giovedì 20 ottobre 2011

Gheddafi e morto


Mu ammar Abū Minyar Abd al-Salām al-Qadhdhāfī
Detto Muammar Gheddafi, Sirte, 7 giugno 1942 – Sirte, 20 ottobre 2011





Gheddafi e morto.

 Onore all’amico dell’Italia. Ora il mondo “piange” il grande dittatore, e l’Italia in primis. Al premier e al Ministro degli Esteri dispiacerà per l’impossibilità di poter ospitare più la sua tenda, le amazzoni, i cavalli ei beduini armati.

Il Colonnello Gheddafi, diventato un feroce dittatore solo che dopo i Bruto europei hanno iniziato a pugnalare alle spalle il Cesare libico, ma prima nominato da tutti i media italiani come Augusto e Illuminato capo di Stato, nonostante avesse riempito Lampedusa di immigrati clandestini e profughi, ma era un “amico” dell’Italia e delle grandi corporation petrolifere e del gas naturale, che tutti gli altri si fottano…

Era chiaro, nessuno aveva intenzione catturarlo vivo, sia da parte degli “amici” della politica internazionale, sia dai suoi ex seguaci in patria, dove molti dei suoi ex papaveri hanno fatto il “salto della quaglia” trasformandosi da feroci esecutori dei suoi voleri, a democratici aperti agli interessi del popolo, pur di mantenere il loro status e il loro tenere di vita.

Gheddafi era l’amico di tutti, perché, indipendentemente dalle sue nefandezze, a partire dalla giusta cacciata colonialisti italiani, alla strage di Lokerbie, alle sei infermiere bulgare accusate ingiustamente d’aver infettato dei bambini in un ospedale di Bengasi, per quasi quarant’anni ha fatto comodo a tutti: terroristi e “democrazie civili”. I primi perché era una fonte inesauribile di idee e di sistemi per creare terrore, alle “democrazie europee”, Italia in primis, perché interessata al petrolio e al gas naturale del Paese.

A Gheddafi, proprio per via del suo essere “sopra le righe” gli è sempre stato perdonato tutto, sono state accantonate le sue nequizie e i suoi atti criminali. A modo suo, aveva fascino, aveva quel fascino nero e boheme e zingaricamente beduino, affascinato dalla mimica e dalla loquacità oratoria della Buon anima di Benito Mussolini, di cui aveva tutti i suoi discorsi pubblici, per attirare a se le masse e i politici, quest’ultimi, asserviti dalla grande industria, attratti dai contratti commerciali ed economici, e dalla possibilità di de localizzare, producendo a basso costo e con pochi controlli sul mercato del lavoro e sulla sicurezza.

L’Italia deve ringraziare il “fu” dittatore libico, che sembra sia stato ucciso, da voci frammentarie, dopo la cattura, con un colpo alla testa.

Bell’inizio per la nuova democrazia.


Poi, va detto, che al Tribunale dell’Aia nessuno ce lo voleva, vivo. Avrebbe potuto parlare, raccontare un bel po’ di retroscena a riguardo la politica terroristica degli ultimi quarant’anni, e le Cancellerie certamente non avrebbero voluto cattiva pubblicità, e si sa, come tutti i parenti, amici e fratelli scomodi, si preferisce asserire che costoro sono impazziti o che sono stati “suicidati!”

Ora i presunti insorti, aiutati dalla Nato e dalle cancellerie europee, dopo essersi tolti la polvere da sparo e il sangue dalle mani, messe sotto naftalina le divise colme di carne umana, che, sono pronti a mettere le mani sull’oro e sulle riserve economiche dell’ex leader libico, accantonando l’idea – giusta – di Gheddafi, di una moneta unica africana con cui farsi pagare dai Paesi ricchi le risorse naturali, come oro, petrolio, uranio e altro. Il ricco mondo civilizzato mai avrebbe accettato, gli americani in primis, di iniziare finalmente a pagare le materie prime, acquistando valuta estera, come fa l’Europa e che è stato anche il motivo della cacciata di Saddam Husseim che voleva passare all’Euro, come valuta di scambio per l’acquisto del petrolio iracheno.

Ed è chiaro che il Governo Provvisorio alla fine si non sarà diverso dal padrone precedente, visto che le vendette sono già iniziate con esecuzioni, sommarie,stupri e distruzione , alla fine farà quello che i padroni occulti, i bombaroli della Coalizione dei Volenterosi, vorranno.

La differenza tra il prima e il dopo: Se prima le democrazie civili volevano fare affari con la Libia, dovevano fare i conti con il colonnello, mentre ora, il Governo Provvisorio e quello che verrà, sarà un governo fantoccio, come è accaduto in Afganistan e Iraq, voluto dai colonizzatori, che adesso, dopo aver devastato il Paese a suon di bombe, e fatto arretrare la popolazione, come standard di vita, indietro di quarant’anni, si sfregano le mani per la ricostruzione di ponti, strade, infrastrutture, e per le royality petrolifere e sul gas che ruberanno legalmente al popolo libico, grazie agli accordi bilaterali per la ricostruzione di un Paese, come diranno nei prossimi mesi, messo in ginocchio da quarant’anni di feroce dittatura.

Marco Bazzato
20.10.2011

1 commento:

  1. Per 40 anni ho odiato Gheddafi. Iniziai da bambino, quando il mio compagno di banco era il figlio di una famiglia di italiani appena espulsi dalla Libia in malo modo. Continuai ad odiarlo poi, quando sequestrava i nostri pescatori siciliani, quando parlava a vanvera e quando ci mandava maledizioni.

    Da alcuni mesi, invece, l'avevo rivalutato, per il semplice motivo che quando tutti si mettono contro uno solo io di solito tifo per quello solo. Il branco, la mafia internazionale di Obama, Sarlozy, Berlusconi, Cameron ecc... tutti contro quello che poco prima ricevevano, riverivano e perfino baciavano.

    Poi, la barbarie dei Libici, un popolo di traditori e di voltagabbana, come quegli italioti che uccisero Mussolini nel 1945 dopo 22 anni di riverenza o come quei rumeni che nel 1989 infierirono fino alla morte contro Ceausescu, uno troppo grande per loro. Ma che bel coraggio, infierire contro uno e solo in quel modo barbaro...

    Gheddafi è morto da grande della storia, che ha scritto senza subirla e senza fuggire dal suo Paese, resistendo fino all'ultimo respiro. Sia reso l'onore delle armi a Gheddafi ed a tutti i suoi fedelissimi che, fino alla fine, hanno resistito e si sono sacrificati anche sapendo che avrebbero perduto tutto.

    RispondiElimina

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra