venerdì 13 ottobre 2017

I comunisti catalani indi pentisti!

Giuro, quando l’ho sentito in tv, non ci volevo credere.

 I comunisti catalani che, come i peggiori leghisti della Lega Nord del celourismo di bossiniana memoria, sono tra i grandi fiancheggiatori dell’indipendenza della Catalogna.

Francamente il mondo è invertito e la politica si è pervertita, come se non lo fosse mai stata, vero?

 Figuriamoci gli imbarazzi della sinistra italiana, quella post comunista, quelli del Pd, per intenderci o quei quattro gatti spelacchiati dei comunisti di casa nostra, oggi in che razza di imbarazzi ideologici si trovano, costretti ad arrampicarsi sopra gli specchi, o a camminare sullo sterco, illudendosi di non inzaccherarsi le “zampe”,  per giustificare i compagni rossi catarogni.
Già, perché il ginepraio che sta avvenendo in Spagna e nella regione indipendentista ribelle all’oppressore spagnolo, dove con l’indipendenza proclamata ma poi sospesa,  ha messo la Catalogna in un limbo giuridico controverso da dipanare, anche per le cancellerie europee.
 
Non dimentichiamoci che dopo la caduta del muro di Berlino, la Germania è stata una delle artefici della dissoluzione dell’ex Jugoslavia, che porterà alla guerra nei Balcani, ma adesso quell’Europa a favore della dissoluzione di altri Stati sovrani, per indebolirli, per interessi strategici ed economici, si rifiuta di riconoscere l’indipendenza della Catalogna.

Ancora due pesi e due misure, a seconda della convenienza di comodo del momento. Perché è risaputo che la politica non ha amici, ma ha solo interessi da difendere, sempre i propri, a svantaggio degli altri. In termini prettamente dell’uomo comune, si può affermare che la politica è la più alta forma di razzismo assoluto, anche quando fanno gli antirazzisti, per convenienza o per ideologia.

Però, tornando al discorso dei comunisti catalani, mi rammarica solo che non ci sia ancora, per le note vicende giudiziarie che hanno infangato tutta la Lega, il vecchio leone fondatore del partito, Umberto Bossi, a stringere la mano ai suoi acerrimi nemici mangiabambini di comunisti catalani.

Sarebbe come vedere i due terni antagonisti, Dio e Satana, stringersi la mano e andare a banchettare a Cana, nell’osteria di Gesmas, il ladrone impertinente, con Gesù testimone e garzone all’evento, che per allietare gli ospiti tramutava l’acqua in vino.

Bando alle battute fantateologiche. Quella dell’ indipendenza della Catalogna è più una gatta da pelare, ma è divenuta una gatta affetta da alopecia, già pelata come il culo di un macaco, esposto al sole del giungla, in quando è difficile pronosticare come andrà a finire, se in un bagno di sangue tra fratelli  o se finirà a paella e sangria, facendosi incornare per la gioia di quelli avvolto degli osservatori indipendenti – finanziari –  durante la giostra di San Firmino, a Pampolna, quando sarà il momento.

È difficile per tutti gli analisti degli scacchieri geopolitici e finanziari, capire come andrà a finire, in quanto le variabili sono tante, forse troppe. Sta di fatto che alle spalle ci sta un referendum, a mio avviso moralmente legittimo, ma dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale spagnola, dove però solo il 68% della popolazione catalana, manco si è recata alle urne, mentre il 90% di quel 42% di chi si è recato, a votato a favore dell’indipendenza.

Possiamo allora dire che dietro a questa sovversione dell’ordine costituito, ci sta come è già accaduto nel corso della storia l’ideologia comunista?

La cosa bizzarra e imbarazzante è che se Veneto e Lombardia faranno due referendum per richiedere maggiore autonomia dall’oppressione fiscale del governo trinciapalle centrale di Roma, quelli, per i detrattori, sono dei populisti buzzurri ignoranti, razzisti che parlano alla pancia del paese.

Mentre se sono i rossi, come il sangue innocente che hanno sparso per quasi un secolo in mezzo mondo, che alzano ancora di più l’asticella delle libertà, ecco i termini populistici e razzisti spariscono, non parlano alla pancia del Paese, ma diventano ideali supremi e superiori di libertà, elaborati da fini intellettuali, dotati di una favella superiore, da imbonitori televisivi, non diversi da quella bravissima donna di Wanna Marchi.

 Come sempre ci sta una distonia pazzesca e manipolativa che rasenta il disumano, nel modo di presentare le notizie al popolo bove in modo da tirarlo per la giacchetta, ma in pratica facendogli tirare l’aratro da una parte o dall’altra, a seconda delle gli interessi politici in gioco.

A mio avviso in ogni caso la Catalogna ha sbagliato, non tanto perché dietro ci sta un partito comunista, ma perché un’indipendenza non riconosciuta dalla comunità internazionale, sarebbe come un dolce messo in forno senza averci messo il lievito. Manco si sgonfierebbe e sarebbe non solo inguardabile, ma immangiabile. Senza contare che in ogni caso la regione catalana, non avendo l’appoggio internazionale, e forse a questo che mirano sotto sotto, andrebbe incontro ad un rapido decadimento economico e finanziario, vedendo aumentare la disoccupazione e le diseguaglianze sociali, come se non ce ne fossero abbastanza, e poi, quando, come è accaduto, ma per motivazioni differenti in Grecia, sarebbe facile preda degli speculatori economici e finanziari, che potrebbero acquistare i gioielli della Corona, come si usa dire, a prezzi da fungo radioattivo, dopo una guerra nucleare
.
A ben vedere, un ritorno al tempo dei Comuni olle città Stato o, la cosa ideale sarebbe un ritorno delle macroregioni federate e indipendenti dai governi nazionali, con la supervisione di un’Unione Europea dei popoli e non della finanza, potrebbe essere la cosa migliore per il Vecchio Continente, avendo avuto cura di bonificarlo, derattizzarlo da tutti gli estremismi di centrosinistra, vere palle al piede dell’evoluzione della specie, non solo quella umana, ma dell’intero regno animale, in tutto il globo terraqueo, all’interno del Sistema Solare, all’interno della zona abitabile della Via Latte e in tutto l’Universo.

Marco Bazzato
13.10.2017



Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra