sabato 20 giugno 2009

Cavalieri, cavalle e puttane


Se Fakfka e Boccaccio fossero vivi, getterebbero nel fuoco i loro classici, per fondarsi a capire la pruriginosa e pornografica politica italiana degli ultimi mesi, rendendosi conto che la fantasia è stata da tempo superata dalla realtà, becera, dell’Onnipotente.

Non c’è che dire, il boss ultimamente è fortunato come uno scommettitore compulsivo che azzecca solo brocchi, puntando nelle corse clandestine su cavalle di bassissimo lignaggio.

Prima la neo maggiorenne che lo chiama Papi, poi i voli di stato con nani, guitti e ballerine, ed ora non una signora da marciapiede, ma d’albergo di lusso che afferma d’essere stata pagata – non dal boss, per allietare le serate dello stesso, dove avrebbe offerto “prestazioni d’utero” quitenziate da terzi, nella sua reggia romana.

Andare a mignotte in Italia non è reato. Se dovessero mettere al gabbio i puttanieri, anche solo per un mese, le patrie galere esploderebbero, nel volgere di una settimana, tante sarebbero le prenotazioni non richieste ma imposte, per il soggiorno obbligato.

Ora però, per l’ennesima volta l’eletto, immune, per ricevuta grazia Alfana trema, di rabbia e forse di stizza. Infatti, nuovamente, grazie al Boss, l’Italia, sta facendo la consueta figura da rifiuto corporeo solido nei giornali e telegiornali di tutto il mondo. Se poi ci chiediamo perché – a ragione – non riceviamo la presidenza dell’Unione Europea, la risposta dovrebbe essere semplicissima anche per uno stolto, e gli stranieri, a ragione godono dell’italica sfiga che è universalmente scaricata dal boss ai suoi connazionali.

Ma è interessante è che questa professionista dell’utero in comodato d’uso, dietro o davanti pagamento, questa signora, non certo una battona da strada, stile sfigate messe a prostituirsi da qualche pappone senza scrupoli, come al tempo era uno suo ex nei suoi confronti, ha registrato, annotato e filmato se stessa durante queste serate, inesistenti secondo Nostro signore del Cerone, e le registrazioni ora sono nelle mani del magistrato che le ha fatte sigillare, forse per paura che quanto dichiarato dall’Escort, che in questo caso non è un modello della Ford, ma una baldracca dal costo di noleggio d’uso dell’utero elevato – extra esclusi – risulti veritiero e quindi potenzialmente deflagrante per il milanese.

Va tenuto presente, e ogni economista o uomo d’affari dovrebbe saperlo, che il mestiere di mignotta è da sempre considerato il lavoro più antico del mondo, ma in molti, amanti del disprezzo femminile, visto che è d’uso dar “da puttane” alle donne, che se non ci fosse domanda, non ci sarebbe offerta, ergo quelli da crocifiggere, appesi per gli organi produttori di liquido seminale, nella pubblica via, non dovrebbero essere tanto le cosiddette “donnaccie” ma gli fruitori dei servizi della bernarda e altro, ossia i clienti, generalmente maschi.

Naturalmente è acclarato che questa donna non è stata pagata dal comandante in capo, ma da una terza persona interessata ad entrare nelle buone grazie di quest’ultimo che ha pensato bene di servirgli carne di topa stagionata al punto giusto, non troppo giovane, ma nemmeno troppo vetusta, altrimenti avrebbe potuto avere il sapore di una vecchia suola di cuoio rinsecchito, di difficile degustazione i denti ricostruiti e le gengive che masticano la vita verso il viale del tramonto.

Dalle ultime notizie, sembrerebbe che il fronte del silenzio si stia lentamente sgretolando, che altre donne, non necessariamente mignotte, ma semplicemente intrattenitrici, stiano dando fiato alla favella, raccontando fatti se non pruriginosi, certamente non edificanti per un tribuno della plebe, che continua, dopo essere stato pubblicamente sputtanato, ad andar cianciando che il suo copulare con mignotte e affini è un fatto privato. Peccato che da qualche mese ci sia in ballo anche un divorzio miliardario e tutte queste signorine di facili costumi sono manna per l’avvocato divorzista della futura ex moglie del boss, che non si esimerà d’usar tutta questa “spazzatura” per poi rigettarla, al momento opportuno, sul volto de fedifrago, usandola come merce di scambio per alzare la posta del divorzio.

Alla luce dei fatti in questi giorni emersi, è giusto ricordare che puttane, cortigiane, zoccole ed escort, sono la stessa, dove la differenza sta nel tipo di clientela a cui si rivolgono, oppure vengono inviate a lavorare, ma che nella sostanza, la colpa di quanto accade, non è tanto di queste donne di facili costumi, ma di maschi senza etica ne privata, ne tantomeno pubblica, che usano le donne come meri oggetti di piacere, come sessumani dagli ormoni impazziti, che come i vecchi dittatori di sovietica e maoista memoria, avevano bisogno, come vampiri affamati di sangue, di giovane carne fresca, per attingere dai loro vigorosi corpi l’illusorio elisir dell’eterna giovinezza, perché schiavi dei loro deliri d’onnipotenza, che li fa pensare d’essere sopra l’etica, la morale e soprattutto migliori del “parco buoi” che guidano.


Parafrasando Jhon Clark, personaggio di Tom Clancy, che diceva, “Un figlio di puttana resta figlio di puttana”, alcuni potrebbero dire “Un puttaniere, non importa se va a mignotte o ad escort, è puttaniere per sempre”.

Marco Bazzato
20.06.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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