venerdì 1 agosto 2008

Il presidente rumeno bacchetta l'Italia


Farsi prendere per i fondelli in casa non è il massimo delle figure di m…, che un governo, se fosse serio, non dovrebbe permettere, specie se a sparare sul mucchio è un Presidente della Repubblica ospite.

Eppure è accaduto proprio ieri, a Roma, in occasione della visita del presidente della Repubblica Rumeno, Traian Basescu, che dopo che i suoi cari concittadini, non importa se d’etnia Rom, o no,arrivano qui, facendo i loro porci comodi, rubando, ammazzando, comportandosi non come civili cittadini europei come il presidente vorrebbe che fossero trattati, ma da…

È paradossale che un presidente di un Paese amico, arrivi in Italia, per difendere, non i suoi connazionali probi, ma quelli che fanno il possibile, riuscendovi benissimo, s mettere in cattiva luce la loro nazione, e che un Presidente, anziché cospargersi il capo di cenere, ha l’ardire anche di lamentarsi se questi novelli San Francesco, benefattori dell’umanità, che appena arrivati in Italia gettano i documenti, anche dei figli, sempre che siano figli loro, sono trattati nel modo che meritano.

Il Presidente Basescu, ha poco da blaterare che i rumeni sono cittadini europei, cercando di giustificare l’attitudine delinquenziale di un esigua minoranza, che rappresenta il peggio, forse indesiderato anche in Romania, della sua cara nazione, ma dovrebbe aprire bocca, con statistiche alla mano, comparando il tasso delinquenziale dei suoi connazionali in Italia, con i cittadini europei presenti nel nostro Paese, e poi – se è in grado – farsi le dovute deduzioni.

Qui non si tratta di discriminare un Paese o un’etnia, che va detto chiaramente nessuno comunque vuole sotto casa, non per razzismo, ma perché è così desiderosa di mantenere le proprie tradizioni – tutte – che sovente non fa, o non vuole fare nulla per eliminare le peggiori, e con un presiddente, che non conosce il bon ton tipico del Paese del Sol Levante, non sa inginocchiarsi a terra, chiedendo scusa per le malefatte di una minoranza esigua, sempre troppa per i gusti italiani, dei suoi cari e amati connazionali.

La stampa internazionale ci ha preso gusto a crocifiggere l’Italia, per la presunta politica discriminatoria nei confronti delle minoranze, ma va ricordato che nell’ottobre del 2005 i cari cuginetti francesi, con le rivolte delle
banlieues non sono andati giù leggeri, manganellando senza complimenti i facinorosi, con egalitè, senza badare se questi erano emigrati dall’Africa, o figli di immigrati, e quindi con cittadinanza francese, senza che mezza Europa insorgesse, anzi plaudendo per il ristabilimento dell’ordine costituito. Chiaramente, secondo l’Europa, questo è permesso alla Francia, ma all’Italia, no. Alla faccia della democrazia!

Evidentemente il nuovo sport europeo è quello di dar addosso all’Italia, che quasi sicuramente avrà commesso degli errori, forse per eccesso di solidarietà, ma che è stata costretta , causa apertura indiscriminata delle frontiere a portarsi a casa ogni genere di fetecchia, rifiutata nei loro Paesi d’origine.

Il presidente rumeno, invece d’andare ad alzare la voce in casa d’altri, dovrebbe far fare ai suoi amati connazionali, un corso d’integrazione, non solo alle regole europee, ma nel caso di venuta in Italia, di regole italiane: usi, costumi, legalità minima, rapporti umani, sociali, corsi minimi di igiene, non aspettare, come molti rom pretenderebbero, ottenendolo, che siano i servizi sociali che facciano pulizia nei loro campi, roulotte e baracche.

Praticamente nulla di eccezionale, che ogni scuola elementare abitualmente insegna ad ogni bambino, non importa se italiano, francese, inglese in età scolare.
I rumeni, come gli italiani, hanno il diritto di far entro le mura di casa propria, in questo caso del proprio paese quello che vogliono, cosa che sfortunatamente troppi italiani, già fanno, e non possono essere espulsi, ad esempio sul Proxima Centauri, ma andare a fare malanni all’estero, in questo caso in Italia, confidando che questa sia la discarica europea delle feccia degli altri Paesi, questo ogni Paese che si dica civile, ha l’obbligo morale, nei confronti dei propri cittadini e degli immigrati, non importa se comunitari oppure no, di non tollerare in alcun modo.

Un presidente della repubblica, se non è di una repubblica delle banane, e fino a prova contraria, la Romania non lo è, dovrebbe avere l’umiltà di tenere chiusa la bocca a riguardo i fatti delinquenziali dei suoi connazionali, non proteggerli, additando il Paese che li ospita, come razzista, se questi non si comportano come persone civili, rispettando le regole minimo del vivere sociale.

Va anche detta, cosa che forse il presidente rumeno non sa, che i primi ad odiare, peggio dei dolori emorroidali, delle coliche renali o de dolori premestruali i propri connazionali che delinquono all’estero, in questo caso in Italia, sono proprio rumeni, non importa se d’etnia rom, oppure no, in quanto, la maggioranza dei rumeni nel Bel Paese, si sentono infangati, si vergognano, hanno a ragione, paura del pregiudizio imperante, anche se non sono colpevoli, che sovente si scatena contro di loro, e con quest’uscita a difesa dei cittadini disonesti, Basescu, ha fatto un pessimo servizio alla maggioranza dei rumeni onesti presenti in Italia.

Evidentemente ha paura, che in conserto con l’Unione Europea, rispettando le regole comunitarie, che i rumeni che delinquono siano rispediti a casa.

E questo non piace ai rumeni onesti in patria, in quanto non vogliono riprendersi la spazzatura che hanno, con difficoltà, cercato di smaltire all’estero, entro i confini comunitari.

L’Italia ringrazia per aver scelto il Bel Paese!

Marco Bazzato
01.08.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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