venerdì 1 marzo 2013

Il governo al Movimento Cinque Stelle?


Potrebbe essere l’utopia che diventa realtà per il Movimento Cinque Stelle, l’incubo che si avvera per gli altri partiti, se fosse vera l’indiscrezione che vorrebbe il Movimento guidato da Beppe Grillo incaricato a formare il nuovo governo.
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Certo, ma chi come premier? Per il divertimento degli italiani la scelta migliore non potrebbe che essere lo stesso comico genovese. Infatti già ce lo vediamo a dare della culona cicciona alla Merckel, del rappresentate di cetrioli a Vendola. Mentre Grillo con Napolitano si è sputtanato, quando ci ha dato di spatola, dopo che un leader del SPD aveva detto che Grillo e Berlusconi erano dei clown. Ma si sa; Grillo dovrebbe/vorrebbe andare al Quirinale, anche per semplice soddisfazione personale, quando ci saranno le consultazioni con i partiti per dare l’incarico alla formazione del nuovo governo e l’opinione del leader tedesco gli è giunta fagiolo per arruffare il pelo del vecchio Presidente, dopo che per mesi Grillo l’aveva apostrofato, quando andava bene, come Morfeo.

Francamente un governo guidato da un parlamentare o da una persona indicata al Presidente della Repubblica dal portavoce del Movimento, Beppe Grillo non sarebbe una cattiva idea, anche se uno dei punti interrogativi irrisolti è se il Movimento è filo o anticlericale? Anzi, per dirla più correttamente, è filo o anti Stato Città del Vaticano o anticoncordatario?

Ricordo un comizio di Umberto Bossi anella palestra di Piove di Sacco, verso la fine del millennio passato, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90… Ebbene il Bossi ruspante e prima maniera, almeno nei comizi, si dimostrava come acerrimo nemico del Vaticano e del clero, salvo poi, appena salito dalle fredde lande del nord, a Roma, è diventato quasi pappa e ciccia con la Chiesa, perché altrimenti è impossibile governare.

Il Movimento Cinque Stelle, a livello di temi etici, sembra più un partito di ispirazione quasi clericale, con il parroco, il buon curato di campagna – Beppe Grillo – e tanti chierichetti obbedienti, pronti a eseguire gli ordini del trait d’union tra il popolo e i poteri forti che, tramite Gianroberto Caselggio, muovono le fila di tutta la propaganda, i cui però, a detta di alcuni circoli più o meno complottasti, asseriscono che i grandi burattinai siano da cercare oltreoceano. E infatti Grillo e friends non si sono mai espressi pubblicamente, o le reti non lo hanno riportato, sull’essere favorevoli alle unioni gay, alle adozioni da parte di questi di minori, sui temi etici, quali eutanasia, la prossima frontiera italiana, insomma tutti i valori non negoziabili dalle alte gerarchie vaticane. Valori a cui lo stesso PD, anche se con sfumature apparentemente differenti si mette prono a 90° e poi a secco…zac!

Una cosa comunque è certa: Il Movimento Cinque Stelle dovrebbe avere una durata politica limitata. Al massimo quindici anni. Infatti il capo popolo ha oggi sessantacinque banane e se il Movimento dovesse superare integro politicamente ed eticamente due legislature complete sarebbe  un mi miracolo, visto che l’unico partito a cui, con tutti i distingui storici del caso, che potrebbe essere raffrontato è la Lega Nord, che annusò per la prima volta il potere romano nel 1994. Ma quella di Bossi & Co Ltd, fu una crescita sul territorio lenta e graduale, mentre quella del Movimento Cinque Stelle, per quanto riguarda amministrative prima, e nazionali oggi, non è più vecchia di tre anni al massimo. Ed è risaputo che innanzi a un’ascesa vertiginosa poi ci sta giocoforza  la caduta e una penetrazione negli inferi potrebbe essere altrettanto rapida.

Quindi appare chiaro che il Progetto Movimento Cinque Stelle, a livello di durata e lungimiranza politica appare come una sveltina fatta da un ragazzino di primo pelo che va ad accoppiarsi con un puttanone slabbrato, aperto e riempito in tutti gli orifizi, non avendo nel lungo periodo la possibilità pratica di cambiare in una decade una cultura arruffona, approfittatrice, ingannevole e meschina con quasi duemila anni di storia alle spalle. Quindi per chi fuori dall’Italia, oggi il Movimento Cinque Stelle rappresenta una risorsa politica su cui sono stati investiti denaro e mezzi?

Beppe Grillo diceva, durante un’intervista mercoledì che la politica ha bisogno di strategia e non di tattica nel breve periodo. Di una strategia politica ed economica almeno trentennale. Verissimo. Ma Beppe Grillo che oggi chiama “Morfeo” il Presidente Giorgio Napolitano, che di anni ne sta per compiere ottantotto, fra trent’anni ne avrà ottantacinque e si dubita che Grillo abbia voluto ipotecare politicamente la sua terza età per un periodo così’ lungo, a qualche dio piacendo. E perciò la domanda finale, il muro a cui si andrà necessariamente a cozzare è sempre lo stesso: a che pro? Visto che è un Movimento “carismatico” come lo è stato l’Italia dei Valori – sparito, l’UDC di Casini – ridotto in dosi omeopatiche, il PDL – che si regge solo sulle gambe dell’ormai vecchio leader.

Per tornare a fare il paragone con la Lega, non va dimenticato che anche i leghisti erano armati di buone intenzioni prima di arrivare dentro le fatidiche stanze dei bottoni romani e regionali, ma poi, i buoni propositi si sono annacquati, marciti, diventando acque putride, altro che Cerimonia del Po dei Popoli padani. Abbiamo visto tutti che fine hanno fatto poi il cerchio Magico e la famiglia Bossi, con Roberto Maroni che per ora si è garantito la sopravvivenza politica grazie al ritiro sull’Aventino come Presidente della Regione Lombardia.

Nessuno potrà dire se il grillismo porterà il cambiamento nel Paese, personalmente ne dubito, visto che una decade non cambia una cultura e una storia e gli italiani, che lo vogliano o no, non potranno mai essere svedesi, tedeschi, belgi, svizzeri…saranno sempre e solamente italiani, viziati anche dal Vaticano tra i piedi e quindi giocoforza, come dei tanti Arlecchini, ossia servitori di due padroni…destinati ad essere ancora per secoli un non nazione, un Paese a metà.

Marco Bazzato
01.03.2013

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