sabato 27 giugno 2009

Michael Jackson è morto



Un infarto o arresto cardiaco, stando alle prime indiscrezioni.
Cosi se n’è a andato l’ex re del pop, il gran visir della plastica e dello sbiancamento della pelle, Michael Jackson. È spirato in California, all’ospedale Ucla Medical Center di Los Angeles alle 12,21 ora locale (le 21,21 in Italia) a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles.

Ora come accade, quando un corpo inizia, dopo le cessazioni delle funzioni vitali, a disfacersi, decomporsi e puzzare, peggio del formaggio andato a male,i media e la rete si riempiono come boccali di birra degli ubriaconi, che in preda ai fumi dell’alcol, iniziano a salmodiare e dcantare le lodi dell’ex vivo, neo morto.
Per Michael Jackson è la stessa solfa.

Pagine e pagine, migliaia di chilometri di nastri magnetici per immortalare le frasi, sempre uguali, degli amici e/o presunti tali, personaggi che da secoli non finivano sotto i riflettori e che ora, a cadavere ancora caldo, si affannano a strapparsi i capelli e a salmodiare lodi di uno che sarà stato si un grande cantante, un buon venditore di dischi, ma nella sua vita privata, beh, con la zucca mica ci stava al meglio, come si evince dalle ultime foto, sembrava il fratello umano o disumano, dipende dai punti di vista, di uno scimpanzè.

Basti pensare alla topaia in cui per anni aveva vissuto, Neverland Ranch, prima d’essere accusato e poi assolto, d’essere un orco affamato di bambini: un pedofilo.
Tanto a posto con la testa non doveva essere,in quanto uno che nella vita è riuscito a smerciare, in totale, 750 milioni di dischi, trovandosi prima che il cuore decidesse d’andare in ferie per sempre, con un debito sul groppone di 500 milioni di dollari, facendo probabilmente scattare la più grande corsa all’oro dei diritti d’autore degli ultimi anni, per accaparrarsi, pagati i debiti, quel che resterà ella carogna spolpata dagli avvoltoi legali e non.

Ma agli eredi, primi fra tutti i tre figli, forse rimarrà molto poco, quasi nulla, e allora si vedrà se tutti gli amici, i grandi nomi della musica americana, oggi distrutti dal dolore, si prenderanno cura di loro.

Michael Jackson, nato nero, morto bianco, al verde e matto. Pazzo come un cavallo, pieno di Ketamina e fobie non curate, circondato da amici e consiglieri più simili a vampiri della Transilvania, magnifica regione dei Carpazi, che hanno abusato delle sue debolezze, facendoli intendere che la sua fortuna era come il Pozzo – del pazzo – di San Patrizio, inesauribile.

Ora innanzi alla lagna mediatica mondiale, dove tutti piangono l’artista, sebbene non fosse uscito con un nuovo disco da ben otto anni, troppo preso a rifarsi il volto e fuggire dai creditori. L’uomo se una cosa del genere poteva essere definito uomo, in quanto disprezzava la propria razza ed il colore della pelle, era una fetechhia, piena di soldi come Creso – fino a quando non li ha dissipati come un pollo – ma pur sempre una fetecchia, una scheggia impazzita, dove la teoria dell’evoluzione della specie di Darwin, con lui è divenuta assioma sperimentato e sperimentale. Spesso i deboli, per megalomania, si autodistruggono e gli “amici” sono felicemente pronti ad assecondare ogni capriccio insano.

Rispettare il cadavere per poche ore ancora caldo, fino a quando non sarà aperto come un tacchino per il giorno del ringraziamento, è un dovere, ma ciò non toglie che ora piangere un corpo freddo, senza vita, tra poche ore svuotato ed eviscerato, con la calotta cranica rimossa ed il cervello fatto a fette col bisturi, è inutile, visto che del corpo, nel volgere di pochi anni, sempre che non sia cremato, non ne resterà alcuna traccia, a parte un mucchietto d’ossa e polvere, del peso di pochi ettogrammi, non deve far dimenticare cosa è stato e cosa ha rappresentato costi in vita: genio e sregolatezza assoluta, dove entrambe le qualità nel volgere di pochi lustri saranno dimenticati.

Si favoleggiava di 50 concerti, sebbene il suo entourage sapesse benissimo che non era in grado di sollevare, a due mani, sue palline da golf infilate in uno stuzzicadenti, tanto era debole, figuriamoci aver la forza di sostenere lo stress e la fatica di ore e ore di concerti, trasferimenti e cambiamenti.

Michael Jakson vale più da morto che non da vivo. Da vivo anche un rospo capiva che non avrebbe potuto rendere più nemmeno un dollaro, anzi, continuava ad accumulare debiti su debiti. Basti pensare che per la stamberga dove viveva a Los Angeles, per prepararsi al gran rientro, pagava 100.000 dollari al mese, e viene da chiedersi chi poteva continuar a dar credito ad un tizio che aveva debiti per 500 milioni. Mentre ora, le vendite dei dischi sono ripartite, senza contare gli eventuali inediti postumi,magari cantati e registrati con i piedi, che potrebbero comunque portare ad abbassare il debito mostruoso che questi aveva.

Non c’è che dire, ma le ombre sulla scomparsa del cantante pazzo, è avvolta nel mistero, e tale rimarrà per altri due mesi circa, nell’attesa che siano divulgati, se mai lo saranno, gli esisti degli esami tossicologici sui resti del cantante, che dai primi riscontri autoptici non sembra essere deceduto per infarto, ma per overdose di farmaci.

Michael Jakson, nato povero, morto,senza un centesimo. Ora le rogne saranno per i figli ed i fratelli del morto.

Le danze per le battaglie legali sui diritti, per saldare i debiti, sono ufficialmente aperte.

Condoglianze!

Marco Bazzato
27.06.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

5 commenti:

  1. Salve,mi chiamo Paola. Solo oggi mi è capitato di leggere ciò che ha scritto. Sono indignata,lei prova un profondo disprezzo verso colui che è stato per quasi un quarantennio al top del top. Lei è dotato di un lessico ammirevole,che cattura il lettore conducendolo alla lettura completa dell'articolo. Le faccio i miei complimenti nonostante non approvi la sua crudeltà ingiustificata contro l'essere più dolce che sia esistito al mondo...colui che ha regalato al mondo gioia ed ora sofferenza con la sua scomparsa. La prego,se vuole,di non attaccare sul personale persone che non ha mai conosciuto ma di limitarsi soltanto ad un proprio commento personale. Detto questo,le auguro buona serata.

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  2. Cara Paola,
    Lei osanna il cantate, mentre io disprezzo l’uomo, non inteso come artista, ma come persona che per primo disprezzava se stesso e la sua razza, ed avendo tutto è morto povero in canna strafatto di psicofarmaci per dormire.
    Io non ho attaccato nessuno, ho semplicemente espresso una sequenza di fatti, che a quanto risulta, dal 27.06.2009 alla data odierna, le cose si sono evolute esattamente come ho descritto, tant’è che un guanto, un banale feticcio è stato venduto a 350 mila dollari ad un asta.
    Poi se vuole che parliamo anche del cantante. Si ha fatto dei successi, non indifferenti, ma le sue canzoni erano ripetitive, il tono di voce sempre lo stesso, così per la ritmica. Senza contare che è stato anche accusato di plagio dal nostro Albano Carrisi, in quanto il genio avrebbe rubato alcuni pezzi ed armonie del brano “I Cigni Di Balaka” ed è stato costretto a pagare i danni. Per quanto riguarda l’accusa di pedofilia, non si sa come sia andata la cosa, in quanto l’accusatore è stato messo a tacere grazie ad un accordo extragiudiziale, prima d’arrivare in giudizio.
    Lei ora salmodia tanto il cantate, ma se questi avesse commesso violenza sessuale su un suo amico, su un minore di sua conoscenza, lo osannerebbe allo steso modo, oppure inizierebbe a guardare a lui con un occhi meno magnanimo e più obbiettivo?
    Se per Lei descrivere quanto accade ad un cadavere durante un autopsia o cosa succede quando inizia a decomporsi allora posso presumere che non abbia il coraggio d’affrontare una realtà inevitabile quando si parla di autopsia, perché questa è la prassi medico legale, come la realtà stessa della vita, che porta alle decomposizione del corpo, quando ad ogni esser umano, io e lei compreso, sovviene la morte.
    Mi risponda con onestà, ho descritto qualcosa che non è avvenuto sia all’uomo sia al cantante Michel Jackson?

