Asfittico come l’aria mancante nella bara,
governo d’un parlamento inquisito,
dove gli eletti sono “nani”, madonne e puttane.
Governo morente
d’un paese rende onorevoli inquisiti e gaglioffi
prostituitesi a principi del nababbo evasore.
Governo pappone col “signore del castello”
che si sollazza tra puttane, minorenni e sgualdrine
elargendo “prebende” come utilizzatore finale.
Governo codardo
pauroso della libertà di parola
perché l’altrui è infamia e menzogna.
Governo soffocato dai rifiuti di un paese
che elegge i suoi “boss” con una “legge porcata”
e peones al laccio come pecore da “matare” al macello.
Governo d’un paese fantasma
stritolato da crisi, mafia, camorra e ndrangheta,
dove il lavoro è una chimera
e le pensioni ormai misere illusioni.
Parlamento morente
abdicato a una burocrazia straniera
d’un Unione Europea senza storia.
Parlamento di passacarte
che legifera - nascondendosi – perché lo vuole l’Europa
figlia di Trattato di Lisbona
scritto da “carbonari” al volgo ignoto.
Governo morente,
dove la storia frana per l’incuria dell’uomo
e le strade diventano acquitrini
tra fiumi esondati al giungere di novembre.
Governo che non crea cultura,
che ammazza la scuola, l’università e l’ingegno
pericoloso rifiuto tossico del libero pensiero.
Governo di morti che camminano giunti allo stoppino
di un potere effimero
dove l’alternativa politica è inesistente, divisa e rissosa,
specchio di un “sistema paese” al capolinea.
Marco Bazzato
17.11.2010
http://marco-bazzato.blogspot.com/
mercoledì 17 novembre 2010
Crisi di governo
Etichette:
Letteratura,
Poesia
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