martedì 2 dicembre 2008

Omosessualità: no alla depenalizzazione

Ogni tanto il piccolo Stato Città del Vaticano riesce a stupire positivamente. L’ultima buona novella, in ordine di tempo, riguarda la proposta – sbagliata – francese di chiedere all’ONU la depenalizzazione dell’omosessualità, assestante un colpo di grazia a molti paesi del mondo – 94 per la precisone su 182, dati 2006 – che amano la tradizione e l’unione tra uomo e donna, come nucleo fondante della socità.

Immediatamente innanzi a questa sana richiesta di trasparenza legislativa, sono partite le bordate immotivate delle associazioni omosessuali che da anni cianciano, per meri interessi materiali, vedi eredità, adozioni, subentro dell’affitto e altro per imporre la parificazione del “
matrimonio” 0mosex , andando in contrasto con la “dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo che all’articolo 16 afferna:

Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di
razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della
società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Nemmeno l’ONU stesso stabilisce nella dichiarazione la liceità ,nè implicitamente nè esplicitamente, dei “matrimoni” tra persone dello stesso sesso. Titare la corda in modo forzoso ed arbitrario verso l’accettazione di queste “unioni” è uno spergio alla dichiarazione stessa.

E da qui le accuse pretestuose e prive di senso logico che mettono alla gogna le opinioni di uno Stato indipendente, che per quanto antipatico possa essere in moltissimi frangenti ideologici, ogni tanto mette a segno delle vere e proprie perle di verità di incomparabile bellezza e sublimità d’animo etico e giuridico.
D’altronde, basta guardare la
cartina per rendersi conto che quanto proposto dai francesi è un verocolpo di mano, quasi un attentato ai diritti sovrani degli Stati di legiferare – secondo coscienza – al proprio interno, negando sistematicamente l’opinione condivisa dalla maggioranza della popolazione del mondo, che il Vaticano nella sua libertà, comuque troppo spesso relativa, non ha fatto altro che ribadire, anche se pare assurdo, un concetto democratico di libertà dei singoli Paesi.

Entrare nel merito agli aspetti delle giustizia delle pene da commutare – secondo alcune nazioni – nei confronti di coloro che si macchiano del reato di sodomia, condanndo i colpevoli a lunghe pene detentive o a morte, questo è un altro discorso. Infatti è proprio esclusivamente in quei casi li che l’ONU dovrebbe intervenire cercando d’indurre senza intaccare le tradizioni storico-religiose e culturali, alla cancellazione delle pene detentive o delle condanne a morte, senza lasciare margini di equiparazione legali ed etiche tra unioni naturali e feconde (uomo e donna) e non.

Se si torna a riosservare ancora la cartina, ci si può rendere conto che i cosidetti Paesi progressisti sul versante dei “diritti” degli omosessuali sono in netta minoranza, rispetto anche al numero della popolazione globale del pianeta, segno evidente che questo “problema” in massima parte inventato dalla propaganda, tocca in modo così marginale, se non quasi omoepatico la popolazione terrestre, segno che alla fine si tratta della volontà di pochi d’imporre la propria visione od opinione dittatoriale al Pianeta su faccende private di letto, che dovrebbero rimanere confinate dentro le stanze di casa, non esportate con “sterile orgoglio” fuori dalle imposte che per pudore – se fosse amore vero – per rispetto nei confronti di se stessi, ma sopratutto degli altri dovrebbero rimanere chiuse e sprangate dall’interno.

Per assurdo questa volta il Vaticano ha agito con coscienza, non cristiana, non morale o religiosa, ma con coscienza eticamente umana e laica, chiedendo che certi comportamenti privati non siano ostentati come presunte ricchezze, generate forse da povertà spirituali abissali, che cercano sfoghi esibizionistici, sterili, che non possonon essere nominati problemi sociali, in quanto inutili a livello riproduttivo alla società stessa, ma che certamente possono dare il loro contributo personale e individuale al benessere della società.

