lunedì 31 luglio 2006

La strage di Cana


La guerra in Libano scatenata per il diritto di difesa di Israele è una mattanza senza fine, una strage di innocenti degna del peggior Erode, ma i politici al governo della Terra Promessa non demordono, ordinano bombardamenti che continuano a causare un?ecatombe inarrestabile.
Stiamo assistendo ad un genocidio psicologico, economico, sociale non solo del Libano martoriato, ma anche di coloro che in Israele provano disgusto per quanto il governo continua a compiere infischiandosene dei richiami internazionali alla ragione, ad un cessate il fuoco che permetta ai belligaranti d?arrestare la spirale di violenza da entrambe le parti.
L?uomo è impotente, gli appelli a Dio, qualsiasi esso sia, con qualunque nome lo si voglia chiamare rimangono inascoltati.
Il Dio dei Cristiani tace, il D-O di Israele è assordato dal frastuono delle bombe, dal fragore e dalla polvere sollevata al cielo dai missili lanciati dagli aerei, Allah assiste impotente alla decimazione dei suoi figli, immobile nei confronti di coloro che usando il suo nome spargono il seme dell?odio sulla terra.
C?è da provare vergogna nell?avere il coraggio di chiamarsi esseri umani, c?è solo da provare orrore davanti a tale barbarica distruzione sistematica, davanti allo scempio di carni distrutte, di corpi dilaniati, di bimbi massacrati in nome di cosa? Di che ideale?
Questo uomo nuovo del ventunesimo secolo, è figlio del barbarismo tecnologico che come gli antichi roghi medioevali brucia innocenti perchè portano vessili diversi. C?è da provare disgusto davanti alla civiltà delle armi, innanzi alla viltà di non ammazzare innocenti guardandoli morire dritto sugli occhi.
Ora la morte è chirurgica, asettica, fredda come una camera sterile di sala operatoria. Chi preme il pulsante non sente le urla di coloro che vengono smembrati, chi ordina un attacco sistematico a città, villaggi, infrastutture, ospedali, palazzi, non importa dove sono ubicati, in che Stato, in che regione non scende con i propri occhi a vedere l?orrore provocato.
I politici scortati non vanno a recuperare cadaveri, viaggaino blindatati in auto ovattare, lontano dalle grida di coloro che piangono i loro cari.
E noi spettatori inerti, succubi ci dividiamo sulle ragioni dell?uno o dell?altro, appoggiando chiudendo un occhio e tappando le orecchie innanzi alle colpe comuni, innazi agli annunci proclamanti e mai portati a termine, siamo anche noi vittime e carnefici di tanta inumanità.
Siamo carne inerte, carne sacrificabile, non importa sotto che vessillo si nasce, sotto quale cultura si è cresciuti o a quale religione i padri e le madri ci hanno educato. Questo non interessa a nessuno, dire il contrario sarebbe una vile menzogna, una mostruosità umana perché nemmeno i cani sono così criminali con i loro simili, e l?uomo ha la superbia di definirsi intelligente e, superiori al regno animale?
E l?Italia che ruolo gioca in tutto questo? Pochissime voci di condanna, solo appelli generici ad un cessate il fuoco, intanto la conta dei cadaveri e della distruzione procede inserobaile. Abbiamo una diplomazia asservita alla politica e alla paura, miope e cieca che non sa condannare in modo inappellabile gli autori di questo scemipio quotidiano, attaccandosi sugli specchi di una difesa ad oltranza di uno dei due contendenti, relegado a ruolo marginale i morti innocenti sotto le macerie.
Bisgna finirla di considerasi filo palestinesi, filo arabi, filo israeliani, o filo dio sa che cosa, è iniziare ad essere filo umani. Ma questo fa paura perchè porta a dover assumere posizioni chiare di condanna nei confronti di coloro che numericamente mietono vittime in quantità industriale, nei confronti di coloro che indipendentemente dalla bandiera che portano, lasciano sul campo avversario fiumi di sangue indegni della cosidetta società civile.
Alcuni affermano che non bisogna fare la conta notarile dei morti. Certo quando valgono per quelli decimati da loro, ma quando anche uno di questi viene trucidato o rapito scatta la rappresaglia fredda, cinica senza pietà e indiscriminata.
Paradossalmente la guerra produce morti e distruzione, ma per bieca e vigliacca convenienza politica esistono morti conteggiati, e cadaveri ignorati, omessi, cancellati, mai avvenuti. Morti di serie b che non hanno un nome, un voltoMorti figli di un dio minore.
Sarebbe interessante avere dai media ufficiali, quelli che spesso si richiamano alla deontologia e al codice etico una lista dei civili ammazzati dalle guerre dopo l?11 settembre 2001. Il cittadino deve conoscere i freddi numeri e inorridire, perchè potrebbe dimostrare che i cosidetti presunti difensori della pace mondiale o regionale, hanno fatto versare ai civili un fiume di sangue da riempire forse il mar Mediterraneo. Ma erano solo danni collaterali.

Marco Bazzato
30.07.2006

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