sabato 6 ottobre 2007

Ammazzi quattro persone? Libertà!


Poi dicono che gli italiani sono arrabbiati con la politica, e a volte anche con la giustizia, che invece di punire, premia. È il caso eclatante dello zingaro rom di nazionalità rumena, che ubriaco come una scimmia, ha falciato sulla strada quattro giovani vite, ed è stato condannato a soli sei anni e mezzo di prigione,da scontare almeno per ora, agli arresti domiciliari in un hotel.
Ora, indipendentemente dall’essere zingaro, oppure rumeno, o italiano, è giusto, per rispetto dei quattro morti e dei famigliari, che questa "persona" debba avere una condanna mite, mentre i quattro ragazzi, giaceranno per sempre sotto due metri di terra, mentre questo, scontata la pena, forse uscendo in anticipo in caso di buona condotta, potrà tornare ad una vita "normale" infischiandosene del dolore che ha causato?
In questi giorni si discute oppure no, se gli italiani sono razzisti, specie dopo la gusta sequela di insulti, bestemmie, maledizioni scagliate nei confronti di questo figuro, ,mentre all'interno di un cellulare veniva portato via, dopo la sentenza?
Di chi è la colpa di questo scempio giuridico? Di questo premiare un ubriacone al volante, che invece d'essere incriminato per strage, visto che quattro morti sono una strage, e passarsi il resto della vita, rinchiuso dietro le sbarre, gli è data l'attenuante dell'omicidio colposo?
La colpa, è tragico dirlo, non è dei magistrati, che sono costretti ad applicare le leggi che il parlamento – sciaguratamente – spesso approva , sotto la spinta di qualche gruppo politico garantista a tutti i costi, che per bontà ed ideologia di redenzione, avrebbe rimesso in libertà anche il Cikatillo, il Mostro di Rostok, con la scusante che il cannibalismo è una pratica etnica di qualche tribù, e che in nome della multiculturalità deve essere accettata, e magari insegnata, o perchè, l'impulso irrefrenabile di cibarsi di carne umana, non deve essere considerato come una malattiamentale, ma come un normale processo alimentare della bestia umana, che da carnivoro ha il diritto di divorare i suoi simili.
I parlamentari, non importa se di questa o delle passate legislature, uno per uno,coloro che hanno approvato con il “Si”, simili leggi libera assassini, hanno le mani sporche di sangue, come quell'uomo che ha fatto a pezzi quattro giovani vite. Non esistono solo le responsabilità politiche, ma anche quelle morali, per gli atti che si compiono, e sembra che oggi, molti abbiano dimenticato sia l’etica sia la moralità che dovrebbe essere propria degli atti parlamentari.
Oggi in Italia, non esiste più il concetto di certezza della pena, intesa come espiazione del reato, ma solo la volontà, complice, di rigettare fuori dalle patrie galere ogni genere di malfattore, non importa, se politico corrotto, o assassino incallito, come il caso del terrorista comunista, mai pentito con sei concorsi di omicidio alle spalle, pochi giorni fa ha tentato una rapina.
La politica pilatesca, chiede ai cittadini d’avere fiducia nella magistratura, tant'è che da tempo invocano quel rigore, che la politica lassistico-perdonista-complice, fa di tutto, appena qualche potente viene sfiorato da qualche inchiesta, per bloccare, tramite ispezioni ministeriali, qualche magistrato scomodo, troppo ligio al codice, che osa ficcare il naso dove non dovrebbe, e poi, quando, esattamente come i politici onnipresenti in ogni salotto televisivo, si permetto di fare lo stesso gioco, ecco che vengono colpiti da strali, anatemi, e fulmini, che nemmeno Giove dall'alto del Monte Olimpo sapeva scagliare con tale ferocia e precisione verso i magistrati, rei d'essersi comportanti come la casta politica, quindi, colpevoli d'aver rubato la scena mediatica.
La politica, specie certa politica, forse ha la coscienza sporca, e cerca di placcare gli animi furiosi degli italiani, non rendendosi conto forse perché Loro vivono protetti e scortati, che il Paese, i cittadini, hanno il diritto di richiedere sicurezza, hanno il diritto di pretendere la certezza della pena, hanno il dovere morale di sputare, bestemmiare, insultare un assassino, esattamente come i politici, quando vanno in tv ad attaccare il magistrato, reo di fare il proprio lavoro. Ma sembrerebbe che a questa politica, completamente sorda alle necessità dei cittadini, interessi solo il proprio tornaconto personale, la propria auto di Stato, la scorta, le sirene,ormai quasi simili ai membri del Politic Buro dell'ex CCCP, che avevano corsie preferenziali a Mosca, ma poi, dal crollo del Muro di Berlino, sono stati travolti. Lo stesso muro che oggi divide i politici italiani, dai comuni mortali.

Marco Bazzato
06.10.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/