniziativa.

Ora resterà da vedere cosa accadrà nei prossimi giorni, in quanto l’operazione Grillo sta monopolizzando l’attenzione dei media e della politica italiana, che non vedono di buon occhio questo fustigatore dei costumi che –
Fonte Wilkipedia“Nel 1988 la Corte suprema di cassazione lo condannò definitivamente per omicidio colposo a un anno e tre mesi di carcere, poiché giudicato responsabile della morte di due adulti e del loro bambino di 8 anni a seguito di un incidente d'auto avvenuto il 7 dicembre 1981, nel quale lui era alla guida. Morirono tutti i passeggeri tranne lui. Oggetto di critica è stato il fatto che egli stesso, condannato in via definitiva per omicidio colposo volesse che fossero esclusi dal Parlamento italiano i condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale” .

Nei fatti allora una virata di 360 gradi rispetto a quanto sempre dichiarato, sebbene la guida del PD non sia una candidatura politica, nei fatti andrebbe ad indirizzare l’orientamento politico dei parlamentari eletti alla Camera dei deputati e dei Senatori del Parlamento italiano.

Marco Bazzato
13.07.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

2 commenti:

  1. caro marco bazzato, non è alla frutta. proprio per niente, ha delle idee grillo che nessuno ha messo in campo ... e dai, non lo riesci a capire? I giovani vogliono grillo, noi non siamo il popolo da raggirare. chi ci raggira sono i dirigenti come violante che ha garantito che le televisioni non venissero toccate. veltroni che non fà opposizione, franceschini che copia berlusconi in tutto. ma ... dico io... dopo che berlusconi ha dato dei coglioni agli elettori di centrosinistra ... credo che se grillo verrà rifiutato alla candidatura del pd non voterò più sinistra. pd vuol dire partito democratico, non partitocrazia democratica.

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  2. Non metto in dubbio che i giovani non vogliano Grillo, presumo anche molti del PD, ma il problema è un altro. I non lo lasceranno concorrere, a dispetto forse di quello che vorrebbe anche la base del partito. II si muove in piani politici troppo ristretti: No al nucleare, energia pulita, parlamento pulito e legalità. Tutti temi dove io per primo mi trovo d’accordo, ma purtroppo non basta, è troppo poco. Oltre ai soliti quattro temi, sfortunatamente non riesce ad andare oltre in quanto latente delle conoscenze essenziali per essere un buon capo partito, nonostante, come afferma lui a ragione, dopo Berlinguer il vuoto.
    Un ultima cosa, complimenti per il tuo blog.

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