giovedì 10 maggio 2012
Governo Monti: governo morto che cammina
Ormai anche i truzzi di periferia, i tamarri, si sono accorti che il governo Monti è alla frutta – avariata, ossia è così maturo da essere divenuto marcio, soprattutto alla luce delle recenti elezioni amministrative che hanno scompigliato le carte a livello di proiezioni sul territorio nazionale dei partiti “classici” – Pdl e Lega in testa – ridotti a un cumulo di macerie fumanti, con il terzo polo soffocato sulla culla dagli elettori che non si sono fatti fottere dallo sbianchetto del rapporto sessuale quasi incestuoso tra Fini, politicamente terminato – Rutelli, che manco controllava i conti della Margherita e Casini, che dal 1983 non si schioda, assieme agli altre scartine dalle poltrone che si portano appiccicati alle natiche.
Mollare adesso Monti, nel pieno della crisi e con la “moda” dei suicidi che impazza tra gli imprenditori, sarebbe la soluzione peggiore, politicamente parlando. Significherebbe comportarsi come Schettino, scappando dalla nave che affonda, per approdare dove e/o a cosa? Nè un nuovo premier, con tanto di elezioni anticipate risolverebbe il problema della “Baracca Italia” che affonda…e poi ce la vediamo i politici, ormai a zero come credibilità, andarsene da un talk show o da un comizio in piazza all’altro a sparare promesse da spacciatori di carne avariata, con l’odore del sangue dei gli imprenditori morti suicidi sui selciati, a ridosso dei palchi? Il PDL è politicamente finito, Alfano ha la capacità di attirare consensi al pari di un vecchio segretario del PCUS. Berlusconi è vetusto, con Mediaset che affonda come utili, 10 ml di euro contro i 68 dell’esercizio precedente e collassa in borsa..si dubita che abbia molta voglia, viste anche le inchieste giudiziarie in corso, di ricandidarsi…Il punto è chi resta? Il Pd con Bersani o Sinistra e Libertà con Vendola?
Il Movimento di Beppe Grillo può fare un buon lavoro a livello di politiche amministrative, al massimo regionali, ma sul piano nazionale e internazionale, attualmente è impresentabile e soprattutto non credibile. La Lega è decotta. Futuro e Libertà un cadavere che cammina con Fini che ormai non lo vogliono nemmeno come custode di un palazzo, dopo quello che – legalmente, ma politicamente distruttivo – ha combinato a Monte Carlo.
Di Pietro? Potrebbe forse, ma non ha l’adeguata preparazione linguistica per le platee internazionali…ergo…la Grecia, in caso di elezioni anticipate in Italia, è ha un tiro di schioppo per quanto concerne l’ingovernabilità della nazione…
Il punto è che il governo dei professori, tanto sbandierati all’inizio come i salvatori della patria, sta mostrando i limiti intellettuali, visibili fin dall’insediamento: teorici, distaccati dalla realtà, che hanno legiferato in questi mesi a favore della grande finanza, delle banche, andando contro i cittadini, per obbedire come guide cieche e stolte come loro, agli ordini dei burocrati dell’Unione Europea – altri soggetti completamente sconnessi e dissociati a livello di psicopatologico dal mondo reale.
Il governo Monti dovrebbe rassegnare le dimissioni, perché è chiaro che deficitano della capacità intellettuale e del rigore morale per portare il paese fuori dalle secche, ma tutti rimangono al loro posto, perché lo stipendio e gli agi imperiali di cui godono, che non sono da precari con contratti a progetto, fa comodo a tutta l’armata Brancaleone, ma il paese non ha bisogno di siffatti personaggi.
A questo punto la soluzione migliore sarebbe l’ingovernabilità come quella Grecia, con la conseguente espulsione dall’euro che farebbe più male alle banche estere che non alle tasche degli italiani quasi completamente prosciugate, dove la classe media ha due possibilità di scelta, diventare povera, oppure dedicarsi allo sport più in voga nelle ultime settimane, il suicidio.
È chiaro che già da adesso il paese è ingovernabile, ma non ha ancora toccato il necessario fondo di instabilità economica e sociale, non è ancora giunto entro il baratro della disperazione endemica, sfociando in rivolte di piazza, in cortei e scioperi a macchia di leopardo, paralizzanti la nazione senza soluzione di continuità. Il paese ha bisogno, come la Grecia, di almeno due anni di ingovernabilità totale, auspicando che questo possa portare in quel mentre alla nascita una classe politica responsabile e attenta ai reali bisogni dei cittadini, e che non sia prona alle pistole puntate sulle tempie di un paese.
Marco Bazzato
10.05.2012
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