lunedì 15 dicembre 2008

Pirati della strada: Terroristi sociali



Continua l’ecatombe di morti ammazzati dai soliti alcolizzati e/o drogati al volante, senza che non si siano prese ancora decisioni drastiche su come punire gli assassini, spesso come il caso dell’ubriaco di Milano, che ha letteralmente fatto un bowling umano, provocando il decesso di due persone e 27 feriti. In parole povere uno quasi “mezzo strike”.

A nulla evidentemente servono le campagne di sensibilizzazione, i consigli – anche di personaggi famosi – che invitano gli idioti a non mettersi alla guida se ubriachi marci, drogati come scimmie, o peggio entrambe le cose.

Spesso gli assassini, che invece si beccano – anche patteggiando – un misero omicidio colposo, uscendo dal gabbio pochi anni dopo, mentre invece dovrebbero rimanere in cella vita natural durante, o come si dice “Fine pena: mai”. Ma il becero perdonismo, trova in ogni frangente delle scuse patetiche che permettono ai loschi criminali di farla quasi franca, di permettersi anche atteggiamenti straffottenti da vittime della società, vittime dell’alcol, vittime di qualche sventura familiare vera o inventata ad hoc.

Come è ributtante vedere come anche questi fighetti bifolchi, sovente proveninenti da famiglie rispettabili, senza ombre dal passato, arrivino in tribunale nelle auto degli avvocati, o accompagnati dai familiari, senza manette ceppi ai piedi e catene. Se c’è una cosa che è divina del sistema giudiziario americano – oltre all’arrostimento dei condannati in alcuni Stati – è il fatto che i delinquenti vabbo davanti alla giuria ammanettati, anche dietro la schiena, coi ceppi ai piedi e catene, come si faceva ai tempi della schiavitù.

Non è umano per un Paese civile come l’Italia che tossici e ubriaconi siano trattati in guanti bianchi, senza esser obbligati a provare anche il senso di vergogna mediatica per i loro delitti, accompagnati quasi con delicatezza, come fossero persone fragili, innanzi alla giuria.

Senza voler essere colpevolisti o giustizionalisti a tutti i costi, i cosidetti pirati della strada, omicidi, dovrebbero essere trattati come “terroristi sociali” e come tali puniti, senza sconti di pena o attenutanti generiche.

Non è logico che un tossico, un ubriaco, sia quasi giustificato perchè guidava impasticcato, fatto di coca, o bevuto da non reggesi in piedi, e che questa alterazione sia quasi un attenuante, non un’aggravante da condannare alla pena eterna.

In un Paese civile, chi sa d’aver il vizio d’alzare il gomito, dovrebbe – se l’intelligenza funzionasse a dovere – premunirsi di trovarsi una persona sobria, possibilmente astemia, che poi lo riconduca a casa, oppure come fanno anche in Olanda, si tira a sorte chi quella sera non beve, tra le bestemmie dello sfigato prescelto, e i boccali di birra che poi inizano copiosi a girare tra i fortunati che possono finalmente tramortirsi d’alcol e droghe in assoluta tranquillità. Ma l’italiano no, l’italiano piange e impreca quando è beccato col fiato che puzza peggio di una distilleria clandestina al tempo del proibizionismo, si arrabbia rotolandosi a terra come un maiale, pronto ad ingozzarsi nella porcilaia, maledicendo le madri - vive o morte che siano non importa – delle forze dell’ordine che fanno il loro lavoro.

Lo Stato, se fosse intelligente, potrebbe guadagnare moltissimo con ubriaconi e drogati, risparmiando una montanga di denaro confiscando, non sequestrando i mezzi guidati da queste fulgide figure, abbattendo in modo sostanziale gli stanziamenti per le flotte aziendali di ospedali, ministeri, municipalità e quant’altro, costringendo così i poveri diavoli a ricomprarsi sl’auto, magari di papà con ancora qualche anno di mutuo sul groppone, rilanciando la vendita degli autoveicoli, che nell’ultimo mese è risultata alquanto stitica.

Ma la “tolleranza zero” sempre mediaticamente sbraitata ad ogni nuovo Carmageddon rimane quasi parzialmente lettera morta, scritta sul ghiaccio estivo, per l’nsana paura italiana d’usare il pugno di ferro contro i malfattori.
Sarebbe relativamente semplice risolvere il problema, basterebbero poche leggi efficaci, come ad esempio:

- tasso alcolemico sora i limiti di legge: confisca del veicolo e sospensione della patente per un anno,

- Tossico al volante: confisca e sospensione della patente per un anno;

- Lesioni causate da guidatore ubriaco e/o drogato: confisca del mezzo, dieci anni di carcere senza condizionale, senza attenuanti e confisca della patente;

- Omicidio al volante causato da guida perchè ubriaco e/o drogato: distruzione del mezzo e carcere a vita.

Le soluzioni ci sarebbero, rapide, prive di compromessi, severe e brutalmente giuste, tenenti conto in primo luogo della sicurezza dei cittadini, evitando inutili tutele legali, e non – come erroneamente s fa ora – garantendo fino all’eccesso la dignità di “assassini” trattati come signori, solo perchè come rifiuti umani post sbornia o post droghe, devono essere capiti, compresi e aiutati.

Facciamola finita con questa commedia dei buoni sentimenti. Siamo a Natale!

Marco Bazzato
15.12.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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