martedì 9 ottobre 2007

Sante Sguotti: L'amore è colpevole?



La Chiesa di Cristo, è stata istituita da Dio per l’uomo, non dall’uomo per l’uomo, ma dopo duemila anni, sembra che il messaggio Cristico sia andato perduto tra codici,codicilli e tradizioni storiche, cambiate a seconda del momento, e l'interesse economico dell'attimo.
Lo sa bene don Sante Sgotti, il parroco di Monterorsso che in questi giorni, ha ricevuto l'ingiunzione di sfatto dal Vescovo di Padova, che gli intima di lasciare la parrocchia, perchè l'uomo, che viene prima del sacerdote, è colpevole, innanzi agli occhi delle alte gerarchie ecclesiastiche, non innanzi ai fedeli della sua parrocchia d'amare una donna, ed avere avuto un figlio da ei.
“ La tradizione della Chiesa, il dovere di donarsi esclusivamente agli altri, il voto di castità…” sono alcune delle argomentazioni usate dalle gerarchie ecclesiastiche per proibire al sacerdote di continuare la sua missione pastorale.
Si, Sante Suotti, potrebbe essere colpevole innanzi alla chiesa degli uomini d’aver infranto il voto di celibato, ma innanzi agli occhi di Dio ha rispettato il Suo desiderio: “Andate e moltiplicatevi”. Don Sante, avrebbe potuto, dopo aver commesso il "peccato d'amare" costringere la donna ad abortire, avrebbe potuto tacere, fare l'ipocrita, allontanala come un'appestata, perchè l'aveva indotto in tentazione, invece hanno deciso d'accogliere quella creatura, hanno deciso farla venire al mondo, di fare di quel bimbo un nuovo figlio di Dio, tramite il battesimo.
In una chiesa sommersa da scandali sessuali, da preti pedofili, da omosessualità ecclesiastica, Don Sante, guarda a Dio e a quel figlio avuto, come un dono dal Cielo, ma per la Chiesa dei codici e dei codicilli, questo è un figlio del peccato, è figlio dello scandalo, è figlio della concupiscenza e della copula fuori dal sacro vincolo matrimoniale. Questo figlio sta pagando, non le colpe dei genitori, perchè l'amore, quando è puro, inteso come donazione reciproca l’uno per l’altra, aperti alla vita, è benedetto da Dio, ma perché il frutto dell’amore, proibito dalla Chiesa dell’uomo, che oggi, non è più la stessa chiesa di quel Gesù che diceva: "Lasciate che i bambini vengano a me". Questa Chiesa non vuole figli di preti, non vuole figli di sacerdoti, per questa Chiesa, questi figli, sono “Figli di un dio minore”, figli delle tenebre, figli dell’Angelo Sterminatore e Tentatore, che minano, secondo una tradizione, variata più volte nel corso della storia, le basi – economiche? – della medesima.
La storia del Cattolicesimo , è ricca di preti, vescovi e papi sposati, è ricca di figli di ecclesiastici, che in passato, erano riconosciuti come figli di questa stessa Comunità, oggi arroccata sulla sabbia di tradizioni antistoriche, su tradizioni antiumane, su tradizioni prive di basi teologiche certe, perchè variate, non per cambiate interpretazioni teologiche, ma per semplice calcoli di natura economica: Il diritto ereditario.
Forse sarebbe stato meglio per don Sante, nel paradosso, essere pedofilo od omosessuale, ma senza dare pubblico scandalo, così la Chiesa avrebbe lavato i panni sporchi in “famiglia”, magari lasciando nella stessa parrocchia il reo confesso – solo alle gerarchie ecclesiastiche – per anni.
La Chiesa degli uomini, giustifica il proprio comportamento, scaricando tutto sulla tradizione, sui fedeli, sulla cultura della Dottrina Sociale Cattolica, per questo la Chiesa stessa, afferma a tutt'ora che i Cristiani Cattolici non sono culturalmente pronti ad avere sacerdoti sposati con prole. Questo però sta a significare due cose essenziali: la prima, è che il cattolicesimo romano da secoli non ha fatto crescere culturalmente i fedeli, prospettando a loro una strada diversa, una strada dove i ministri sono un tutt'uno con la propria famiglia umana, fatta da moglie e figli, e con la famiglia della comunità, dimostrando che le due realtà non sono in contrapposizione, ma complementari l'una all'altra.
La seconda, che le Chiese Cattoliche di rito ortodosso, sono culturalmente più avanzate di quella Cattolica romana, in quanto, da sempre – senza variazione di continuità, hanno formato i loro sacerdoti, i parroci – contraggono matrimonio, altrimenti non possono ricevere l’ordinazione sacerdotale. Questa realtà millenaria ha creato nel corso dei secoli, nei fedeli un’autocoscienza alla normalità della vita coniugale dei sacerdoti, essendo inconcepibile il paradosso del l'anomalia Cristiano-Cattolica.
Il fedele cattolico, a tutt’oggi, è vittima di un plagio storico, vittima di una manipolazione capziosa ed artificiosa della realtà storico-religiosa del Cristianesimo, che l'ha reso strutturalmente rigido ed indottrinato, forse anche perchè storicamente e religiosamente ignorante sulle radici stesse del Cristianesimo.
Don Sante Sgotti, non sta facendo una battaglia contro la Chiesa istituita da Cristo, ma contro la manipolazione della Chiesa dell’uomo sull’uomo, rivendicando il diritto divino d’amare la donna che ama e il figlio, in modo eguale, nello stesso modo, e con la stessa forza, con qui, da buon pastore della comunità che gli era stata affidata, e ora dal Vescovo, Monsignor Antonio Mattiazzo, tolta, non in nome delle Sacre Scritture, ma in nome di regole contraddittorie, costruite dall’uomo, per ingabbiarlo, entro termini paradossistici e spesso fumosi, che con la limpidezza del messaggio salvifico di Cristo, non hanno nulla a che fare.

Marco Bazzato
09.10.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/