domenica 28 aprile 2013
Inizia il governo di Enrico Letta. A colpi di pistola!
Non si può certo dire che il
governo Letta non sia iniziato in modo scoppiettante.
Durante il giuramento dei
ministri, un cittadino qualunque, incensurato, sano di corpo e di mente, muratore
disoccupato, divorziato e appassionato giocatore ossessivo-compulsivo, affetto
da ludopatia, stando ai TG , cercando un gesto eclatante, da aspirante suicida, ha ferito due carabinieri e
una passante – ai tre si esprime tutta
la solidarietà e gli auguri per una pronta guarigione – davanti Palazzo Chigi, lasciando sul terreno sette
bossoli di pistola.
Questo dimostra come il Paese, la gente
normale, non terroristi con piani eversivi in mente, sia giunta al capolinea e
che non scelgano più le periferie o le cittadine o i paesini della provincia
profonda per i loro atti di protesta, ma quasi come una “Marcia su Roma” (1) degli aspiranti
suicidi, abbiano deciso di andare al centro del potere politico per manifestare
nelle forme e nei modi che ritengono più consoni, anche se illegali, il
disagio, la frustrazione, la rabbia e anche l’odio accumulato nel corso degli
anni, causato da una classe politica che ha pensato esclusivamente ai loro veti
incrociati, ai cruciverba in Parlamento, al rimpiattino spartitorio.
E la summa teologica di questo
assioma, questo Orizzonte degli Eventi è che il neonato governo di Enrico
Letta, membro del gruppo Bilemberg (2), autore del libro
“Morire per Mastricht” ((3),
Laterza, 1997, èl’apoteosi del grande
inciucio, dell’ammucchiata più orgistica e lasciva, perversa e contro natura di
quella che commetteva “La grande Prostituta di Babilonia” (4), dove, come al tempo dei governi monocolare democristiani, i ministri sono
stati nominati utilizzando il famigerato “Manuale
Cencelli” (5),
per la spartizione delle poltrone.. Nei posti chiave troviamo le “triadi” dei
grandi vecchi dell’asse PD-PDL e la lista di civica di Mario Monti, con l’aggiunta
del prezzolino ammazza-feti “con la pompa
da biciclette” (6) negli anni settanta. di Emma
Bonino, che da decenni, pur di avere incarichi e poltrone, essendo il Partito
Radicale da lustri non più grande di una cellula cancerogena, un colpo era di
sinistra, con gli ex, post comunisti ed uliveti morti di Prodi e un altro di
centrodestra, facendo il salto della quaglia nel partito di Berlusconi, pur di
salire, come il furbo Jerry, dalla sedia, fino al frigo, alla ricerca del
formaggio.
Si dice che questo sia l’esecutivo
più giovane della storia Repubblicana. Certamente se si vanno a vedere i
ministri senza portafogli. Sì, ma guardando all’interno dei ministeri chiave,
beh, le cose cambiano radicalmente e l’età
si alza come la stessa pressione con cui escono i bambini liquidi, durante l’eiaculazione
precoce degli ultrasettantenni, malati di prostata.
Ma ci sono due sorprese tra i
ministri, senza portafoglio naturalmente, essendo di nascita straniera, la
prima è la nativa congolese, naturalizzata italiana Cecìlie Kyenge, (7), che sembra un
incrocio tra Florence Jhonston, la cameriera dei Jefferson (8) e quel mastino dal pugno
di ferro, ora scomparsa all’agone politico,di Condolezza Rice (9), Segretario di
Stato degli Stati Uniti, sotto l’amministrazione di George W Bush senior.
Quello che è saltato all’occhio, durante il giuramento tenutosi oggi, è la
statura, del neoministro per l’integrazione, che sembrerebbe essere alta grosso
modo come Renato Brunetta (9),
sbeffeggiato dal “grande” Premio Nobel per la Letteratura, Dario Fo (10), che in gioventù si
arruolò come volontario nell’esercito della Repubblica di Salò. E visti i suoi
trascorsi di giovane fascista, ci si augura che possa utilizzare gli estesi
epiteti alla congolese naturalizzata italiana, riferendosi alla sua statura, magari
rimembrandosi i versi di “Faccetta nera”, che nel ritornello dice: “Facetta nera/bell’abissina/aspetta e spera
che l’ora si avvicina…” o che il
Premio Nobel consigli a Edoardo Vianello di rielaborare i “I Watussi”, che nel
testo dice: “Nel continente nero/alle
falde del Kilimangiaro/ ci sta un popolo di negri che ha inventato tanti balli…siamo
i Watussi/ siamo i Watussi/ gli altissimi negri…”, il tutto alla luce dell’onestà
intellettuale che la sinistra da sempre gli riconosce.
