giovedì 14 agosto 2008

Famiglia cristiana antifascista?


La cosa più brutta che possa capitare, è un cane che si rivolti, dopo esser satollo contro il padrone, morsicandolo, e cercando d’addentarlo alla carotide.
È un po’ quello che sta facendo in questi giorni
il settimanale Famiglia Cristiana(?), , che forse vittima del costante declino di vendite, cerca di risollevare il destino editoriale con articoli al vetriolo che paventano il ritorno, grazie al governo Berlusconi di un fascismo strisciante.

Attacco stranissimo quello del settimanale della
Società San Paolo, il cui marchio attuale è stato disegnato, non da un Pinco Pallino qualsiasi, ma da Giorgetto Giugiaro, dove i Paolini, così si fanno chiamare i seguaci del fondatore, il beato Giacomo Alberione, hanno evidentemente la memoria alquanto corta, in quanto, anche il giornaletto settimanale Famiglia Cristiana, come la maggioranza della stampa italiana,rimane in piedi, non per libero mercato, ma per i finanziamenti di Stato, detto anche parassitismo.

È strano, però che il settimanale, quando accusa l’Italia di deriva fascista, dimentichi, che fu proprio un loro sovrano, detto comunemente Papa, stanco del soggiorno obbligato ed automposto da un predecessore ,
Pio IX, esilio terminato poi, guarda caso, proprio in epoca fascista, grazie ai Patti Lateranesi, stipulati tra la Santa(?) Sede, e Benito Mussolini, patti rivisti poi da Bettino Craxi, detto da Vittorio Feltri, il Cinghialone – morto, in esilio secondo alcuni, da latitante secondo altri, ad Hammamet – disegnato nelle vignette di Giorgio Forattini, proprio come Mussolini.

Come si vede, la Holding “ben venefica” dei Paolini, ha poco da lavarsi le mani, come un Ponzio pilato novizio, marchiando il governo attuale, come di deriva fascista, in quanto la Chiesa Cattolica Spagnola e quella Vaticana, non hanno condannato,perché colluse non solo moralmente, ma complici del
Franchismo, regime dittatoriale, caduto nel 1975.

Che grazie a Famiglia Cristiana, giornaletto dei Paolini, che dal nome sembra un lontano parente di
Papolino Paperino da Paperopoli, stia cercando di rifarsi un imene, una verginità dogmatica, da Immacolata Concezione, mai avuta, è chiaro anche ai sassi, tant’è che il Vaticano stesso, si è affettato a prendere le distanze, manco il settimanale fosse lebbroso, o affetto da Aids, cristianamente pensando al danno d’immagine, soprattutto economico, che potrebbe derivarne da un eventuale attrito non sopito con lo Stato italiano, di cui il piccolo staterello d’oltre Tevere è completamente dipendente. Basterebbe infatti, chiudere gli scarichi fognari per due settimane, e cessare l’approvvigionamento idrico, per ridurli tutti a più miti consigli, cosa che non si farà, per il semplice fatto che i forzieri delle banche vaticane sono un ottimo crocevia, Paul Marcinkus docet, di ogni genere di intrallazzi, utili a tutti gli Stati, non solo Eruppi, visto lo Status Particolare delle Banca Vaticana.

È piacevole notare, come in questo scambio di cortesie, la solidarietà tra cattolici sia una pensata buona per i gonzi che continuano a crederci, quando è acclarato,
certificato dai media e dalle agenzie di stampa, che secondo lo Stato Città del Vaticano, vanno sempre e comunque salvaguardati i rapporti istituzionali – soldi – a discapito anche di un eventuale verità, che evidentemente, dicendola alla Nico Girarldi, “Fa rodere er c…” a qualcuno nei Palazzi Vaticani.

Con questa presa di distanza, e con questo attacco frontale, contro il settimanale – indipendente – e non allineato alla politica del Piccolo, ma potentissimo Stato Vaticano, è chiaro l’assoluto appiattimento, come ai tempi della
Buonanima, per ragioni che non hanno nulla a che fare col “Cristianesimo degli Ultimi”, con le Beatitudini e con i Due comandamenti della carità, dimostrando che il Cattolicesimo vaticano non va a avanti, come molti continuano a credere, a forza di Ave Maria, Padre Nostro o celebrazioni eucaristiche varie.

Naturalmente lo smacco, è doppio, in quanto la Chiesa, nel suo insieme, ha per l’ennesima volta dimostrato d’essere divisa e frammentata sotto l’aspetto etico e politico, che dovrebbe portare i “fedeli” a riflettere se è ancora il caso di continuare a dare l’otto per mille d uno Stato straniero, il Vaticano per l’appunto, denaro che potrebbe essere tranquillamente devoluto ad altre confessioni religiose, molto meno immanicate col potere politico italiano ma non solo, contribuendo ad un forte bagno d’umiltà economica alla chiesa Romana, che da secoli ha dimenticato, non solo il messaggio
Cristico, ma anche in tempi più recenti, quello del Poverello d’Assisi o le persecuzioni subite, ad opera del Sant’Uffizio, da Padre Pio da Pietralcina.

Marco Bazzato
14.08.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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