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mercoledì 13 gennaio 2016
Pippo Baudo “molesta” una donna islamica a Ballarò
Per la serie: quando certi
ex grandi personaggi del panorama televisivo nazionale danno il peggio di se.
È accaduto ieri sera,
quando il Pippo
Nazionale, ha provato a “molestare” in diretta una giovane donna musulmana,
ma costei ha respinto l’assalto culturale italico, subendo passivamente un
baciamano, anch’esso non desiderato.
Apriti cielo, a detta
di alcuni questa maomettana non è una femmina ben integrata nel tessuto socio
culturale di un certo di tipo di macismo e maschilismo fallico
italico-italiota, dell’autoctono medio.
Già non c’è che dire:
che gran bella figuraccia da minchione ignorante ha fatto.
Strano Paese l’Italia,
tutto “baci, abbracci e cazzi in culo” come diceva il personaggio di uno
scrittore sconosciuto al grande pubblico, dove la mania –“ molestatrice” – del maschio italiano è
quella di infilare le labbra – già che ci siamo anche un rivolo di bava, dicesi
più correttamente liquido secreto dalle ghiandole salivari, ossia saliva
umidiccia che cola copioso dall’allupato di turno – o la guancia su ogni guancia
della prima preda femminile sprovveduta
che gli capita sotto il naso. Ma costei non era una donna sprovveduta.
Il classico maschio
italiano è un predatore sessuale frustrato che, sovente da bravo discepolo di
Onan, gli basta solo contatto guancia a guancia per avere un’erezione e di
conseguenza una eiaculazione precoce dentro gli slip.
Ma è la nostra cultura, ci diciamo per giustificarci,
che è fatta così. Aperta, espansiva, che bacerebbe anche del particolato in
sospensione colloidale, visto che prima di tale disfacimento era un essere umano del sesso opposto,
pur di soddisfare il proprio bisogno infinito
di contatto carnale.
Ciò che ha commesso ieri
Pippo Baudo è il becero frutto di
decenni di subcultura nazionalpopolare, di dozzinalità spacciata per
espansività tipica dell’italiano che sguazza, come e peggio di un bullo di
periferia, nella mediocrità irrispettosa nei confronti della donna, mascherata codardamente
e vigliaccamente da amichevole galanteria.
Insomma, con questa
storia dei baci dati a donne che consideriamo come “cagne e porche”, perché tanto
sono solo femmine, siamo più pezzenti di Giuda Iscariota, il quale almeno si
era beccato per il suo bacio dei bei 30 denari. Mentre chi si sollazza nell’impudica
assenza di lavacri etici, si accontenta, fingendo di apparire come una timida
educanda, tipica delle giostre medioevali, dimostrando però l’animo del “predatore”
per dirla alla Mani Pulite, “Dazione ambientale!”
Siamo un Paese popolato
da bestie bipedi autoctone ambosessi assai strane. Infatti, giustamente ci
indignamo se una donna italiana viene anche solo molestata verbalmente dai complimenti
di uno straniero, di uno sconosciuto, anche se indigeno locale, ma poi abbiamo
il coraggio di dare aduna donna che – giustamente – rifiuta il contatto fisico-carnale
guancia a guancia con uno sconosciuto, perché Pippo Baudo, anche se a costei è
un personaggio mediaticamente conosciuto, rimane, per la sua cerchia privata,
uno sconosciuto, uno extraneo, uno straniero, un forestiero, inteso come sue amicizie e/o conoscenze.
Peccato però che da alcuni è tacciata come una
maleducata, una male integrata perché non si è fatta “slignuazzare” la guancia.
Ha fatto bene. Ha
dimostrato una dignità che le nostre donne, non tutte, spesso hanno scordato,
in quanto viviamo in una società dall’abbraccio e dal coito facile, dove come un terreno ormai moralmente sterile, si fanno arare, metaforicamente parlando ma
non troppo, dal primo che passa.
Oltretutto siamo una
nazione strana. Alcuni maschi soffrono di galanteria a corrente alternata e cafonaggine
continua. Infatti, mi è capitato sovente di vedere i maschi che prima danno la
mano ad altri maschi e poi, quasi per forza, come se spingessero in preda misogina
bulimia emotiva, porgere la mano con ribrezzo, come fosse una cosa insignificante,
alla donna, quasi con fastidio.
Purtroppo siamo un Paese
a indignazione relativa e di rispetto relativo. Un Paese che ha perso da tempo
il senso della misura,incapacitato a mantenere le distanze fisiche e verbali in modo da non entrare
nelle zone di conforto altrui, anche nelle legittime differenze. Per questo all’estero
siamo derisi sotto i baffi o appena voltiamo la schiena. Siamo quello che
mostriamo di essere e troppo spesso questo, sfortunatamente siamo, per cultura,
(o incultura) naturalmente italiani!
Marco Bazzato
13.01.2016
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