D’altronde, i francesi come del resto il vaticano, e l’ONU stesso, sono paradossali, vediamo ad esempio anche questa depenalizzazione “Universale” di tutti, ma letteralmente può essere anche inteso come un atto della megalomania terrestre, che si mette come nel “
Sistema geocentrico tolemaico” al centro dell’Universo, credendosi gli unici esseri viventi intelligenti dell’Universo stesso. Da qui si può denotare come la presunta superbia della razza umana, tenda già per implicito dar per assodato, o per negare a priori l’esistenza di altre forme di vita – non umanoidi – di natura extraterrestre.

Paradossalmente in questo frabgente lo stesso ONU riport, le lancette dell’umanità indietro di quasi duemiatrecento anni, dovuta alla “Grandeur” formata – come nel caso della Terra – da pulviscolo disperso nell’immensità del cosmo, a concetti arcaici e primordiali, frantumati non solo dalla storia, ma dalla scienza stessa.

Questa depenalizzazione “Universale” dell’omosessualità, letta alla luce della storia è quanto di più anacronistico si possa concepire, perchè con questa non si arrichisce l’umanità o l’uomo in generale di nulla, ma porta solo acqua ideologica ad un mulino che andrebbe ad irrigare dei campi che non possono dar in nessun modo frutti evolutivi per il genere umano stesso.

Viceversa gli aspetti privati degli individui che hanno relazioni fisiche con altre persone dello stesso sesso, non devono essere penalizzate dalla legge – a livello di coercizione fisica delle libertà private ed individuali – che deve dipendere, senza posizione alcuna tantomeno dall’ONU o dall’Unione Europea, i singoli Stati del Pianeta in base alla propria cultura, religione od ideologia politica dittattoriale, non importa se di stampo comunista o fascista, ma nemmeno essere parificate all’unica forma di coppia evolutiva che è la coppia formata di individui di sesso opposto, che possono biologicamente e naturalmente riprodursi per il bene e per il proseguimeto dell’umanità stessa.

Marco Bazzato
02.12.2008

4 commenti:

  1. Salve, volevo invitarla a leggere il mio articolo riguardante la posizione di Ratzinger nei confronti dell'omosessualità e magari di postare un commento in merito all'articolo.
    Qui il Link
    http://www.simoracconta.ilcannocchiale.it/?r=152543

    RispondiElimina
  2. mi ha incuriosito questo sito dopo aver letto il post sul natale pubblicato in HP di repubblica. Non so perchè ho pensato di trovarvi qualcosa sull'omosessualità e sulla posizione della chiesa. Non sono una omosessuale, sono felicemente sposata con tre figli, quindi nessuna posizione di parte. Volevo solo sottolineare un aspetto di questa posizione che assolutamente trovo anacronistica rispetto alle altre posizioni che la chiesa ha sempre preso sulla vita. La Francia aveva solo chiesto di "depenalizzare" l'omosessualità. questo significa che in alcuni paesi questo orientamento sessuale è un reato penale, punibile con la PENA DI MORTE. Senza entrare nel merito di posizioni personali, circa la morale, l'opportunità, le richieste di parte, la naturalità o meno di questi orientamenti, mi interessava sapere come si giustifica la condanna a morte di un individuo quando per altri argomenti si difende la vita, vedi l'aborto, la pena di morte per altri reati ben più gravi, l'eutanasia o la morte assistita per chi non ha più alcuna speranza di vita o volontariamente chiede di morire per porre fine a sofferenze fisiche e morali. Pare di aver capito che Lei è contrario alla depenalizzazione quindi potrà spiegarmi questo che è il solo aspetto che mi interessava. Grazie. Se poi ho capito male la posizione Le chiedo scusa.

