Ma per il Re dello Stato Città del Vaticano, questa regola aurea, è scritta sulla sabbia, spazzata via ad ogni alitar di vento.
Nemmeno durante la crisi delle borse mondiali, ha preso la palla al balzo, tacendo.
Ecco cos’ha detto il panzer teutonico: «Vediamo adesso nel crollo delle grandi banche che i soldi scompaiono, sono niente, e tutte queste cose che sembrano vere in realtà sono di secondo ordine». Lo ricordi chi «costruisce solo sulle cose sono visibili, come il successo, la carriera, i soldi». Lo ha detto il Papa, parlando a braccio, in apertura dei lavori del sinodo dei vescovi sulla Bibbia. «Solo la parola di Dio - h
Prima semplice domanda: perché si mostra sempre? Non potrebbe fare come la maggioranza dei suoi sottoposti, cioè lavorar tacendo, senza farsi vedere in pubblico, ripreso in Italia prima e mondo visione poi?
Va detto a quello li, piaccia o no, che gli italiani che si recano in chiesa, ogni settimana, secondo le ultime statistiche, non superano i settemilioni, all’incirca 1/8 della popolazione. In termini assoluti, una miseria. I cattolici sono – per ora – la maggioranza relativa del Paese. Bella figuraccia per un Papa che parla – senza portare prove – di un unico dio, relativo però per quattro gatti. Il cattolicesimo in Italia, se continua così, si dimostra ogni giorno di più una setta.
Ma cosa accadrebbe se anche questa sparuta minoranza, un bel mattino, svegliandosi dal come religioso, decidesse di non dare più il misero euro che ogni domenica lascia all’offertorio? Partendo dall’ipotesi che tutti rimettono un euro, il salasso domenicale sarebbe di 7.000.000 milioni di Euro, che moltiplicati per quattro settimane, farebbe schizzare l’importo delle questue a 28 milioni. In un anno 364 milioni, 728 miliardi delle vecchie lire. Questo solo in Italia. Immediatamente partirebbero campagne pubblicitarie per non impoverire il papato che potrebbe rischiar d’andar a mandare a fare i clochard tutti i cittadini del piccolo Stato Vaticano.
Ma volendo sognare, cosa accadrebbe se improvvisamente nessun firmasse per l’otto per mille – 6.000 milioni di Euro all’anno – allo Stato Vaticano? Il tedesco direbbe ancora che solo la parola di dio è solida? Chiaramente inizierebbe a preoccuparsi, forse anche centellinando la dispensa.
Si potrebbe però avere anche un'altra goduria, cioè se il ministro della pubblica istruzione decidesse di licenziare tutti gli 80.000 inutili insegnanti di religione, preti principalmente, ma anche i laici, che bivaccano tutto l’anno, un ora per classe, nelle scuole pubbliche dello Stato italiano, visto che i giovani se ne infischiano della cultura religiosa, preferendo dedicarsi al bullismo, al sesso, alle droghe e allo sballo, alla faccia delle loro belle parole.
Visto che allora secondo il vetusto monarca, solo la parola del dio cattolico è vera, cosa se ne fa il suo piccolo, ma potentissimo staterello di case, palazzi, banche, presenze in consigli d’amministrazione, banche private dentro proprio il piccolo Stato da lui diretto?
Perché costui non ordina ai suoi accoliti di vendere tutto, facendo come il poverello d’Assisi, dando tutto ai poveri? Per un motivo semplice: predicare dall’alto di un trono dorato, addobbato con abiti ridicoli, sgargianti e con le dita inanellate è facile, ma scendere nell’arena, vivendo in mezzo ai comuni mortali, vicino agli ultimi, a coloro che non giungono a fine mese, spogliandosi di tutto, è ben altra cosa, e il Ratzinger lo sa bene, per questo non lo fa. Troppo difficile visti i suoi 80 anni suonati che si metta a fare il predicatore scalzo.
A molti può sorgere la domanda: questa qua tiene contatto con la realtà quotidiana, fatta di problemi reali, di sogni infranti, fatta dalle difficoltà anche di conciliare il pranzo con la cena, pagare le bollette, rispondere per le rime ad un vicino rumoroso, oppure mantenere i nervi saldi quando qualcuno attacca e denigra senza motivo? Evidentemente no, visto che costui ha passato la stragrande maggioranza della sua esistenza dentro le “sacre” mura religiose, nelle chiese, nei conventi, in seminario, distante dal mondo che corre frenetico, dal brusio della vita reale, dai rumori e dal caos che quotidianamente sovrasta l’esistenza delle persone veramente normali.
È chiaro che il boss vaticano fa il suo lavoro, ma non si capisce per quale motivo i media italiani, a differenza di quelli stranieri – che se ne fregano – debbano andare dietro, porgendoli platea, rimandando ogni starnuto, movimento di stomaco o intestinale, ogni retorica, spacciata per fede, ma mai provata, visto che il 99,999% dei casi si esprime per citati e lo 0,001 è pensiero proprio, quando BXVI non aiuta in nessun problema pratico di tutti i giorni, ma solamente pontifica. Si sa per fortuna, che prima o poi, anche i ponti più solidi, alla fine crollano. Basta avere pazienza ed attendere, intanto però portafoglio – per loro – chiuso e tappi sulle orecchie per non sentire, e dito sul pulsante del telecomando, o pollice inumidito sulla pagina del quotidiano, per toglierla immediatamente dagli occhi, potendo continuare a vivere meglio, con i quotidiani problemi, che nessun pontefice né può, né tanto meno vuole praticamente risolvere.
Marco Bazzato
11.10.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/
le tue, (foto compresa) sono le classiche esternazioni da comunista di merda, fai anche qualche considerazione del genere su Komeni o Maometto, così almeno trovi qualcuno che ti raddrizza la schiena.
RispondiEliminaLe foto sono prese dalla rete, a parte la mia.
RispondiEliminaPoi, il problema non e' la divinita', ma il monarca vaticano, che vista la latitanza dei fedeli, che preferivano il defunto Giovanni Paolo II, e' stato costretto a mettersi anche su You Tube per raccatr consensi, come un qualsiasi anonimo.
Se, come dice costui, solo La Parola di Dio e' vera, non ha certo bisogno d'andare ad elemosinare pecunia dallo Stato italiano e dai suoi cittadini.
Le ricordo, caro signore, che Cristo stesso, se ha letto i Vangeli, e' stato il primo comunista della storia, e che ha sbattuto fuori dal Tempio di Gerusalmme i biscazzieri. Evidentemente la lezione non e' servita a nulla, visto che sono ancora li.
COrdiali saluti