martedì 12 gennaio 2016
La futura distruzione della cultura europea è colpa di una certa sinistra!
L’Europa dei burocrati
e dei politici di centro sinistra o quelli filo immigranti a tutti costi, adesso
ha paura.
Sì ha paura perché in
Europa si sta assistendo a una preoccupante, dicono loro, ascesa dei partiti di
destra, considerati xenofobi e soprattutto nemici dell’immigrazione
indiscriminata, voluta dai cosiddetti progressisti, interessati, non a fare gli
interessi degli indigeni locali, degli autoctoni da almeno quattro o più
generazioni, o gli immigrati integrati nel tessuto sociale e socioculturale, indipendentemente
dalla religione professata, o figli di immigrati, italiani a tutti gli effetti
al compimento del diciottesimo anno di età, a seguito di richiesta di
cittadinanza, in quanto questi partiti, desiderosi a difendere con le unghie e con i denti della
legalità, la propria identità culturale e storica, ma a rendere le varie
nazioni europee un crogiolo indiscriminato di illegalità diffusa, o peggio
ancora una percezione, cosa ancora più pericolosa, di illegalità diffusa.
Beh, la colpa di questa scesa, come il
principio della dinamica classica – «ad ogni azione corrisponde
sempre una uguale ed opposta reazione», detto anche concetto
newtoniano – è colpa di un progetto
che si snoderà da qui ai decenni avvenire di un certo modo sinistro di far politica della sinistra, mirata a svendere le
radici europee e italiane, facendo regredire il vecchio continente al medioevo
in salsa afgana.
Quindi si può dare
ormai per assodato che sono gli stessi governi del centro sinistra dei vari
Stati o gli euro burocrati che vogliono e desiderano un’ascesa dei partiti di
centrodestra o di estrema destra.
Ma perché?
È presto detto. Perché l’aumento
dei partiti cosiddetti legati all’amor di patria, lasciamo stare il termine
abusato e pluristuprato di nazionalismo, permetteranno, con la scusa di
contenere il fenomeno della presunta
xenofobia, di mettere in atto, come del
resto si sta già facendo sommessamente, leggi per limitare la libertà di stampa
e di espressione, il tutto in nome della difesa della libertà di tutti i
cittadini, perché è così, che come
polpette avvelenate al curaro, la venderanno al popolo bue e credulone del
centrosinistra.
Del resto lo abbiamo
visto con non solo con i recenti attentati in Francia, con “l’atto terroristico”
e di Colonia, che da come sta emergendo in questi giorni sono stati pianificati
a tavolino, sono avvenuti anche in altre città della Germania, sembrerebbero configurare
una strategia ad ampio raggio programmata, da interpretarsi come una guerra non
dichiarata pubblicamente, che mira ad infondere, soprattutto nelle donne, un
senso di insicurezza , non importa se reale o immaginario, costringendole a
modificare i loro comportamenti, nella
speranza di non essere attaccate nuovamente da dei terroristi che si nascondono
dietro la nomea di molestatori o peggio ancora di violentatori.
Infatti, mentre una
volta la sinistra era quella più antimoralista e più attenta alle libertà
fondamentali della donna, al suo diritto di libero arbitrio e di poter gestire
al meglio la propria vita, oggi spalleggia indirettamente chi vorrebbe ridurre
le donne alla stregua di oggetti, da rinchiudere in casa e da tenere segregate,
o al massimo essere “obbligate” ad uscire accompagnate, facendo così il gioco
di un certo fanatismo islamico che mira ad annientare e annichilire il libero
arbitrio della donna.
È chiaro che i silenzi
complici e colpevoli con il quale molti esponenti politici di un certo centrosinistra
al governo, o che da quasi esterni lo fiancheggiano, non sono molto interessati
al benessere psicofisico delle donne molestate o violentate – forse se la sono
cercata, penseranno tra se certe marionette, ragionando ormai com’ era nella
mentalità del peggior integralismo
moraleggiante dell’Italia bigotta, fascista e post fascista, dell’Italia
cattolica. Solo che adesso, fa molto radical chic fare , non pardon i bigotti, ma gli evoluti intellettuali,
difendendo il diritto della donna di essere liberamente sottomessa all’islam,
di vestire, quasi come palombare, soprattutto se queste sono islamiche di
nascita o italiane convertite all’islamismo
salafita, la corrente più radicale dell’Islam, che come l’Italia asservita
al Vaticano e ai diktat della chiesa, non fa distinzioni tra religione e Stato.
L’apparente progressismo
di una buona parte dell’emiciclo parlamentare di centro sinistra, come un
maschio traditore, fa gli occhi dolci a quella che crede essere una bella gnocca di passaggio, celata sotto il burqa , con il
quale, per una scopata o una fornicata, è pronto a tradire non solo la
moglie, ma anche la sua patria, la propria cultura ,
facendo arretrare il Paese al millennio passato.
La sinistra che per
anni ha fatto il possibile per staccare l’Italia e gli italiani da quell’abbraccio
stritolante che reputava, a torto o a ragione, della religione cattolica, oggi
sembra voglia consegnare al nuovo braccio secolare che avanza, nel nome del politicamente
corretto, non solo l’Italia, ma l’Europa intera.
Per concludere voglio
dire che non ho nulla contro i fedeli islamici e contro l’Islam in generale, ma
ci stanno troppe arre grigie dove chi di
dovere, invece di vigilare come si conviene, finge di non vedere e volta il
capo dall’altra parte, o peggio cala le
braghe per paura di essere tacciato come islamofobo.
Non è una religione in
se a essere nemica dell’uomo, ma è come la religione viene usata dall’uomo come
grimaldello per soggiogarlo e piegarlo ai propri voleri.
L’Italia ci ha messo duemila anni per uscire
da quella ombra chiaroscura che era il cattolicesimo romano, croce e delizia di duemila anni di vette di
umanità eccelsa e di abissi di bestialità disumana, che nulla avevano a che
fare né con Dio, né con il Cristo e adesso, però, in pochi se ne rendono conto,
stiamo facendo il percorso inverso, regredendo, annichilendo i nostri spazi di
libertà, in nome del diritto altrui di avere la propria libertà, secondo come
la religione di costoro comanda, in casa Europa… usando la solita formuletta da
vigliacchi: per non offendere i credenti di altre religioni.
Solo i codardi e i
venduti si comportano così!
Se un continente, o un
Paese come l’Italia, non dimostra di
avere rispetto per la propria storia e la propria cultura, sarà in un futuro più
o meno lontano facile prede di lupi travestiti da agnelli, ed è quello che gli
italiani stanno lasciando, per indolenza, e per paura di essere criticati o
tacciati come razzisti, che accada.
Il declivio che porta
all’abisso si avvicina sempre di più e come l’orizzonte degli eventi di un buco
nero, se ne rimarrà ingoiati e distrutti!
Marco Bazzato
12.01.2016
http://marco-bazzato.blogspot.com/
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