
Piange la morte
per ogni vita puttana che nasce,
per ogni vagito d’amore che sboccerà.
Ascolta, oh vita
il piacevole l’urlo straziante
 d’un esistenza che muore.
Guarda morte mia bella
il pianto dei vivi che si affardellano
per  vanagloria, vita e sesso.
Udiamo l’esalare degli ultimi rantoli
 immagine eterna
di consunzione delle carni, senza fine.
Tocca, vita destinata a terminare
il soffio d’infinito che ad ogni passo t’abbraccia,
perla celata in  cuore destinato a soccombere.
Piangi morte
la gravidanza infetta della vita,
parto maledetto che andrebbe soppresso.
Oh vita, impreca e turpiloquia
 la morte che ti è stata tolta durante l’esistenza
bramando l’ultimo volo che ti chiama dall’abisso.
Odi vita le trombe di Gerico che giungono
conducendoti a casa
in sarcofago dorato di stelle, croci e mezzelune.
Uomo, sii apostolo di Morte
 ultimo giaciglio
 vero ristoro per l’eternità.
Uomo, sii messaggero e postulatore 
d’ un Regno Eterno che è  Via
 nemica della fallace  illusione di “essere”.
Uomo, aiuta all’ultimo viaggio
induci l’ultima partenza
verso ultima fermata: il nulla!
Piangi morte
la vita, tua sposa ti ha abbandonato
ma l’ultimo dì tornerà da te, per sempre.
Marco Bazzato 
07.11.2010
http://marco-bazzato.blogspot.com/
domenica 7 novembre 2010
Piange la morte
Etichette:
Letteratura,
Poesia
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