giovedì 12 dicembre 2013
La protesta dei forconi e il ribellismo che spaventa la politica
Forse finalmente ci siamo!
Da lunedì sembra che una parte degli italiani si stia svegliando dalla
letargia. Iniziano a spuntare i tricolori – odiati, dalla sinistra in quanto
richiamano, a loro dire, al fascismo e al becero nazionalismo. Le piazze si
riempiono di persone che da nni hanno coglioni e ovaie sfracicate da una
politica imbelle, immobile e imbecille, che con la lentezza degna di un bradipo
drogato, finalmente si è ufficialmente scritto che buona parte del porcellum,
puzza di porco putrefatto, di porcilaia fetida e putrescente, in quanto
incostituzionale.
Piano, piano, troppo lentamente purtroppo, si inizia a bloccare il
traffico. Peccato che sia solo a macchia di leopardo e i manifestanti, come per
tutte le rivoluzioni che si rispettino, hanno bisgono dei provocatori “giunti
da fuori” non importa se mandati dallo Stato o pagati da Potenze Straniere, per
accendere la miccia della repressione. Per ora si è ancora ai mortaretti, alle
micette che i bambini delle scuole primarie sparano a carnevale, perchè
la “gioiosa macchina da guerra” della rivolta, per dirla alla Achille Occhetto
,sta ancora cercando di carburare.
All’armata Brancaleone de governo di sinistra, centro sinistra, Nuovo
Centro Destra – come mettere etero e gay in un unica grande orgia, per la
serie chi incuo, incolo! – iniziano a venire i sudori freddi, i tarzanelli pendono come stallatiti incollate alle mutande sporche di affarismo,
in quanto, queste manifestazioni nascono in modo spontaneo, come raccontavano in modo falso e peloso, in
Siria, Libia, in Egitto, da parte dei cittadini, i quali stufi della mancanza di
libertà e democrazia, con noi occidentali, naturalmente parteggivamo per la
libertà, per la rivoluzione, perchè gli oppressori andavano abbattuti, senza se
e senza ma, anche fornendo armi ai ribelli, cosa che mai ufficialmente l’Italia
ha fatto, o se l’ha fatto, i vari governi non lo hanno mai ammesso.
Ora i nostri politcastrsi si trovano dall’altra parte della barricata,
ossia vanno a letto e copulano, secondo alcuni contronatura, con i vari
Gheddafi, Bashar al Assad, Mubarak, pronti a scagliare le milize lealiste al governo
contro i ribellisti, termine usato
dall’apparato politco, in nodo che i cittadini
davanti alla tv non associno i ribelli italiani a quelli libici, egiziani e
siriani, perchè potrebbero capire, che se avevano ragione libici, egiziani e
siriani a ribellarsi a rovesciare i governi nati dati da colpi di Stato. Ma nel
caso Italiano, il termine ribellismo, dispergiativo di ribelle nella lingua
italiana, usato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, equivale a cagare sulla testa dei cittadini
esasperati, trattandoli come dei mezzadri pezzenti che non vogliono più
sottostare ai diktat di una classe
poltica deligittimata, in quanto l’Italia dal governo Monti fino a quello
attuale guidato da Letta, ha avuto due Presidenti
del Consiglio imposti dalla dittatura nazicomunista, che va sotto il nome di
Unione Europea.
Ora di cosa ha bisogno l’Italia e gli italiani per alimentare la protesta
ed estenderla da macchia di leopardo a macchia d’olio, esondando in tutta la
penisola?
Ha bisogno di uno o più martiri. Ha bisgono di cercare lo scontro indiretto
con le forze dell’ordine, in modo che queste, prese dal panico, almeno secondo
le versioni ufficiali quando si tratta di Paesi stranieri in rivolta,
rispondano con un eccesso di legittima difesa e con brutalità, solo così anche
in Italia, la miccia che già da adesso sembra essere umidiccia e povera di
sostanza, potrebbe tornare ad infiammare, andaando a dar finalmente fuoco alle
povleri della polveriera Italia, trasformando le case di oogni singolo
cittadino,deluso e disilluso in un novello “Pietro
Micca”, in un nvello “Partigiano”
pronto a fare una “Nuuova “Resistenza”,
per porre fine alla dominazione straniera dell’Unione Europea, militarmente
guidata dai novelli generali Fiorenzo Bava
Beccaris.
L’Italia ha bisogno di eroi, di persone pronte a sacrificare la propria
vita per dare una nuova classe politica al Paese. Per dare un nuovo futuro ai
propri figli, e non importa, a questo punto, se il nuvo che avanza dovrà, per
dirla alla Matteo Renzi, “rottamare”
politicamente quella esitente.
Ma per fare tutto questo ci vorrebbe anche l’aiuto dei rappresentati delle
Forze dell’Ordine, i quali dovrebbero schiararsi armi e bagagli con i cosidetti
“ribellisti”, perchè il loro primo compito dovrebbe essere quello di difendere
sì le Istituzioni, ma non i poltici che non rappresentano le istanze dei
cittadini, ma quelle delle Istituzioni Europee, che certo non rappresentano nè
l’interesse dell’Italia e tantomeno quelle di lavoratori, disoccupati, studenti, pensionati, esodati, argigiani e piccola impresa,il vero
motore dell’economia e dell’antico benessere italiano, lustro e orgoglio nel
mondo.
Marco Bazzato
12.12.2013
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