lunedì 25 gennaio 2016

Schengen sta collassando. Chi sono i responsabili?




È inutile fingere di non saperlo. L’Unione Europea così come la conosciamo da almeno un decennio rischia di scomparire.

Il trattato sulla libera circolazione dei cittadini europei, innanzitutto, sta implodendo su se stesso, sotto spinta dell’ingresso incontrollato di sedicenti profughi, la maggioranza immigrati economici, che stanno letteralmente attaccando il vecchio continente da Sud – Mar Mediterraneo, Italia soprattutto, e da Est – Grecia, principalmente, - ma anche Bulgaria.

È ormai è chiaro che le Istituzioni europee, per miopia, per lassismo o peggio ancora per menefreghismo, per mesi hanno lasciato che i Paesi di confine dell’Unione Europea fossero invasi senza muovere un muscolo, invocando il rispetto del Trattato di Dublino, anche se tutti sapevano che i sedicenti profughi non erano interessati a diventare stanziali e quindi farsi registrare ai confini d’ingresso dell’Unione Europea, perché le loro mire colonialistiche erano altre. Le oro mire, puntavano e puntano tutt’’ora a invadere e destabilizzare economicamente, come le locuste delle sette piaghe d’Egitto, il Nord e il Centro Europa, mentre i grandi europeisti, a casa loro, volevano che le “locuste” si fermassero o che fossero fermate ai margini dell’Europa, per creare un grande ghetto di povertà e miseria, per schiavizzare, economicamente parlando, ancora di più i confini dell’est e del sud Europa, già non solo fanalini di coda dell’Unione, ma fanalini sfondati ormai quasi impossibilitati a rialzarsi, dando così il colpo di grazia.

Come accade in Italia, anche con la politica dell’Unione Europea, essendo tutti colpevoli in modo diretto o indiretto, alla fine non ci sta nessun colpevole.

Quindi l’europeo e l’italiano medio dovrebbe accettare semplicemente un dato di fatto, senza chiedersi perché?  Il primo a salire sul banco degli accusati di “altro tradimento” dovrebbe essere la cancelliera tedesca Angela Merrkel, che ha dichiarato, come una svendita di saldi di fine stagione dell’identità nazionale tedesca, come in un’esposizione di paccottiglie di infima categoria, il “Porte aperte – a cani e porci, senza controlli preventivi.

 Abbiamo visto poi cosa è accaduto  a Colonia e in altre città tedesche la notte di capodanno. Così i vari commissari europei, che come dei butta dentro nelle discoteche, hanno alzato, dicono per motivi umanitari, tutte le sbarre dei controlli, perché tanto gli europei, a loro dire, avrebbero accolto tutti a braccia e culi aperti.

Già, peccato però che come una fossa biologica di un appartamento, ormai questa è colma e i liquami fetidi dell’accoglienza indiscriminata e criminale, in mano alle varie mafie europee dell’accoglienza,  sta nauseando tutti, senza soluzione di continuità e il flusso dei nuovi ospiti – indesiderati alla maggioranza dei cittadini – pagati con i denari degli stessi, continuano a premere ai confini, marciando verso il centro dell’Unione, quasi come avvenne nel 1683, quando gli ottomani furono respinti alle porte di Vienna, in Austria.

E Frontex – l’Agenzia Europea preposta al controllo dei confini, povera in canna come un barbone che chiede l’elemosina alla stazione – che fa? Nel Sud Europa, invece di fermarli in mare prima che entrino nelle acque territoriali europee, va  a prendersi mezza Africa – grazie anche alla Boldrini e alla Keynge –  quasi ai limiti delle acque territoriali libiche, usando il pretesto umanitario, del “venghino signori, veghino”, mentre gli altri confini esterni dell’Unione sono lasciati ai singoli eserciti – ridotti ad un numero esiguo di soldati e alle forze di polizia locali, mentre il controllo e il respingimento delle frontiere dovrebbe essere fatto proprio dagli uomini del Frontex. Uomini e mezzi che forse manco esistono sulla carta…

E la conseguenza di tutto questo lassismo in salsa europea qual è? Che i singoli stati hanno ripreso a fare i controlli come è giusto che sia in questo delicato momento alle rispettive frontiere e checché ne dica la politica ei media servi e asserviti.

Al cittadino europeo questo non dispiace, anzi.

Forse farà perdere qualche mezzora ai confini, ma chi non ha nulla da nascondere, soprattutto non nasconde clandestini nel bagagliaio dell’auto, o i treni che ne caricano a vagonate e che vorrebbero per questo poter attraversare i confini senza “colpo ricevere”, questo da fastidio assai. Al cittadino europeo, visto che la maggioranza non viaggia per l’Europa tutti i giorni, il ripristino dei controlli tra Stati Europei è visto come una manna dal cielo, perché finalmente, proprio grazie a questi si sentono o credono di essere, almeno in linea teorica, leggermente più tutelati rispetto al passato.

Oggi come oggi la sospensione di Schengen, almeno fino a quando gli scalda poltrone dei burocrati dell’Unione Europea non prenderà una posizione forte e univoca contro questa invasione, parlando una unica voce, è, comunque in via utopica, un baluardo ancora di facciata, perché fino a quando non si avrà veramente il coraggio di sigillare i confini terraquei come una camera  tenuta stagna, dove manco un filo d’aria può passare senza averne preventivamente ricevuto il diritto di ingresso, senza questa volontà di pressurizzare le frontiere esterne, queste, se continueranno ad essere dei colabrodo e alla fine nemmeno le chiusure tra i singoli Stati all’interno dell’Unione Europea, fermeranno questa invasione, perché oggi come oggi, con le contromisure prese a macchia di leopardo, o alla cazzo di cane che di si voglia, è come avere una  conduttura di una fogna esposta, che essendo rotta vomita liquami pestilenziali  dappertutto, dove invece di arrestare il flusso, fermandolo alla fonte, è come voler  fare pulizia usando una paletta e un secchiello da spiaggia!


Nota finale: nulla contro i profughi che devono avere il diritto di asilo, una volta espletate le carte, ma quelli che si fingono profughi,  ben sapendo già in partenza che non avranno diritto di asilo, no!
Marco Bazzato

25.01.2016


http://marco-bazzato.blogspot.com/

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