Arrabbiato e furioso
per l’ennesimo rimprovero subito,
arrabbiato con Dio e con il mondo
per quelle ingiuste urla,
il suo grido a Dio si è elevato.
Sopra il cammello rosso
il quindicenne gridando
l ha bestemmiato
imprecando a quel Dio nel cielo
che nemmeno insultandolo riusciva a trovarlo.
Il padre ha udito nella distanza
l’ingiuria al Padre celeste.
Ma il Dio del cielo né condanna e né perdona
il “dio padre” in Terra
fece volare le mani sul volto dell’adolescente.
Non uno, non due,non tre, ma più del multiplo di tre
non finchè il viso non arrossì per le busse.
No!
Fino a quando il braccio e la mano del “dio terrestre” non sé stancata.
Ma nè lacrime né suppliche di perdono non l’hanno intenerito.
Troppo forte per il padre l’idea
di cosa potessero pensare di lui, “gli altri” come genitore ed educatore.
Gli altri…gli altri...
Come se questi, come fan tutti,non vedessero chi fosse
e non sapessero chi era,
“tutti citrulli”.
No, per il padre, “gli altri” sono una masnada di ciechi e orbi,
una masnada di persone senza testa.
Beata illusione dei vedenti che non voglion vedere.
«Cosa ti ho insegnato?»
Urlava tra un ceffone e un altro.
«Hai rispetto per Dio e per chi ti ha sentito?»
»Cosa diranno gli altri di noi come famiglia?»
Aveva il volto paonazzo,
la bocca schiumava di rabbia,
e i vicini che hanno udito le sue grida
che han dimenticato immediatamente
la bestemmia del figlio del “padre” terrestre.
“Dio perdona, ma io no!”
Forse pensava tra se e se
tra uno ceffone e un altro.
Dio…Dio…
Quando lo si vuole ci si arrocca alla religione,
ma quando è fastidiosa emorroide da asportare
la si getta unita a tutto il creato
per lo scarico, come un improvvisa evacuazione gastrica
che colpirebbe la viscere se
la coscienza si risvegliasse da
“Il sonno della ragione genera mostri”*
Il Padre celeste perdona la bestemmia a lui,
ma il padre terrestre, superiore a Dio
ha distribuito secondo sua “giustizia”.
Una “giustizia” senza freni e sosta.
Una “giustizia” che nella mente del padre terrestre
è ancora unica, vera, indiscutibile,
perché a suo dire si crede infallibile.
*opera pittorica di Francisco Goya nel 1797
In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato eterno." (Marco 3:28,29)
Marco Bazzato
30.09.2010
http://marco-bazzato.blogspot.com/
giovedì 30 settembre 2010
La “giustizia” del “padre”
Etichette:
Letteratura,
Poesia
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