venerdì 6 gennaio 2012

Cortina: l’arrivo della Finanza incrementa il volume d’affari?


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Chi l’ha detto che la visita dei “canarini”, così vengono chiamati in gergo gli uomini della Guardia di Finanza, porti con se sventura ,miseria e carestia? È strano, ma nonostante le polemiche innescate dalla visita del 30 dicembre a Cortina da parte di 80 agenti delle Fiamme Gialle, checché
  ne dicano i detrattori, la visita degli ispettori fiscali ha incrementato il numero degli scontrini fiscali emessi, segno che nonostante la crisi la Perla delle Dolomiti  vede l’aumento del flusso turistico ,, rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente, segnale forse che i cittadini, desiderosi di vedere i finanzieri all’opera, sono entrati in massa negli esercizi pubblici e hanno consumato.
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Verrebbe da chiedersi se tira di più un Finanziere dentro ad un negozio che una scosciata in vetrina a fare pubblicità? Visti i risultati ottenuti, la gnocca, almeno a Cortina il 30 ha tirato meno dei “canarini”, indice che gli italiani, soprattutto quelli a reddito fisso, vorrebbero una pattuglia di finanzieri davanti ad ogni pubblico esercizio – officine meccaniche, carrozzerie, idraulici, elettricisti, negozi di alimentari, bar, barbieri, calzolai, ristoranti,negozi di abbigliamento e calzature,  centri estetici, etc – studi notarili, cliniche private, dentisti, avvocati, maghi,  cartomanti, prostitute che battono in strada ed escort d’alto bordo, senza dimenticare la grande distribuzione, banche e assicurazioni, e via discorrendo.

Sarebbe la rivoluzione scaccia crisi, in quanto, l’esperienza pilota di Cortina, ha dimostrato oltre  che la Finanza aiuta e invoglia il cittadino a spendere, a entrare, a usufruire dei servizi offerti, con gli esercenti “desiderosi” di mostrare orgogliosamente gli scontrini fiscali battuti a fine giornata, come indice di aumento della produttività, limpida e trasparente, e non “costretti” a lavorare in “nero”, sottobanco, come tanti carbonari, perché è risaputo che una minima percentuale di esercenti disonesti potrebbe esistere, infatti i controlli vengono fatti per stanare i disonesti e per certificare gli onesti, in modo da togliere dal cesto le mele guaste che rovinano quelle sane.

È chiaro che la soluzione di una pattuglia di finanzieri davanti ad ogni attività commerciale o di liberi professionisti è numericamente impossibile, ma se per si adottasse un sistema di scontrini fiscali e fatturazione, dove i dati vengonono inviati in tempo reale, a ogni emissione, all’Agenzia delle Entrate, creando uno storico, con dei range di fluttuazione da definire, in base alla stagionalità, o da altri fattori identificabili, ecco che lo scollamento verso il basso, potrebbe far scattare immediatamente il controllo e la revisione della contabilità, d’altronde si tratterebbe di incrementare ulteriormente la potenza di Serpico, il supercomputer della Finanza, con dei nuovi parametri. È chiaro che per la taratura del sistema il “metodo Cortina”, sarebbe il più adatto, visto che nel giorno dell’ispezione gli introiti degli esercizi commerciali, in base al numero degli scontrini emessi lo stesso giorno dell’anno precedente, sarebbero aumentati mediamente del 300%, segno che la visita della Finanza genera per il Paese, ricchezza, da inserire come valore aggiunto nelle dinamiche aziendali.

Il punto è che non ci sono solo artigiani, commercianti, liberi professionisti e grandi aziende da passare al setaccio, ma anche quella parte del sommerso, che rappresenta quasi il 40% dell’evasione fiscale che viene rubata allo Stato, rappresentata dai doppiolavoristi, ossia quei dipendenti pubblici e/o privati o pensionati che arrotondano – in nero – lo stipendio o la pensione, con consulenze o piccole riparazioni, a cui andrebbe fatta una caccia senza quartiere, perché incassano una parte della ricchezza del Paese che andrebbe stanata, con gli evasori sanzionati pesantemente, stanandoli casa per casa, tramite i controlli incrociati dei conti correnti con tutte le banche dati della pubblica amministrazione.

Tornando al blitz delle Fiamme Gialle a Cortina è chiaro che i giornali hanno attaccato la gran cassa dei colpi sparati alla cieca, dello sparare sul mucchio, però i dati sono incontrovertibili, ma manipolati se letti solo nell’ottica restrittiva, infatti quei 50 possessori di auto di lusso che dichiaravano redditi inferiori ai 30 mila Euro, rispetto al circolante nella zona in quel periodo, rappresentano forse non più del 10% dei veicoli, anche di grossa cilindrata presenti, segno  che la città turistica è fondamentalmente sana, e che solo una stretta cerchia di felloni si aggira nella Perla delle Dolomiti, avendo alle spalle un passato fraudolento e dichiarazioni forse mendaci, per quanto riguarda i redditi nascosti al Fisco, altrimenti le cifre delle auto di lusso i cui proprietari denunciavano redditi da fame, sarebbero state inevitabilmente molto più elevati. Si è assistito ad un tiro al piccione nei confronti delle Fiamme Gialle, che alla fine non hanno fatto altro che fare il proprio dovere, cosa che il martellamento mediatico, con il condizionamento verso i cittadini, vorrebbero far passare come negativo, nonostante tutti i distinguo.

Non si può ipotizzare che il blitz del 30 dicembre del 2011, visto l’incremento di scontrini fiscali possa aver causato un danno d’immagine, anzi, questo ha fatto bene, scontrini alla mano, alla città, mostrando al Paese una località di villeggiatura invernale che nonostante la crisi riesce a incrementare il proprio fatturato, e in tempi di magra come questi, è una cosa positiva, anche se non risolutiva, ma almeno utile per sconfiggere il pessimismo albergante in questo momenti in Italia.

Marco Bazzato
06.01.2012


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