venerdì 7 ottobre 2011

Partito della Gnocca

L’Italia è diventata ormai lo zimbello del mondo industrializzato e non solo, specie quando un premier, in piena crisi internazionale, si permette di scherzare sopra, nonostante le sue note vicende processuali e lo stallo dell’economia del Paese, sulla “Patonza” significa anche che in qualcosa nella testa degli italiani non gira per il verso giusto.


Essere vecchi ed essere senili non è una colpa, ma è il normale decadimento naturale delle funzioni fisiche e celebrali, dei neuroni che vanno solo a nozze con i fichi secchi, ma in un Paese, che ha l’ardire di presentarsi come una delle potenze economiche dei Paesi industrializzati, è costretto a sorbirsi i rantoli e le fantasie erotiche di un premier ormai avvizzito anche nel “regale augello”, e dove l’immagine dell’italiano all’estero è associata a quella del premier e di una classe politica rantolante.
 
È un via vai di cadute di gusto, dalla frigida minestra riscaldata, non Ministra della Pubblica istruzione che colleziona gaffe dopo gaffe, tunnel mai fatti in tunnel mai fatti, al tappo di sughero del Ministro della Funzione Pubblica che a corrente alternata offende a destra e a manca, ad un segretario della Lega che non fa altro che ripetere che i rapporti con il PDL sono ottimi, mentre tutto il resto decade, collassa, implodendo in se stessa, come una stella che si trasforma in un buco nero.



L’Italia è stata declassata ancora, la borsa agonizza, gli stipendi decrescono, andando indietro come i gamberi, mentre l’Unione Europea chiede a Italia e Grecia di eliminare i minimi salariali – notizia quasi passata sotto silenzio dai tg statalizzati di matrice sovietica – in modo che si possano avere stipendi da fame per i dipendenti privati e utili strasferici per le imprese , nel nome del risanamento e della competitività. Ma lavorare alacremente è assai difficile, oltretutto se sotto la minaccia di licenziamento per scarsa produttività e contratto a termine.. Ma da parte della “grande politica”: silenzio di tomba. Così come è passata come una folata di vento la lettera “segreta” che la BCE, pubblicata poi sul Corriere della Sera, degli “inviti” che la Banca Centrale Europea fa all’Italia – gli stessi inviti alla razionalizzazione che sono stati fatti alla Grecia, e che sta andando a ferro e fuco.

“Forza Gnocca” è lo slogan del premier per il nuovo partito, composto da mignotte e affini al potere e mentre ieri, le televisioni di mezza Europa davano nei canali satellitari la conferenza stampa di Jean-Claude Trichet, i canali della tv di Stato, compresa Rai News 24, si baloccavano in banali servizi da provincia di basso impero, mentre negli altri Paesi – civili – andava in onda la diretta, dalla BBC, ai canali francesi e spagnoli, con tanto di traduzione simultanea. E poi l’alta politica fa appelli al senso di europeismo degli italiani, salvo negare ai cittadini la possibilità di vedersi un programma europeo. Ma due canali di Sport, Rai sport 1 e 2, sono necessari. Panem et circenses, dicevano i latini per rendere il popolo romano imbelle e disinteressato alle faccende dell’impero.

In l’Italia la Tv di Stato, ridotta a un colabrodo dettato dal crollo degli ascolti per via dell’”allontanamento” avendo posizioni non allineate con il “Partito della Gnocca” dei Santoro, Galbanelli e Dandini, ma con la presenza quasi quotidiana di Giuliano Ferrara, con il suo Radio Londra, che fa collassare, in quanto i telespettatori manco vogliono vederlo, gli ascolti della prima serata, con evidenti perdite di introiti pubblicitari da parte della Tv di Stato…

Come non si può non ricordare l’assenza di idee da parte di un’opposizione lacerata che litiga anche sul grado dell’ebollizione dell’acqua e sulla ricetta degli “spaghetti aglio, olio e peperoncino”, con un segretario del Pd, che oltre a fare le solite battute, e non si sa se sia Crozza che copia da lui o viceversa, non sapendo ribadire altro se non che “il governo se ne deve andare”, ma proposte da presentare agli italiani: zero assoluto, vuoto pneumatico e populismo elevato all’ennesima potenza. L’Italia merita il declassamento, l’andare giocare con le serie cadette, riducendosi a Paese terzomondista, perché sono maturati, arrivando al pettine, i frutti geneticamente degenerati di una politica – non importa da che parte provenga, a causa di una mentalità provincialista e caciottara – ,che ha ridotto il Paese a un groviera, dove le unico ossa da spolpare è quella dell’aria satura di smog e delle fellone rie quotidiane a cui si assiste.
Non manca molto prima che gli italiani, stanchi e alla canna del gas, inizino a comportarsi come i greci o come i libici, come i cittadini scesi in piazza durante l’estate araba, con le sommosse popolari a cui si è assistito.

L’Italia è un Titanic che affonda, non perché scontratosi con un iceberg, ma perché per decenni è stato capitanato da comandati scellerati, ufficiali ubriachi di potere, amanti dell’intrallazzo, delle pugnalate alle spalle, che giorno dopo giorno si sono affardellati a massacrare non solo i sottoufficiali che garantivano i servizi, ma seviziando, violentando, vessando, sodomizzando, uomini, donne, anziani e bambini, che hanno pagato lauti biglietti annuali d’imbarco e con le vettovaglie pagate a prezzi di borsa di strozzo, alla fine affogando nell’acqua salmastra, gelidamente fetida dei debiti contratti dai vari armatori voraci, che hanno solo pensato alla ripartizione degli utili, scaricando le perdite sui passeggeri.

L’Italia si merita lo sberleffo quotidiano dei media internazionali, che la dipingono come il Paese delle banane, per via della classe politica vuole che i cittadini producano banane dritte, quando di natura sono ricurve, ordinando agli italiani di raddrizzarle, infilandogliele in quel “antro” che tutti usano nella privacy del bagno.



Marco Bazzato
07.10.2011



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