    RispondiElimina
  3. Gentile signora,
    Grazie per il suo cortese post. È uno dei pochi che non ricevo carico di livore e insulti gratuiti. Mi permetto di farLe i complimenti per la Sua famiglia, augurandole delle serene feste e sopratutto salute a tutti.
    Le espongo brevemente la mia posizione. In primo luogo non sono filo vaticano, non mi piace quello Stato, non mi piace la sua forma di governo imperiale sulle coscienze altrui, ma in questo caso non posso che trovarmi daccordo col medesimo.
    Sono solamente 9 i Paesi che applicano la pena di morte nei confronti degli omosessuali, 9 su quasi 200 accreditati all’ONU, il 5% del totale.
    Il punto essenziale non è depenalizzare l’omosessualità, ma lasciare che questi 9 Paesi si evolvano col tempo secondo quelli che oggi sono gli standard internazionali anche a riguardo i diritti umani, che comunuque non dimentichiamoci sono calpestati quotidianamente senza ritegno. Basti pensare al miliardo di persone che rischiano oggi di morire di fame, per rendersi conto di come si sia scatenata una tempesta mediatica inutile in un bicchiere d’acqua.
    Poi non va dimenticato che depenalizzare l’omosessualità potrebbe portare a voler imporre anche la legalilzzare le unioni tra persone dello stesso sesso, col conseguente rischio di possibilità d’adozione e affido di minori a queste “coppie”.
    Vede, non discuto il diritto dei singoli di vivere la propria sessualità – entro le mura domestiche – come meglio aggrada, ma sono contraio a dare a queste “forme di convivenza” una valenza sociale totalmente priva di basi che non genera vita.
    Il punto non è essere pro o contro la pena di morte, dove tra l’altro mi trovo favorevole quando ci si trova innanzi a reati efferrati, vedi omicidi, stupri, violenze, crimini contro l’umanità, crimini economici contro la società, o quanto di più abberrante possa concepire la mente umana, ma di lasciar spazio ai singoli Paesi di giudcare, condannare, vivere secondo la propria storia e cultura e sopratutto crescere ed evolversi secondo i propri modi. Ricordiamoci che l’occidente ci ha messo secoli per arrivare a ciò che è oggi, e oggi si ha la presunzione di imporre l’evoluzione delle coscienze in pochi decenni o peggio ancora, anni.
    Quello che trovo sbagliato è la presenza quasi costante sui media la presenza di qeuste forme “alternative” di stili di vita, e che il cittadino debba essere costretto a sorbirsele come fossero valori primari da difendere, anche a costo d’andare contro i pensieri indivuduali dei singoli cittadini.
    Naturalmente non discuto il diritto d’ognuno, d’ogni comunità di farsi propaganda ideologica dei propri stili di vita, ma questo tipo di ideologia sessuale sta facendo passare il messaggio che ogni cosa va bene, che ogni comportamento privato debba essere sbandierato in pubblico in quanto si ha la presunzione d’avere il diritto di farlo.
    Può sembrarle strano, ma non ho nulla in contrario contro i gay, contro il loro stile di vita, contro il loro modo di vivere la propria esistenza, a patto che non sia ostentata, che non sia considerata un vessillo da proporre e imporre agli altri. Mentre oggi nel nome della tolleranza a tutti i costi, che non significa altro che accettazione forzata o imposizione, si tace, si lascia correre, ci si fa passare sopra, si prende per buona ogni cosa, anche ciò che interiormente e per convinzione di coscienza si sente d’essere totalmente sbagliata, nel nome – ipocrita – del rispetto dell’altro, senza dimenticare che anche noi per loro siamo gli altri e meritiamo lo stesso rispetto circa le nostre convinzioni. Evidentemente però tutto ciò a questa sparuta minoranza non piace, e da li partono le solite litanie e attacchi, accusando coloro che la pensano in modo diverso da loro d’essere omofobici, d’essere stati violentati da piccoli, d’essere omosessuali repressi e via discorrendo.
    Voglio anche ricordarLe, che nemmeno le associazioni omosessuali sono coese, in quanto la manifestazione di fatta in Piazza San Pietro ha visto la partecipazione di non più di un centinaio di persone, segno evidente che il tutto è solo unae montatura mediatica, che dei problemi degli altri, specialmente se di Paesi quasi introvabili sulla carta geografica, oltre al virtuale e al mediatico, all’atto pratico a loro non importa nulla, altrimenti si avrebbe visto la partecipazione di migliaia di persone, omosessuali ed etero, sotto le finestre papali.
    Chiaramente quello che conta è gettare fumo sugli occhi, ma senza avere alcun tipo d’arrosto.

    Nella speranza di rileggerla, e confidando d’essere stato esaustivo

    Cordialmente,

    RispondiElimina
  4. Certo, la sua omofobia è più che esaustiva, forse dovrebbe andare da uno specialista, perchè ha dei seri propblemi della sfera sessuale...

    RispondiElimina

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra