martedì 2 giugno 2009

Berlusconi vs resto del mondo


Ormai sembra quasi una sfida all’OK Corral. Berlusconi vs Veronica Lario. Stando alle dichiarazioni di Daniela Santanchè, sembrerebbe che la separanda abbia da tempo una relazione con il suo body guard.

Sai che scandalo!

La donna forse più moralmente offesa d’Italia ad un certo punto avrebbe deciso di dire basta e, non si sa se sia vero, rendendo la pariglia al marito cornificatore – ameno mediaticamente, visto che come un sultano è costantemente circondato da concubine – facendosi privatamente una storia con un uomo. Se il pettegolezzo da bar di periferia dell’amica di Briatore, vicina al popolo quando si tratta di raccattare voti, ma accasata al Billionaire, non certo alla portata dei coatti, quando è il momento dell’aperitivo, trovasse conferma, secondo alcuni sarebbe uno scandalo, ma un tentativo umano, a questo punto auspicabile, d’uscire dalle secche di un dolore che probabilmente la sta schiacciando, sostituendo il marito con un modello più giovane. D’altronde se un vecchio settantenne si circonda di ventenni ed anche meno quello non dovrebbe essere un problema – per l’opinione pubblica – se invece lo fa l’ex moglie, allora ecco pronti i sassi per la pubblica lapidazione mediatica, in salsa talebana.

Nella bacchettona Italia, se un uomo fa il libertino è un grande amatore, non importa se sfascia famiglie, mentre se lo fa la consorte cornificata come un cervo, ecco che alcuni quotidiani la bollano come adultera discinta di facili costumi, o peggio, puttana.

Ergo, due pesi e due misure. Ma manco fosse solo questo il problema del Cavaliere di Arcore,del presidente del consiglio, che trasforma, a suo piacimento ogni affare di stato in un affare privato, come il passaggio, a bordo di un aereo dell’aeronautica militare del menestrello di corte, il guitto napoletano, Mariano Apicella, oltre che al solito stuolo di geisha al seguito del castellano, Nostro Signore, Silvio Berlusconi.

Ma quello che sta letteralmente mandando fuori dai gangheri il premier, oltre alle foto che ha fatto bloccare, grazie al fido parlamentare-avvocato, Nicolò Ghedini , sono stati gli articolo usciti in questi giorni nella stampa internazionale, tacciata di sinistrosismo, e di fare anche questa, come quella di destra, ma dalla parte del Cavaliere, da zerbino della sinistra italiana, additando i giornalisti stranieri come prezzolati o venduti, senza tener conto che ormai – e l’imperatore della Tv privata in Italia dovrebbe saperlo, che basta una semplice parabola per vedersi i programmi italiani, facendosi un idea, non certo edificante dell’andazzo politico nel Bel Paese e anche il destroso straniero più smaliziato non può non vedere, rimanendo interdetto, dell’anomalia Italia. L’unico che evidentemente non riesce a vederlo, perché è il problema stesso, è proprio Berlusconi, che sembra colpito dalla sindrome d’accerchiamento che sovvenne a suo tempo al generale George Armstrong Cluster.

Non è un periodo bello per la politica italiana, forse il peggiore dal tempo della caduta della I Repubblica, quando questa crollò sotto gli scandali provocati – per fortuna – dall’allora magistrato Antonio Di Pietro.
La paura del premier non è solo l’eventuale perdita di consenso, questo sarebbe il male minore. Non sarebbe il primo capo di partito che fugge via tempestato di monetine, come fu per Bettino Craxi, da condannato in contumacia che morì, i figli dicono in esilio, ma per la giustizia italiana da latitante, in Tunisia.

Quello che fa impressione è come il centrodestra faccia quadrato attorno al premier, sapendo benissimo d’essere in torto, non solamente politico, ma anche etico e morale, dove Berlusconi continua a ripetere che avendo ricevuto il mandato dagli elettori, solo loro lo possono delegittimare, o giudicare. A questo punto bisognerebbe allora istituire i tribunali del popolo per risolvere il problema. Naturalmente se gli altarini del Signore di Arcore fossero venuti a galla prima molti italiani, confidando che non siano tonti, non l’avrebbero votato. Si potrebbe ormai quasi dire che se la fortuna arride agli audaci, “Una velina al giorno potrebbe toglierci Berlusconi di torno.

D’altronde è chiaro che anche al premier in questo momento, nonostante quanto afferma, il casino gossiparo sulla sua vita privata fa politicamente comodo, preferendo passare da martire della stampa, secondo a lui avversi, piuttosto che impegnarsi nella campagna elettorale. Anche il martirio politico potrebbe essere una sapiente strategia comunicativa orchestrata dai suoi fedelissimi per rafforzare l’immagine di un premier accerchiato da nemici e che per vincerli ha bisogno d’avocare a se ancor più poteri per combattere una sinistra a suo avviso nemica della libertà – la sua.

Marco Bazzato
02.06.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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