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  3. Separiamo l'artista dall'essere umano. Michael Jackson dagli inizi degli anni '80 rivoluzionò ciò che era il mondo della musica. Potrei dedurre da ciò che ha scritto che il genere musicale di Jackson non le garba affatto,ma non mi venga a dire che la sua musica era banale o ripetitiva perchè così non è stato. In tutti i vari brani lei può benissimo distinguere la varietà di strumenti che vanno a comporre diverse melodie,che catturano chi le ascolta. A mio parere il signor Jackson riusciva a far capire ciò che la canzone voleva esprimere grazie alla melodia ed alla versatilità della sua voce. Per spiegarmi meglio...se non avessi compreso l'inglese avrei capito subito ciò che egli voleva comunicare. Non sono un'esperta in campo musicale quindi quello era solo un mio modesto parere. Inoltre la questione Carrisi fu dichiarata non valida dal tribunale in quanto entrambi avevano tratto ispirazione da una melodia africana. E poi non mi dica che crede che Michael Jackson conoscesse Carrisi,per favore!!! Passiamo alla parte che tutti o meglio il mondo ha sempre frainteso...l'uomo che era. Dati confermano come Michael Jackson donasse gran parte dei suoi beni in beneficenza,lei potrebbe subito appellare la mia affermazione dicendo che in america molte star lo fanno solo per notorietà. Beh per lui non era così. Qualche tempo fa mi capitò di leggere un documento. Lessi che Michael Jackson entrando in un orfanotrofio,resosi conto della situazione in cui vari bambini vivevano,nell'arco di 24 ore fece ribbaltare la situazione. Ora mi chiedo,chi l'avrebbe fatto?nessuno. Non si vantò mai di ciò che faceva per coloro che erano meno fortunati di lui,anzi lo nascondeva. Parlando della questione della pedofilia spero che lei sappia come andarono di preciso le cose. Michael Jackson pagò sotto consiglio dei suoi avvocati ma solo perchè essi ritennero più giusto quel metodo. La burocrazia ha i suoi tempi,ed un uomo di spettacolo non può compromettere la sua carriera per delle assurde accuse. Inoltre le ricordo che il ragazzo che espose denuncia dopo la morte di Jackson ritrattò tutto,confessando di essere stato plagiato dal padre(morto suicida qualche settimana fa). Al mondo,ed anche lei lo sa,non c'è nessuno che voglia bene a qualcuno. Si cerca sempre di sopraffare l'altro e di cavarne sempre guadagno...del resto un uomo inondato dai miliardi a chi non fa gola?.
    La morte non mi spaventa,anzi nominando il sapiente Socrate la considero la guarigione della vita terrena. Abbiamo pareri molto discordanti caro signor Marco,non è questo il bello della diversità? Paola.

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  4. In verità, in verità ti dico che la bontà di Jackson mi ha strappato fiumi di lacrime, questa notte non sono riuscito a dormire, pensando a quel cioccolatino sbiancato malamente che si commuove davanti a degli orfani. Ho sempre trovato questa beneficienza mediatica ripugnante, usare i vip per far vedere che si fa finta di far qualcosa. Ebbene avrà anche messo mani al portafoglio, che forse a quel tempo non era pieno di buchi, pagando “quattro dollari” per sistemare la situazione, questo comunque non fa di lui un uomo migliore rispetto a quanto ho descritto nel mio articolo. Aveva solo bisogno di sbiancarsi un po’ la coscienza, come ha fatto per la pelle, tutto qui. Ti passo per buona quella del plagio, anche se poi non ha mantenuto la promessa fatta ad Albano, ha preferito farsi coinvolgere dallo scandalo pedofilia piuttosto che cantare col pugliese. Anche se sulla canzone in questione, alcuni siti scrivono africana, altri indiana, altri come indiani d’America. Ergo anche la sentenza è stata scritta per Jackson in quanto il grande tossico non poteva aver copiato da un tracagnotto d’Italiano, per questo hanno trovato la giustificazione di una canzone a cui erano scaduti, guarda caso,da pochi anni, i diritti d’autore, dove nessuno, Albano per primo, poteva reclamare qualcosa da Jackson. È stata una sentenza Salomonica
    Quello che francamente non capisco è l’attaccamento morboso,non solo alle canzoni, questo potrei quasi darti atto, ma ad un perfetto sconosciuto, visto che dubito che a parte gli articoli di giornale, i concerti, i dischi, o quant’altro di mediatico, tu abbia avuto una conoscenza diretta e approfondita col siffatto soggetto.
    Jackson mi stava antipatico come pazzo, drogato, è stato un essere che ha saputo gettare via la sua vita, il suo genio, il suo talento, per questo le lodi, l’affetto, l’idolatria a mio avviso sono fuori luogo, poi ognuno fa e dice, naturalmente ciò che vuole. In ogni caso il mio giudizio sula persona e sul cantante resta assolutamente negativo.

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  5. Questo FILMATO deve girare il più possibile perché sorprenderà tanta gente che lo ha giudicato sommariamente . E’ quasi un TEST antropologico. Quando andate a vedere un film al cinema alla fine potete esprimere un parere, giusto? Quindi guardatelo questo “FILM” e poi traetene le vostre considerazioni. Vi porterà a scoprire un personaggio del quale avevate un idea completamente diversa, perché per 30 anni i media vi hanno fatto il lavaggio del cervello. Vedere questo filmato significa anche capire quanto siete stati influenzati da leggende metropolitane, menzogne e fango. La scrittrice Emma Mellone (presente nel filmato", che ha scritto un libro "Scoprendo Michael afferma che: "E’ importante capire come sia indispensabile non fermarsi alle apparenze, ma esercitare tutte le nostre capacità e la nostra intelligenza emotiva per comprendere a fondo noi stessi e gli altri, e quanto sia importante tentare di educare a questo le giovani generazioni. Un insegnamento, aggiungo io, che Michael Jackson ha tentato di trasmetterci durante tutta la sua vita e con la sua vita". http://www.youtube.com/watch?v=EHIDsGDifoI

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