È chiaro che Cecìlie Kyenge,
neoministro per l’integrazione è stata messa lì tanto per fare figura a livello internazionale, e come paravento da
eventuali critiche che dovessero saltare fuori durante il suo operato a favore
degli immigrati, in quanto si utilizzerebbe il colore della sua pelle come
cartina tornasole per etichettare come razzisti quanti, dentro, ma soprattutto fuori
il Parlamento, ossia la società civile, si opponessero a determinate riforme che
la sinistra volesse attuare, anche cancellando la legge Bossi-Fini. (11).
La seconda straniera,
naturalizzata italiana, per matrimonio, è Jhosefa Idem (12), che da canoista pluripremiata,
è diventata, senza alcuna esperienza politica, Ministro per le Pari Opportunità
Sport e Politiche Giovanili, sotto le fila del Partito Democratico. Ora resterà
da capire se la Idem, quando ci saranno contenziosi economici, in seno all’Unione
Europea, tra il rigorismo tedesco e il lassismo italiano, se sceglierà, contro
gli interessi nazionali italiani, il rigorismo di matrice teutonica o se si
sarà italianizzata e quindi uniformata, rinunciando, politicamente parlando, a
quel rigore che per decenni aveva messo durante la sua carriera
agonistica,diventando po’ come
Arlecchino nella commedia di Goldoni: “Il
servitore di due padroni” (12)..
Ma l’apoteosi della “Supercazzola” (13)del Conte Lello
Mascetti-Enrico Letta – Ugo Tognazzi R.I.P. – ls si ha con l’innalzamento all’augusto soglio
del Ministero della Salute di Beatrice Lorenzin, in quota PDL, (14), diplomata in un
liceo classico e senza alcun tipo di conoscenza dei meccanismi che regolano il
mondo della medicina e della salute, essendosi occupata di altro nella
precedente legislatura. Forse è stata
messa lì per rinverdire, grazie ad Enrico Letta i “fasti e il radioso futuro”
commessi da Maria Stella Gelmini, quando era alla Pubblica Istruzione.
Se si deve affossare
definitivamente la salute pubblica. Beatrice Lorenzin è la persona adatta per prendere
ordini dai mondialisti del l Bildemberg e della Commissione Trilaterale (15) per le
riforme, leggesi privatizzazione della Sanità. E un partito di centrosinistra,
che in teoria dovrebbe essere a favore delle fasce più deboli, in un ministero
chiave e delicato come quello della Salute ci mette un soggetto di centro
destra. Misteri della Fede o più semplicemente l’Italia e gli italiani debbono
obbedire, senza fiatare, agli organismi sovra e transnazionali?
Se i botti di questa mattina sono
l’antipasto di quello che in futuro potrebbe avvenire in Italia, visto il
perdurare della depressione economica, il governo L Enrico Letta-Silvio Berlusconi
potrebbe accelerare il restringimento delle libertà individuali, nel nome della
“loro” sicurezza.
L’Italia, in virtù della futura stretta
economica, causata dal MES (16),
potrebbero essere in molti i liberi cittadini che sceglieranno nel prossimo
futuro i piazzali innanzi ai palazzi del potere, per cercare di porre fine alla
loro vita.
Oggi resta da capire se l’aspirante
suicida sia stato fortunato a salvare la pelle, o se le Forze dell’Ordine non
abbiano agito con eccessiva mollezza, in quanto negli Stati Uniti, in una
situazione del genere, il soggetto sarebbe stato crivellato di colpi, tanto da
diventare uno scolapasta insanguinato, riverso a terra.
Morto.
Marco Bazzato
28.04.2013
((3)
http://www.informarexresistere.fr/2013/04/26/morire-per-maastricht-con-enrico-letta-e-leurogendfor-il-matrimonio-tra-partitocrazia-e-poteri-forti-portera-miseria-e-repressione-violenta/#axzz2RlOfIjiN
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